Manicomio di Aversa – Lena

Sono le 22 di una sera d’ottobre un po’ gelida.
Davanti a me queste mura altissime
inquietano allegramente poiché la vera prigione
è il caos che mi setaccia dentro.
Leggo scritto Manicomio per giunta criminale
forse mi merito un luogo come questo chissà,
in cinque anni d’oblio ho smesso di credere
in ogni bellezza. Aversa sembra una città estroversa
un po’ però avvitata nei suoi vicoli
poi erge questo villaggio della follia
come un cuore che batte
nonostante la strage del silenzio.
Il padiglione 5 per un anno
diventerà il luogo della mia rinascita?
è difficile pensarlo
quando vieni circondato da corpi
vivisezionati dall’elettroshock,
da qui già si sente
l’odore estremo dell’emarginazione,
le mie vene lo conoscono
come conoscono l’alito dei cadaveri
ma del tutto seppelliti dall’indifferenza civile….

Fernando Lena

Nota dell’Autore
Questo sonetto nasce dalla mia permanenza in un reparto del manicomio criminale
di Aversa. Anni fa a una nota comunità di recupero per tossicodipendenti era stato concesso uno di quegli edifici per la riabilitazione. Cosi nel lontano 1991-92 sono stato ospite assieme ad altri quindici ragazzi di quell’inferno mite che ancora oggi non so
se detestare o ricordare con nostalgia. È stato un incontro tra menti disilluse: le nostre bruciate da un’utopia totalmente sanguigna creata attraverso un codice virale che
ci avrebbe portato verso tragedie come l’HIV o AIDS fino all’urlo cardiaco di un overdose; le loro colpite da un male incomprensibile ma chimicamente manipolate dai psicofarmaci. Conviverci a generato in me uno sguardo poetico e crudele il quale a distanza di vent’anni mi ha spinto a riimmergermi in quel buio con la setssa rabbia che mi aveva concesso
già un motivo in più per credere alla libertà.

librolena

Fernando Lena è nato a Comiso (RG) nel 1969 dove vive e lavora.
Diplomatosi all’Istituto d’arte ha fatto per alcuni anni l’orafo.
La poesia è stata sempre una dominante nel suo cammino esistenziale abbastanza tortuoso ,in vari periodi di silenzio editoriale ha pubblicato due libri fondamentali
e qualche silloge, il più recente a parte quello edito dalla Archilibri dal titolo
Nel Rigore Di Una Memoria Infetta“, è un poemetto edito Nei Quaderni Dell’Ussero
(Puntoacapo editrice) “La Quiete dei Respiri Fondati” è presente in alcuni blog
ed è stato finalista in premi (Tivoli Europa Giovani, Astrolabio, Vola alta la parola, Torre Dell’Orologio ecc..)

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