Quarto appuntamento con Gabriele Maria Pagnini

Introduciamo i ritratti di oggi con la terza parte del brano
scritto da Gabriele Maria Pagnini
Uno specchio oltre il cristallo – LA CAMERA CHIARA

Ma la limitazione, non è solo nello strumento, anzi, quest’ultima è giustificabile. La limitazione peggiore è la Mente stessa che non segue il passo dello spirito. Lo spirito precede la Mente, quel sentimento è più avanti nel cammino verso la mèta fotografia, addirittura nel momento dello scatto l’immagine è già dimenticata, l’immagine è gia assimilata, assorbita, cancellata; lo spirito è gia altrove, sta cercando nuove emozioni.
E nel frattempo la mente fatica a raggiungerlo e sopratutto incontra ostacoli vieppiù che il momento dello scatto si avvicina. Crescendo il desiderio della realizzazione, della, oserei dire, agognata perfezione del risultato, l’ostacolo al raggiungimento si fa più pesante, proprio per quello acutizzarsi, quell’espandersi della sensibilità del sentimento. Lo spirito corre , la mente fatica a raggiungerlo, anzi non lo raggiunge mai. Ecco perchè l’immagine su carta non è mai uguale a quella sentita.

Ecco dunque il risultato nelle nostre mani. Risultato non proprio rispondente alle aspettative, al desiderio, alla realtà interpretata. Il travaglio, mi si perdoni la parola così importante, il travaglio dicevo è proprio questo: la fatica nel cercare di concretizzare una più rispondente somiglianza a quella realtà interiore, a quella realtà interpretata a quel turbinio di sentimenti. In questa angustia si “tormenta” senza saperlo, il fotografo, una frazione di secondo prima che l’aprirsi del diaframma, lo scivolare silenzioso dell’otturatore, tramuti i sentimenti in luce e inondi di passioni lo strato d’argento. Inequivocabilmente ciò porterà con se tutte le impronte della incompleta esistenza dell’immagine stessa. Inesorabilmente, ma giustificando, ci renderemo conto ancora una volta del nostro essere limitati al di la della limitazione dello strumento stesso. E queste impronte saranno ancor più grandi e pesanti quando il foglio argentato consegnerà agli occhi, quelli che sanno “vedere”, consegnerà al nostro verdetto, alla nostra realtà, alla nostra delusione, l’immagine di carta che tale rimarrà, poichè‚ la vera immagine è intraducibile e già passata.

Appuntamento al prossimo martedì con i ritratti femminili.

Ginsberg e Orlowsky - 1979

Taviani Paolo e Vittorio - 1987

Wenders - 1984

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Penso quindi…suono

nostro lunedì n.7 – pensare

brano di Paolo Capodacqua, tratto da
nostro lunedì
n.7 – Pensare – prima serie

Tema: “Pensare la musica…”. Come se fosse facile …
Ci penso, lascio, riprovo. Il pensiero e la musica, due oggetti immateriali messi insieme, un’associazione che dà come risultato una sorta di astrattismo al quadrato. Lascio da parte tutta la letteratura in materia, sorvolo su Croce, Bergson, Langer, tutti gli autorevoli interventi sull’argomento e, più modestamente, parto dalla mia esperienza (due punti…). Io “penso musicale” con tutto il bagaglio culturale (inteso come “cultura musicale”) di una creatura umana del secolo ventunesimo, con alle spalle la monodia medievale, la polifonia fiamminga, il temperamento armonico, la a-tonalità, la dodecafonia, il rumorismo e… il silenzio di Cage. Il pensiero musicale, (e quindi il pensare musicale) è storicizzabile. Continua a leggere

Flower pots

Siete curiosi di vedere come diventa la vostra casa aggiungendo un tocco di colore e creatività? Abbiamo il sito che fa per voi www.chive.com. Vi proponiamo un’idea per ispirarvi e farvi divertire ad arredare, in modo originale, il luogo in cui vivete, sia all’interno che all’esterno. Come? Sbizzarrendovi con vasi colorati, spiritosi e dal design moderno.

Questi vasi facilmente si adattano ed arricchiscono qualsiasi setting, dal più tradizionale al più contemporaneo. La filosofia progettuale è nella semplicità del vaso che evidenzia la bellezza naturale del fiore.

