A scuola di filosofia con Giancarlo Galeazzi – festival del pensiero plurale 2014

ALLA RICERCA DI VIRTÙ PERDUTE

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Nell’ambito della rassegna Le parole della filosofia, l’iniziativa denominata A scuola di filosofia con Giancarlo Galeazzi ha una connotazione propriamente socio-formativa, in quanto punta a individuare alcune condizioni che possono favorire lo “stare insieme”. A tal fine, quest’anno, vengono individuate quattro modalità comportamentali: dalla bontà d’animo mitezza, alla forza d’animo resilienza, dalla grandezza d’animo magnanimità, alla sopportazione d’animo pazienza. Si tratta, a ben vedere, di virtù, che appaiono piuttosto desuete, ma di cui in realtà si torna ad avvertire la necessità; “virtù che hanno trovato in Aristotele una puntuale presentazione, dalla quale – precisa Galeazzi – si possono trarre a tutt’oggi sollecitanti motivi di riflessione per inedite sintesi di classicità e modernità, di spirito laico e spirito religioso, tali da favorire una vita pensata e pensosa nella città postmoderna, coniugando insieme logos e pathos nelle relazioni interpersonali”.

Gli incontri si svolgeranno nell’aula della Facoltà di Economia, gentilmente concessa dall’Università Politecnica delle Marche dalle ore 17.30 alle 19.00.
Il relatore, prof. Galeazzi, noto studioso del personalismo in particolare nel pensiero contemporaneo, riesce da sempre nelle sue “lezioni” a tradurre il discorso filosofico in termini accessibili e coinvolgenti anche per un pubblicato diversificato e giovane, come è quello che frequenta la Scuola di filosofia, organizzata in questa diciottesima edizione dall’Associazione Ventottozerosei in collaborazione con la Società Filosofica Italiana di Ancona e con il Comune di Ancona. L’ingresso è gratuito.

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Ultimo appuntamento venerdì 23 maggio alla Facoltà di Economia (ex Caserma Villarey), per parlare di pazienza.

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Visioni in movimento – seconda parte

ILLUSTRAZIONI di BRUNELLA BALDI

La cosa che però mi ha colpito molto è che nella creazione di un libro ci sono le stesse regole della costruzione coreografica : le entrate e le uscite, i colori, il ritmo, i pieni e i vuoti…

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… penso che il mio lavoro si completi con quello del teatro e della danza.

Mi piace creare delle visioni in movimento, con punti di vista e prospettive particolari.

Amo illustrare la poesia o cumunque tutta quella narrazione che mi lascia libera di muovermi, di trovare il ritmo

Per definire il mio universo artistico vorrei prendere in prestito due definizioni date dal mio editore italiano.

Un mondo in un filo d’erba

Bravissima a illustrare quello che non si vede… (seconda parte)

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Le parole della filosofia – festival del pensiero plurale 2014

Martedì 20 maggioultimo appuntamento del Festival del Pensiero Plurale 2014
con Francesca Rigotti  Onestà
al Teatro Sperimentale di Ancona “Lirio Arena” ore 21.00

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Prima parte del Festival del pensiero plurale, che proseguirà nell’arco dell’anno

La fortunata rassegna filosofica di Ancona ideata da Giancarlo Galeazzi prevede, martedì 20 alle ore 21, l’ultima conversazione a teatro con Francesca Rigotti, autrice di un gran numero di pubblicazioni, di cui l’ultimo si intitola Onestà, fresco di stampa presso Raffaello Cortina editore. Le parole di questa diciottesima edizione si legano, tutte, a libri pubblicati dai pensatori ospiti: così è stato per il tradimento di Giorello, per il coraggio di Fusaro e la perseveranza di Natoli.

