Marco Puca, una personale

Arcate Spleen-Denti: raccoglie le opere dell’artista in mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona fino al 23 settembre

Il calco in gesso di una dentatura umana come simbolo dell’interiorizzazione: estrema sintesi visionaria del rapporto tra noi stessi e il mondo esterno e, per estensione, del passaggio dall’età antica a quella contemporanea. È proprio l’installazione concettuale di un calco dentale ad aprire la mostra dell’artista marchigiano Marco Puca, ospitata all’interno della Mole Vanvitelliana di Ancona dal 13 al 23 settembre. In mostra esposti dipinti realizzati a olio su cotone grezzo. L’esposizione, patrocinata dal Comune, è organizzata in collaborazione con la galleria  d’Arte contemporanea Gino Monti.«Puca – spiega la curatrice e critica d’arte Maria Rita Montagnani – è un artista poliedrico e per certi versi anomalo, la cui opera spazia dalla pittura improntata a un minimalismo espressivo a installazioni fortemente concettuali, che mirano a produrre nello spettatore un rilevante effetto visivo e suggestivo. Nella sua ultima produzione artistica, Puca mostra una forte attrazione per il mondo antico e la grande fascinazione che esso esercita sul suo pensiero e sulla sua visione del mondo. Il punto di partenza dell’ultima installazione di questo artista è il Neoclassicismo che, grazie alle sinuose ed estetiche teorie del Winckelmann, si riallaccia al periodo classico. Ma non con una idilliaca riconciliazione, bensì̀ con un senso di perdita, come impossibilità di recuperare la storia e come coscienza del vuoto del presente e la malinconia che ne consegue». L’ultima mostra personale dell’artista, laureato all’Accademia di Belle Arti di Urbino con una tesi dedicata a Lorenzo Lotto, risale al 2013. «Il titolo era Dreamtime – racconta Puca – e il mio segno era essenziale, sottile e sempre più vicino a un filo di luce. In questi nuovi lavori invece la pittura si fa grassa e informe, capace di creare e disfare corpi e oggetti allo stesso modo in cui le scelte cromatiche dipendono dal dialogo che di volta in volta ho con me stesso. Se penso alle arcate spleen-denti che ho incontrato e vissuto nella mia vita non posso che ricordare la nascita di mia nipote ma anche il ricordo vivo dei sorrisi dei parenti intimi e dei cari amici defunti».Marco Puca è nato ad Ancona nel 1973. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte e in seguito l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 1994 ha vinto il primo premio Arte viva a Senigallia curato da Omar Galliani. Ha esposto nelle Marche, a Bologna, Milano ed in Russia. Dall’incontro con il critico letterario Massimo Raffaelli, Enzo Siciliano e il disegnatore di luci Vincenzo Raponi è nata la sua installazione dal titolo La città invisibile.Fino al 23 settembre, Mole Vanvitelliana, tempietto di San Rocco, Ancona; info:  www.rivieradelconero.info/it/arcate-spleen-denti.

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