E se volete portare un po’ di allegria floreale con voi, ovunque andiate, usate la collezione di vasi da viaggio in plastica. Sono perfetti per gli acquisti di fiori improvvisati e sono così comodi che possono essere messi addirittura in borsetta o nelle tasche posteriori dei vostri pantaloni.

I bambini possono anche usarli come contenitori per le bolle di sapone. Provate ad immaginare bolle e fiori sui tavoli da pic-nic della vostra famiglia: uno spettacolo davvero insolito. Sentireste il profumo dei fiori sparso ovunque e aggiungereste uno spruzzo di colore e bellezza naturale.

Tutto ciò è il risultato del lavoro creativo di un team di decoratori d’interni, event designers e fiorai, che hanno creato un design fresco e innovativo. Coerenti con ciò che li ha da sempre ispirati, sopra il loro studio hanno installato un tetto verde di 3500 mq di bellezza urbana, ingegnosamente costruito.

Se visitate anche il blog, troverete alcuni rimedi (zucchero, aspirina, listerine, ecc.) con le loro relative teorie, per mantenere freschi più a lungo i fiori che avete deciso di mettere all’interno dei vasi.

A me è piaciuta molto l’idea, voi che ne pensate?

Letizia
per Lirici Greci comunicazione

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1947


da Poesie d’Amore
di  Nazim Hikmet

Ho sognato della mia bella
m’è apparsa sopra i rami
passava sopra la luna
tra una nuvola e l’altra
andava e io la seguivi
mi fermavo e lei si fermava
la guardavo e lei mi guardava
e tutto è finito qui.

Terzo appuntamento con Gabriele Maria Pagnini

Introduciamo i ritratti di oggi con la seconda parte del brano
scritto da Gabriele Maria Pagnini
Uno specchio oltre il cristallo – LA CAMERA CHIARA

Distratti o troppo presi dal realizzare abbiamo dimenticato il vero senso ispiratore, dimenticato ciò che si voleva dire, dimenticato il primo messaggio. Ecco, la difficoltà nella ricerca della concretizzazione, la difficoltà della materializzazione del sentimento di quel “fuoco” o curiosità ispiratrice. Difficoltà dovuta allo stesso strumento macchina fotografica, strumento di per se limitato e limitante. Anche per il fotografo, professionista e non, dunque questa limitazione gioca scherzi imprevedibili, anche all’occhio più esercitato, più smaliziato.

La limitazione dello strumento gioca un ruolo da prendere in seria considerazione, ma da dimenticare nel momento in cui l’emozione stessa affiora. Dimenticare lo strumento è a mio parere fondamentale, “possederlo” lo è altrettanto. Lo strumento diventa un occhio profondo, un occhio che “sente” e mentre via via perde la materialità dell’oggetto, diventa un tutt’uno con l’autore. Dunque libero espandersi delle emozioni, libera trasformazione, verosimile traduzione, ma non completa come si vorrebbe. Forse la vera arte si esprime in quella fatica, anche fisica, nel riuscire a dare una rappresentazione di quel sentimento il più verosimile a quella che era la “intima realtà” nell’istante creativo.
appuntamento al prossimo martedì con la terza parte

GABRIELE MARIA PAGNINI, nato a Roma é considerato uno dei migliori ritrattisti italiani. Nel 1966, durante gli studi universitari, scopre la passione per la fotografia. Nel 1970 inizia a fotografare per “Il Messaggero”, pagina di Ascoli Piceno, si trasferisce poi in Roma dove collabora per la terza pagina con altri quotidiani. Per due anni lavora come assistente operatore, fotografo di scena in diverse produzioni cinematografiche e da inizio alla collaborazione con le redazioni romane di: “Epoca”, “Panorama”, “L’Espresso”, “Oggi”, “Europeo”. Trasferitosi nel 1973 a Milano inizia la sua collaborazione con l’editore Condè Nast, in particolare con le testate “Vogue Italia” e “L’Uomo Vogue”, “Vogue Paris”, “Vogue Hommes”, “Vogue Deutsch”, “Vogue UK”, “Vogue España”, “Harpers’ Bazaar Italia”, “Harpers’ Bazaar France”, “Linea Italiana”, “RITZ magazine” Londra, per le quali ha eseguito circa duemila ritratti e copertine.