Certo, all’epoca della programmazione della rassegna Le parole della filosofia non era prevedibile quanto il tema dell’onestà potesse legarsi ai fatti di cronaca più recenti e preoccupanti per l’intera nazione (che da qui a meno di un anno si esporrà al mondo). Anche se la sfiducia della gente nei confronti della politica e della pubblica amministrazione ha avuto di che nutrirsi nel lungo periodo storico che arriva ai giorni del presente. Non è merito di superpoteri, dunque, se nella quarta di copertina del libro scritto da Francesca Rigotti (docente universitaria di dottrine politiche, non nuova al pubblico di Ancona né alla trattazione della virtù degli onesti) si legge: “L’onestà è una cosa troppo seria per lasciarla in mano a politici e amministratori non sempre educati ai temi etici”. In questo volume e, di conseguenza, durante l’incontro di martedì prossimo al teatro Sperimentale di Ancona, la nota filosofa delle piccole cose, che basa la propria ricerca sull’interpretazione e le metafore sedimentate nel pensiero filosofico quanto nel ragionamento politico o nell’esperienza culinaria, restituisce “un po’ della ricchezza di sensi del sostantivo onestà, dell’aggettivo onesto, dell’avverbio onestamente”, senza dimenticare di indagare le differenze fra l’onesta delle donne e quella degli uomini.

L’iniziativa (promossa dalla Società Filosofica Italiana, dall’Associazione culturale Ventottozerosei e dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ancona) costituisce la prima parte del Festival del pensiero plurale, che proseguirà con appuntamenti disseminati lungo tutto l’arco dell’anno: “A scuola di filosofia” in inverno, “Libri per pensare” in primavera, “Le ragioni della parola” in estate, “La filosofia nella città” in autunno.

Dunque, non il festival di un weekend, ma un festival per tutte le stagioni. “Non solo parole per stare insieme” recita il sottotitolo della rassegna voluta da Giancarlo Galeazzi, che inaugura un’avventura culturale fatta di “pluralità di soggetti e progetti, che accoglie contraddizioni e antinomicità, che vuole rivolgersi soprattutto alle giovani menti, ancora libere da incrostazioni e disponibili a differenti formulazioni del pensiero”.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito

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Copia di manifesto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Salvatore Natoli . Festival del Pensiero Plurale

Salvatore Natoli ospite del TGR Marche

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Giovedì 24 aprile la platea del teatro Sperimentale era piena per il terzo appuntamento della fortunata rassegna a cura di Giancarlo Galeazzi. L’attenzione del pubblico durante la conversazione condotta dal noto filosofo Salvatore Natoli era grande, e non solo perché il pensatore di origini siciliane era stato ospite nella trasmissione di Concita De Gregorio su RaiTre a presentare il suo recente libro Perseveranza, pubblicato da il Mulino. Sembra proprio che l’esercizio del pensiero e il desiderio di riappropriarsi del senso delle parole siano forti in città e che la rassegna di Ancona risponda appieno al bisogno, altrimenti non si spiegherebbe un successo discreto e costante, lungo diciotto anni. Perseveranza, appunto. Era la parola di Natoli, dopo il coraggio di Fusaro e il tradimento di Giorello.

“Perseveranza è virtù. Due parole dai toni plumbei, oggi. Cadute in disuso, quanto la pratica che designano. Eppure, l’etimologia di virtù riconduce all’arte di vivere, all’autoregolamentazione della propria potenza. Senza di essa, si rischia di dissipare il potere (limitato) di un’esistenza, di non imparare dagli errori e quindi di arrendersi”, così Salvatore Natoli affondava sino alle radici filosofiche del tema, con Tommaso d’Aquino e Leibnitz, per tornare al presente e all’accidia di chi non ha alcuna fiducia in sé e negli altri. Il fluire di domande finali dalla platea al filosofo si è interrotto per raggiunti limiti di tempo.

Teatro Sperimentale Lirio Arena di Ancona
Festival del Pensiero Plurale 2014
Le parole della Filosofia XVIII edizione
a cura di Giancarlo Galeazzi

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Gran Tour Musei 2014 nelle Marche

Il 17 e 18 maggio 2014 avrà luogo nelle Marche la sesta edizione di Grand Tour Musei in concomitanza con la Notte dei Musei e la Giornata internazionale dei musei dedicata quest’anno a “Museum collections make connections” (“creare connessioni con le collezioni”).

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Si tratta di un’opportunità per rendere i Musei marchigiani protagonisti di una nuova forma di turismo culturale. Un intero fine settimana sarà infatti interamente dedicato ai musei della regione e alla ricchezza del patrimonio archeologico, storico artistico e culturale che essi racchiudono.  

