Il Polo Museale di San Francesco


Polo Museale di San Francesco - Plastico della Valle dell'Aso

Nel piccolo paese di Monterubbiano, al termine della val d’Aso si può godere di un’esperienza museale davvero unica.

Il convento francescano del XII secolo, fondato dai Beati Lucido e Matteo ritornati a Monterubbiano dopo la morte di San Francesco, è divenuto infatti una struttura polivalente che comprende un Auditorium, un Museo Storico-Archeologico, una biblioteca, una sala espositiva, un centro di educazione ambientale ed un orto botanico.

E’ un museo in cui si viene coinvolti totalmente, sia gli adulti che i bambini o i ragazzi: le soluzioni adottate nella progettazione espositiva catturano l’attenzione di tutte le tipologie di visitatori. Si possono aprire cassetti per scoprire i manufatti archeologici, toccare delle perfette riproduzioni di antichi vasi, giocare a scoprire l’oggetto misterioso che si può esplorare solo con le mani senza vederlo, oppure seguire le impronte disegnate sul pavimento e le vetrofanie sulle finestre, che indicano il punto esatto dove poter guardare il paesaggio vedendo (con gli occhi dell’immaginazione) gli antichi villaggi piceni o gli insediamenti romani.

Un gioco da bambini? Secondo noi si divertono di più gli adulti, che finalmente fanno al museo ciò che non hanno mai fatto! Continua a leggere

Il blog di Silvio Lorentini

 

Se vuoi rilassarti nell’intimità delle parole dei libri che ami di più o se preferisci ascoltarle, perché non hai voglia o tempo di aprire libro, digita sulla barra degli indirizzi www.silviolorentini.com.

Silvio Lorentini è uno studente abruzzese amante della lettura e autore del blog, che da semplici video amatoriali, è riuscito a suscitare l’interesse di migliaia e migliaia di utenti di youtube. Il suo blog racconta attraverso delle videoletture, poesie e pezzi tratti da libri famosi.

Tutto è iniziato grazie all’incontro con i romanzi di Fabio Volo, che con le loro parole semplici ma intime, sono riusciti a colpire Silvio, convincendolo a recitare e registrare i brani per poterli poi riascoltare in qualsiasi momento.

Non solo poesie e racconti però! In questo blog troverete anche pensieri e riflessioni in una sorta di diario personale.

Quindi Lascia il segno o Richiedi una lettura, nelle sezioni dedicate e condividi con Silvio la passione per le parole.

Roberta
per Lirici Greci comunicazione

 

Gli occhiali

 

Ora tutto è compiuto
al muro bianco
di piazzetta Sant’Anna
e basta poco
per condurti alla soglia.

Limpida nella luce,
ascolta ciò che resta:
lo scialle e quegli occhiali
accanto alla specchiera,

 i tuoi che ora non sanno
per quali occhi guardare.

Francesco Scarabicchi,
da
Il cancello, peQuod, 2001

Parco del Cardeto

Parco del Cardeto - Sentiero

Parco del Cardeto - Fiori

Una splendida e preziosa riserva di verde a pochi passi dal centro storico e a picco sul mare, il parco del Cardeto rappresenta una delle tante bellezze di questa città che vale la pena riscoprire.

Luogo nascosto e poco conosciuto dai turisti, ma anche da molti anconetani, è il più vasto parco urbano di Ancona, che con i suoi 35 ettari occupa le sommità dei colli Cappuccini e Cardeto.

E’ impagabile l’emozione che si prova percorrendo il parco, dove oltre ai luoghi di valore storico e a un ambiente naturale incantevole, potrete ammirare le bellezze della città e della costa da numerosi punti panoramici strategici che vi lasceranno senza fiato!


Roberta e Chiara

per Lirici Greci comunicazione

Lo scintillio

 

 

libri

nostro lunedì n.3 - libri

Umberto Fiori

Se penso ai libri che hanno influenzato la mia vita, la mia storia, il primo che mi viene in mente è un volumetto di poche pagine, un’edizione per ragazzi della Divina Commedia con le illustrazioni di Doré, che un amico di famiglia mi regalò per il mio decimo compleanno (1959). Quel regalo fu il primo contatto diretto (non scolastico, voglio dire) con la poesia, e mi inorgoglì come un’investitura.

