‘Lacrime di Smalto’ la mostra di ceramiche maiolicate a Senigallia

12 aprile – 31 agosto 2014
Rocca Roveresca Senigallia (AN)

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È stata inaugurata il 12 aprile e durerà fino al 31 agosto 2014 la mostra Lacrime di smalto. Plastiche maiolicate tra Marche e Romagna nell’età del Rinascimento ospitata nella Rocca Roveresca di Senigallia. Questa mostra può senza dubbio ritenersi un evento di importanza internazionale dedicato alla maiolica del ‘400 e unico nel suo genere.

Sono esposte sculture di preziosa maiolica della fine del XV e inizio XVI secolo realizzate con questa tecnica particolarmente preziosa e affascinante. Esposti 38 pezzi, 11 realizzati in Italia e 5 nella regione Marche, con un pezzo di particolare importanza proveniente da Ostra Vetere raffigurante un “Compianto su Cristo Morto”, commissionato dalla famiglia Da Montefeltro. Per la rarità delle opere esposte, gran parte conservate in musei stranieri e collezioni private, la mostra rappresenta la prima grande esposizione dedicata ad una singolare tipologia di maioliche realizzate a tutto tondo, la maggior parte eseguite da un anonimo ceramista e dalla sua bottega sul finire del ‘400, artista itinerante che molto probabilmente utilizzò i forni di Pesaro per realizzare le sue plastiche maiolicate. L’artista, presente in mostra con 15 opere, si formò in ambiente faentino, realizzando non più di trenta opere e lasciandone testimonianza nei luoghi da lui toccati, passando per la Romagna e percorrendo la dorsale adriatica, fino ad arrivare ad Ancona. Artista sicuramente influenzato dalla cultura d’oltralpe che realizzò principalmente soggetti iconografici ascrivibili al gusto degli ordini mendicanti come Natività, Compianti e Vergini con Bambino connotati da una forte carica espressiva. Le plastiche maiolicate si caratterizzano per le brillanti cromie degli smalti a larghe campiture e la tecnica a tutto tondo. Si discostano stilisticamente dalle ceramiche robbiane, diffusissime al tempo e presenti nel territorio ma seppero ugualmente intercettare il gusto locale, stabilendo inoltre un primato dal punto di vista del cromatismo acceso, che in un qualche modo le lega alla ceramica pesarese fiorita sotto l’illuminata egemonia sforzesca.

Pezzi unici che riflettono un momento di passaggio tra il ‘400 e il ‘500 periodo particolarmente fervido di cambiamenti stilistici e tecnici. La mostra offre quindi un’ occasione importante per ridiscutere delle opere e di questa particolare tecnica da diversi punti di vista, agevolati anche dall’esauriente catalogo, all’interno del quale sono presentate anche altre 28 plastiche maiolicate sparse nel mondo che non saranno in esposizione.

Mostra di grandissimo respiro pur trattando un settore dell’arte per lungo tempo considerato minore, ma che rappresenta per questo ancor di più un’opportunità per tutti di conoscere opere rare e complesse. Inoltre l’esposizione aprirà la stagione e preparerà il pubblico ad accogliere la tanto attesa mostra-restauro “La luce e la grazia” della pala del Perugino del 14 giugno.

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a cura di:
Claudio Paolinelli con la collaborazione del Comune di Senigallia, la Diocesi di Senigallia, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici, Architettonici e Paesaggistici delle Marche, del Museo Diocesano di Ancona, del Museo Civico Parrocchiale Ostra Vetere, Confraternita Santa Monica di Fermo, della Parrocchia Santa Giustina di Mondolfo, dei Musei Civici di Pesaro e del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.

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