La febbre e il chiaro giorno

Tutto il tempo del tempo non è niente,
età che si dissolvono, declini,
luci che vanno dov’è sempre sera,
anime abbandonate dalle cose,
sedili da levante, tende, vele,
libri tradotti in polvere, missive
e tu che non ritorni e non dai avvisi,
non replichi quel verso, non consigli,
non agiti nell’aria il fiore rosso,
non scendi più dai treni, non concili
la febbre e il chiaro giorno,
il destino di un piatto che s’infrange
e il piccolo deserto di una sedia.

Francesco Scarabicchi,
da
Il cancello, peQuod, 2001