Ha realizzato diverse copertine di LP per alcune importanti Case Discografiche. Si é occupato di pubblicità realizzando campagne pubblicitarie per Zanussi, Editoriale L’Espresso, Gucci, La Perla, Bulgari, Annabella, De Vecchi, Carisap-Gruppo Intesa.

Si é trasferito nel 1990 a New York, dove ha continuato a collaborare con le stesse testate, con “Vanity Fair” e col Gruppo Rizzoli, in particolare con la testata “Amica”. Fra le numerose mostre citiamo : 1984 Milano “Vent’anni di Vogue Italia”, collettiva nella quale espone 100 ritratti per Vogue; 1989 Roma “Bellissime”, collettiva; 1990 Roma “Proposte di forma”, personale di 80 ritratti al Museo di Roma, Palazzo Braschi; 1997 Piazzola s/Brenta – Padova Villa Contarini “I Protagonisti”, personale; 1998 Firenze “Trent’anni de L’Uomo Vogue”, collettiva; 1998 Ancona Mole Vanvitelliana “Dentro lo sguardo”, personale; 1999 Monaco di Baviera, Istituto Italiano di Cultura “An inside view”, personale; 2002 Toronto, Istituto Italiano di Cultura “Up front, candidamente” personale. Sue foto fanno parte della collezione della Galleria Civica di Modena. Alcune opere dell’ autore sono state sinteticamente documentate nel catalogo della Ideabooks “Gabriele Maria Pagnini – Ritratti” edito in occasione della esposizione tenutasi al Museo di Roma, Palazzo Braschi nel 1990. Lo storico dell’arte Federico Zeri ha cosi commentato l’opera di Pagnini “foto di rara sostenutezza formale e ancor piu rara penetrazione psicologica……ritratti di eccezione, in cui colpisce l’assoluta mancanza di surrogati letterari o esornativi”.

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Il privilegio di pensare

 

nostro lunedì n.6 - viaggi

brano di Pier Paolo Pasolini, tratto da
nostro lunedì
n.5 – Viaggi – prima serie

Ah, raccogliersi in sé e pensare!
Dirsi, ecco, ora penso – seduti
sul sedile, presso l’amico finestrino.
Posso pensare! Brucia gli occhi, il viso,
dalle marcite di Piazza Vittorio,
il mattino, e, misero, adesivo,
mortifica l’odore del carbone
l’avidità dei sensi: un dolore terribile
pesa nel cuore, così di nuovo vivo.
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Spazio sofa

9 Marzo – 23 Marzo – 6 Aprile
Teatro Valeria Moriconi – P.zza Federico II – Jesi (AN)

Spazio Sofa è un progetto culturale ideato da Gruppo Baku, realizzato in collaborazione con Amat, Teatro Pirata di Jesi e Fondazione Pergolesi Spontini.

Il suo principale obiettivo è quello di trasformare uno spazio (quello del teatro) adibito esclusivamente all’ospitalità di spettacoli e concerti, in un centro di gravità della vita culturale cittadina e del territorio.

Il teatro Valeria Moriconi ospiterà dalle ore 21.00 alle ore 24.00 performance, concerti, esposizioni in tutti i locali del teatro, liberamente fruibili dal pubblico. Spazio Sofa modulerà le proprie proposte muovendosi tra teatro, musica, fotografia, danza, arte visiva e visuale. Spazio Sofa è anche uno spazio aperto a chiunque cerchi un contesto entro cui presentare la propria produzione artistica.

L’edizione Spazio Sofa 012 è caratterizzata dall’apertura di 3 workshop formativi della durata di 3 giorni ciascuno, tenuti da artisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale.  Per la prima volta insieme, due artisti di formazione ed esperienza diverse si uniscono per dar vita ad una performance inedita. I workshop si svolgeranno nei tre giorni antecedenti la serata di Spazio Sofa durante la quale verrà rappresentato l’esito finale.

6-7-8 marzo 2012 // COMPOSIZIONE ELETTRONICA / VIDEOARTE
Paolo Bragaglia / Matteo Giacchella

20-21-22 marzo 2012 // COREOGRAFIA / FOTOGRAFIA
Alessandro Sciarroni / Fabrizio Carotti

3-4-5 aprile 2012 // TEATRO / GRAFICA
Chiara Bersani / Chris Rocchegiani

Per Info
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