In programma numerosi eventi e manifestazioni, che vanno dalle mostre temporanee a tema ai concerti, dagli spettacoli di danza e teatro a letture, degustazioni, conferenze, visite guidate, laboratori…

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Per tutti gli appuntamenti visitare il sito
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Simplicissimus Book Farm

Simplicissimus Book Farm o più brevemente SBF nasce nel 2006 da un’idea di Antonio Tombolini che suonava più o meno così: “Non sarà che all’editoria libraria e periodica debba capitare quel che è già capitato alla musica con la transizione al digitale della sua fruizione.” Tombolini riflette sul fatto che l’editoria è ormai basata su una tecnologia – rete e digitale invece di carta stampata – e su un prodotto finale – digitali da far circolare invece di libri fisici da distribuire, archiviare, macerare – completamente diversi. L’editoria digitale ha portato alla transizione di tutti i protagonisti del settore: autori, agenti, editori, retailer, distributori e, ovviamente lettori. “(…) I contenuti editoriali quando diventano digitali, ‘liquidi’, fluiscono come l’acqua. Ogni tentativo di imbrigliare o ostacolare questo flusso è destinato a fallire. Noi cerchiamo di immaginare realizzare e fornire qualsiasi servizio – produzione, distribuzione, vendita, fruizione – e di farlo fluire in modo naturale, ordinato e in ottica multicanale” dice Tombolini.

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E per chi ha nostalgia della carta tra le mani, dell’appunto a matita, delle orecchie nelle pagine? Continua Tombolini: “agli albori della stampa chi aveva conosciuto i manoscritti avrà avuto scarsa empatia per quei nuovi oggetti. Poi la stampa su carta è diventata usuale, ha consentito l’accesso di massa ai libri e ha imposto una sua estetica. Stesse dinamiche con l’ebook: oggi è l’anno zero, ed è naturale lo spaesamento di chi non ritrova lo stesso calore e lo stesso feeling che ha conosciuto nei libri di carta. Ma gli strumenti e i formati dell’editoria elettronica evolveranno, i libri digitali consentiranno modalità di accesso, fruizione e condivisione insospettabili, e la dimensione sociale del libro sarà sempre più apprezzata fino all’imporsi di un’estetica specifica, a oggi solo abbozzata”. Partita come unico distributore ufficiale di lettori eBook in Italia, oggi è una start up consolidata che offre, oltre a dispositivi all’avanguardia, soluzioni e servizi per l’editoria a livello nazionale. L’azienda, composta da un team di 18 persone, è oggi distribuita su cinque sedi: Loreto il quartier generale, Catania la produzione e lo sviluppo delle App mobile, Milano e Roma i team commerciali, Varsavia e Instanbul le prime tappe di un processo di internazionalizzazione strategica.

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I tre macro settori sono: distribuzione, self publishing e retail che si basano su due asset Stealth e Narcissus. Stealth è la piattaforma di distribuzione di libri digitali che offre a tutti gli editori servizi di conservazione, protezione e vendita degli ebook presso gli store online, siano essi basati su browser o integrati nei dispositivi finali di fruizione. Narcissus è invece una piattaforma di auto-pubblicazione per tutti gli autori che vorrebbero realizzare il proprio progetto di pubblicare un libro. Tutto ciò senza la mediazione di un editore e senza alcuna spesa, usufruendo dei vantaggi dell’editoria digitale.

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Aspettando la MilleMiglia

Dopo un lungo lavoro preparatorio durante il 1926, il 26 / 27 Marzo 1927 si disputò la prima edizione della 1000miglia, inizialmente denominata Coppa delle Mille Miglia, voluta ed organizzata dal neonato ACI di Brescia.