Imparavo a memoria terzine e terzine, contemplavo per ore Caronte scarmigliato sulla sua piroga, Minosse con la corona in testa, la coda avvinghiata ai muscolacci da lottatore. Di lì a poco (avevo dodici anni) qualcun altro mi regalò gli “Ossi di seppia” e “Le occasioni” di Montale, nell’edizione dello “Specchio” Mondadori, che allora (primi anni ’60) era – anche graficamente – splendida. Tutto mi piaceva in quei libri: i vasti bianchi della pagina, lo spazio tra il titolo e il testo, i caratteri. Montale me l’aveva già fatto conoscere la mia insegnante di lettere delle scuole medie (una donna eccezionale che oltre a Omero e Catullo, Carducci e Pascoli, ci faceva leggere i poeti contemporanei, italiani e stranieri), ma per la prima volta lo avevo lì, per intero, tutto mio. Dei versi, ovviamente, capivo quel poco che può capire un ragazzino di quell’età: non c’erano note a soccorrermi, e nulla sapevo di Annetta-Arletta, di Boutroux e compagnia. A sedurmi – in quel corpo a corpo col testo – era la corrispondenza tra la materia austera e sensuale delle parole degli “Ossi” (il mio Montale preferito, ancora oggi) e il paesaggio del Levante ligure, nel quale ero cresciuto. In quelle pagine sentivo la presenza delle cose più familiari (agavi, scogli, greti, muretti, isole, mare) vibrare e farsi più vera in una lingua che era la mia lingua, ma come lievitata, radiante. Il suono e il ritmo di quella rappresentazione, di quella ri-presentazione del mondo, mi hanno formato da capo a piedi. Se ho un po’ di orecchio, è di lì che viene. Continua a leggere

Il Museo del Brigantaggio di Cellere

 

Museo del Brigantaggio - Galleria di personaggi

Il Museo del Brigantaggio, nel piccolo paese di Cellere, fa parte del Sistema museale del Lago di Bolsena.

Il museo è il risultato di un’intelligente opera di ristrutturazione di un vecchio mattatoio, trasformato in uno stimolante spazio multimediale in cui la storia si evolve e si attualizza grazie alle nuove tecnologie.
Il piano terra rappresenta le ragioni storiche e le fonti documentarie coeve al brigantaggio, in una scenografia che ripropone simbolicamente il bosco (la tradizione) e il treno (la modernità delusa). Una foresta in cui addentrarsi ascoltando suoni, manipolando pareti, cassetti, spiragli, botole, osservando filmati.

Il secondo piano rende conto dell’immaginario che ha mantenuto vivo fino ad oggi il personaggio Tiburzi. Le storie, le vicende e gli esiti della vita del famoso brigante cellerese restituite attraverso una serie di installazioni multimediali.
Di particolare suggestione è la taverna del brigante, spazio dedicato all’immagine del brigante nei suoi usi contemporanei: dalla narrazione leggendaria al marchio di fabbrica.

Dott.ssa Lucia Cataldo

 

Museo del Brigantaggio (Ex mattatoio)
Via Marconi, 20
01010 Cellere (VT)
Dal lunedì al venerdì: tel. 0761-451791 int. 5; 339-5716275
Sabato e domenica: tel. 0761-451556

info@museobrigantaggiocellere.it
www.museobrigantaggiocellere.it

orario di apertura:

1 gennaio – 31 dicembre: da ven a dom 10.00-13.00 // 15.00-19.00

Dal museum theatre al digital storytelling. Nuove forme della comunicazione museale fra teatro, multimedialità e narrazione.
Il nuovo libro di Lucia Cataldo, che tratta tutti gli aspetti legati al termine ‘teatro al museo’.
Chi è interessato, può acquistare il libro qui


Menù Turistico

Questa settimana inauguriamo l’appuntamento del venerdì con il Follow Friday segnalandovi un blog che, siamo sicuri, sarà gradito sia agli uomini che alle donne.

Se infatti è ormai appurato che il gentil sesso ama passare ore ai fornelli a cucinare e sperimentare sempre nuove creazioni, non credo di stupirvi dicendo che la stessa cosa vale anche per i maschietti.

E sì, perché? beh…noi uomini amiamo stupire!!! E allora cosa c’è di meglio di una romantica cena a lume di candela con cui sorprendere le nostre dolci metà?

Bruschette alle noci con lardo di Arnad e Marron glacé, seguite da lasagne alla crema di melanzane e caprino; per secondo delle prelibate costolette di cervo, con salsa al vino Inferno e crostoni di polenta; e infine per chiudere, come dessert un millefoglie con crema al lemond curd e fragole.

State già pensando di prendere il telefono per chiamare il ristorante più chic della vostra città e chiedere se effettuano consegne a domicilio?

Riagganciate il telefono, munitevi di un po’ di buona volontà e accendete il computer. Continua a leggere