Introduciamo i ritratti di oggi con la terza parte del brano
scritto da Gabriele Maria Pagnini
Uno specchio oltre il cristallo – LA CAMERA CHIARA
Ma la limitazione, non è solo nello strumento, anzi, quest’ultima è giustificabile. La limitazione peggiore è la Mente stessa che non segue il passo dello spirito. Lo spirito precede la Mente, quel sentimento è più avanti nel cammino verso la mèta fotografia, addirittura nel momento dello scatto l’immagine è già dimenticata, l’immagine è gia assimilata, assorbita, cancellata; lo spirito è gia altrove, sta cercando nuove emozioni.
E nel frattempo la mente fatica a raggiungerlo e sopratutto incontra ostacoli vieppiù che il momento dello scatto si avvicina. Crescendo il desiderio della realizzazione, della, oserei dire, agognata perfezione del risultato, l’ostacolo al raggiungimento si fa più pesante, proprio per quello acutizzarsi, quell’espandersi della sensibilità del sentimento. Lo spirito corre , la mente fatica a raggiungerlo, anzi non lo raggiunge mai. Ecco perchè l’immagine su carta non è mai uguale a quella sentita.
Ecco dunque il risultato nelle nostre mani. Risultato non proprio rispondente alle aspettative, al desiderio, alla realtà interpretata. Il travaglio, mi si perdoni la parola così importante, il travaglio dicevo è proprio questo: la fatica nel cercare di concretizzare una più rispondente somiglianza a quella realtà interiore, a quella realtà interpretata a quel turbinio di sentimenti. In questa angustia si “tormenta” senza saperlo, il fotografo, una frazione di secondo prima che l’aprirsi del diaframma, lo scivolare silenzioso dell’otturatore, tramuti i sentimenti in luce e inondi di passioni lo strato d’argento. Inequivocabilmente ciò porterà con se tutte le impronte della incompleta esistenza dell’immagine stessa. Inesorabilmente, ma giustificando, ci renderemo conto ancora una volta del nostro essere limitati al di la della limitazione dello strumento stesso. E queste impronte saranno ancor più grandi e pesanti quando il foglio argentato consegnerà agli occhi, quelli che sanno “vedere”, consegnerà al nostro verdetto, alla nostra realtà, alla nostra delusione, l’immagine di carta che tale rimarrà, poichè‚ la vera immagine è intraducibile e già passata.
Appuntamento al prossimo martedì con i ritratti femminili.
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