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L’auto era ancora un lusso per pochi, la maggior parte delle strade erano sterrate, i piloti erano in larga parte gentleman driver, le misure di sicurezza per essi e per il pubblico assiepato lungo il percorso cittadino pressoché inesistenti. Il percorso Brescia-Roma-Brescia, con doppio passaggio a Bologna (andata e ritorno) disegna una sorta di 8 lungo 1628 chilometri che attraversano il centro-nord Italia, con lievi variazioni nel tempo. Era una gara di velocità in cui vetture di cilindrate e potenze molto diverse si sfidavano su strade teoricamente chiuse al traffico, anche se in realtà fu sempre assai difficile assicurare tracciati perfettamente sgombri e sicuri (si pensi agli oltre 60 passaggi a livello, molti dei quali incustoditi). Le vetture avevano un numero di gara dipinto a pennello, corrispondente all’orario di partenza da Brescia, con a bordo il pilota ufficiale ed il secondo (che a volte si alternava alla guida per consentire un po’ di riposo al pilota). Lungo il percorso erano disposti controlli di passaggio e punti di rifornimento per le assetatissime vetture (anche la piccola MG 1100 consumava 20 litri per 100 chilometri!).

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L’ultima edizione si disputò nel Maggio 1957 con 350 concorrenti, e fu vinta da Piero Taruffi su Ferrari. Fu l’ultima edizione a causa di un drammatico incidente che causò la morte dell’equipaggio De Portago-Nelson e di 10 spettatori. Nel corso dei 30 anni di vita, grazie alle gesta di piloti leggendari (si pensi al giovane Conte Giannino Marzotto, che a 22 anni in giacca doppio petto e cravatta vinse l’edizione del 1950) ed alle impressionanti performances delle sempre più veloci vetture la 1000miglia è diventata un mito, un vero fenomeno culturale. Nel 1982, dopo 25 anni, nacque la versione rievocativa della più celebre gara automobilistica del mondo: non più una gara di velocità, bensì di regolarità, con velocità massime consentite molto basse.

Mille Miglia 2012 Best Off

Dal 15 al 18 maggio 2014 si terrà quindi la 32^ rievocazione, cui parteciperanno come di consueto oltre 450 vetture selezionate esclusivamente tra i modelli che corsero la gara storica, condotte da equipaggi provenienti da tutto il mondo. Le più importanti e costose vetture del mondo costruite tra il 1921 ed il 1957 si sfideranno lungo il celebre percorso ad 8, che quest’anno tornerà ad attraversare anche il capoluogo marchigiano come nella gara storica disputata fino al 1957. La 1000miglia è un evento automobilistico culturale, sociale, turistico, il più importante al mondo, ma anche il più glamour: ogni anno partecipano vip del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria, della politica, del giornalismo provenienti da tutto il mondo. Alcuni nomi dell’edizione 2014: Wolfgang Porsche, Andrea Zagato della storica carrozzeria Zagato, il noto attore Adrien Brody, i grandi piloti Jacky Ickx, Jochen Mass, Martin Brundle, il mitico team manager della McLaren Joachim “Jo” Ramirez che nel periodo 1984-2001 ha avuto Senna e Prost nel team. Tra gli equipaggi femminili ricordiamo quello della giornalista Rai Francesca Grimaldi.

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Le vetture attraverseranno Ancona venerdì 16 maggio dalle ore 14.30, lungo il percorso via XXIX Settembre – C.so Garibaldi – P.zza Cavour – V.le della Vittoria, per poi sostenere una prova di regolarità sul Monte Conero.

a cura di Marco Nocchi

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Valentina Capecci – Lui è mio e lo rivoglio

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Stamattina, prima di chiudermi in ufficio, sono passata a controllare la ristrutturazione del casale dei marchesi (o conti, o duchi, vabbè, chi se ne frega dell’araldica) Girlandi-Roni e l’anziana proprietaria, nel girovagare tra i locali in fase di abbellimento ad opera dei miei piastrellisti e decoratori, chiacchierando del più e del meno mi ha fatto le lastre. Cioè, sa perfettamente che sono l’architetto Claudia Clap dello studio Ravelli, che avendo occhi e capelli neri, una “leggera” inflessione meridionale e non essendo alta due metri non vengo da Oslo, ma lei aveva voglia di approfondire e siccome il cliente va possibilmente accontentato ho dovuto vincere la mia rinomata ritrosia e rispondere con buona grazia alle sue impertinenti domande. Corredate di capziosità del tipo: come mai una figlia unica di madre vedova preferisce vivere nel settentrione invece di tornare al calduccio del paesello natio? Le ho spiegato che al sud non c’è lavoro, che mia madre se la contende una cospicua e invadente parentela mentre io, quassù, oltre a un’occupazione dignitosa ho trovato anche l’amore. Ha voluto approfondire l’argomento sentimentale e poi: come mai a trentaquattro anni, di cui quasi dieci di fidanzamento, non smanio per sposarmi? Come mai io e il mio compagno abbiamo adottato la regola dell’ognuno a casa sua invece di convivere? Come mai non faccio sport e pratico solo hobby sedentari e insalubri? Come mai qua e come mai là, mi ha torchiato facendo tintinnare le pesanti collane, come mai su e come mai giù, che quando sono risalita in macchina ero più spossata del giorno che da sola ho montato una cucina dell’Ikea. Per non parlare delle inani giaculatorie sul suo antiquato stemma gentilizio, vanitosamente cesellato sopra architravi e argenteria, o il panegirico sull’erede Giorgio, giovane imprenditore orgoglio di mammà, che io ho immaginato con l’erre moscia e il foulard rigonfio al collo, nelle scuderie in cachemire, l’abbronzatura da barca, il classico sciupafemmine griffatissimo che si prende a pugni con l’italiano, non sa mettere due parole in fila e fa l’imprenditore come io faccio la mannequin. Zampettare tra off-shore e dressage, cocktail e vernissage non si chiama lavoro, si chiama cazzeggio, e a noi plebei pistoni e motore della società civile i privilegiati per dinastia ci stanno un cicinino sulle palle.

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Valentina Capecci nata ad Ascoli Piceno, laureata in giurisprudenza è sceneggiatrice di film per il cinema: “Se fossi in te” “L’uomo perfetto” “È già ieri” “Como estrella fugages” e fiction TV per Rai e Mediaset come “Non lasciamoci più” “Il commissario” “Prigioniere del cuore” “Caterina e le sue figlie” “I Cesaroni” “Mogli a pezzi” “Sangue caldo” “Il commissario Manara” “Il sangue e la rosa” “I delitti del cuoco” “Provaci ancora Prof” “Pupetta” “Rosso San Valentino” “Baciamo le mani”. Ha scritto per il teatro: “Le parole non contano” “Souvenir” “Le confidenze del pene” “Devo dirti una cosa” e racconti, ha curato la raccolta “Omicidi all’italiana” ed. Colorado Noir, pubblicato “Gente Normale” Marsilio Ed., l’E.book “Lui è mio e lo rivoglio” e di prossima uscita “Ti voglio bene fratello” per Fandango Libri.

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Visioni in movimento

ILLUSTRAZIONI di BRUNELLA BALDI

La mia formazione è abbastanza anomala infatti ho frequentato il Liceo Artistico « Leon Battista Alberti «  di Firenze , ma subito dopo ho abbandonato colori e penelli per trasferirmi a Parigi dove ho completato la mia formazione di danzatrice.

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Solo alcuni anni fa, se non ricordo male nel 2003 ho ripreso un po’ a disegnare, poi ho frequentato alcuni corsi organizzati dalla Fondazione Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede (TV ) studiando con Linda Wolfsgruber, Jòzef Wilkon, Svjetlan Junakovic.

ll mio primo libro è uscito nel 2008.

Per anni ho diviso il mio tempo tra danza e pittura. Da quest’anno mi dedico solo all’illustrazione… (prima parte)
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Traducendo Brecht – Franco Fortini

di Franco Fortini
tratto da nostro lunedì
n° 2 forme – prima serie

Un grande temporale
per tutto il pomeriggio si è attorcigliato
sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.
Fissavo versi di cemento e di vetro
dov’erano grida e piaghe murate e membra
anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando
ora i tegoli battagliati ora la pagina secca,
ascoltavo morire
la parola d’un poeta o mutarsi
in altra, non per noi piú, voce. Gli oppressi
sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli
parlano nei telefoni, l’odio è cortese, io stesso
credo di non sapere più di chi è la colpa.

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Scrivi mi dico, odia
chi con dolcezza guida al niente
gli uomini e le donne che con te si accompagnano
e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici
scrivi anche il tuo nome. Il temporale
è sparito con enfasi. La natura
per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia
non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.

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