Perché la creatività in spiaggia?

 

La spiaggia è da sempre una metafora, un luogo di pensieri e dialoghi, un crocevia degli immaginari, un luogo delle economie e delle trasformazioni urbane, della natura e del progetto.

Un luogo di arrivi e di partenze, di avvicinamenti e di distacchi, uno spazio di appartenenza e di espropriazione; è la spiaggia che riassume in sé il racconto del viaggio e del paesaggio, dell’Altrove che guarda a Oriente sulla spiaggia della Città Adriatica, la più letteraria e la più industrializzata dall’economia dei desideri. Proprio lì, dove sopravvive quello spirito in-attuale che mantiene tracce e anticipazioni tra la permanenza del senso e della memoria di luogo e una versione lenta della modernità, la rivista MAPPE ha scelto di presentare un progetto di promozione culturale, realizzato in collaborazione del MAXXI, della RegioneMarche, del Comune di Senigallia e della Provincia di Ancona e con una larga e ricca rete di imprese, istituzioni, associazioni culturali.

Dalle 18 di sera alle 6 del mattino, il 27 luglio, 100 metri di spiaggia con i sassi,le barche e gli argani, le nasse e le reti, si trasformano per una notte, dal tramonto all’alba, in un palcoscenico della contemporaneità, attraverso un susseguirsi di dibattitiperformance, installazioni video, dj set e degustazioni.

Fondendo tradizioni, innovazioni, storie e geografie. Sguardi e visioni.
Il palcoscenico sarà il Lungomare Italia nel tratto di mare di fronte alla Madonnina del Pescatore. Gli ospiti saranno molteplici, ma ve li sveleremo, domani.

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Demanio Marittimo.KM-278. Una nuova rivista e architetti del futuro sul Lungomare Italia 11

Mentre fervono i preparativi, si presenta la nuova rivista MAPPE, e un gruppo di giovani progettisti si è messo al lavoro, dopo aver vinto il concorso per questo speciale allestimento in spiaggia.

Edita da Gagliardini Editore, e con la direzione editoriale di Cristiano Toraldo di Francia, MAPPE nasce prosegue e migliora l’esperienza della rivista “Progetti”, in un’ottica puntuale, attenta a fare racconto e rappresentazione della filiera professionale e culturale del progetto marchigiano.
Il focus – strettamente regionale, con sconfinamenti sull’area vasta adriatica ma senza dimenticare le dinamiche e i processi globali che interessano e influenzano la disciplina – manterrà quello sguardo trasversale e multidisciplinare – dall’architettura al design alle arti visive – che ha caratterizzato le attività della rivista sin dalle origini, e di cui il format DEMANIO MARITTIMO.KM-278 è la sua più chiara traduzione.

Al lavoro sono anche i vincitori del concorso riservato a giovani laureati, invitati a proporre un progetto di allestimento per la notte del 27 luglio, con l’obiettivo di offrire alla generazione emergente dei progettisti l’opportunità di misurarsi, ancor prima di entrare nel mercato del lavoro, con una realizzazione importante.

La commissione giudicatrice, composta da Massimo Colocci, delegato del Comune di Senigallia, Mario Gagliardini, editore di Mappe, Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura, Cristiana Colli, ideatore e curatore di “Demanio Marittimo.KM-278”, Pippo Ciorra, senior curator del MAXXI Architettura, ideatore e curatore di “Demanio Marittimo.KM-278”, Emanuele Marcotullio, architetto responsabile del coordinamento tecnico dell’allestimento, ha scelto la proposta elaborata dal gruppo composto da Giacomo Barchiesi, Valerio De Santis, Nicolò de Vita, Chiara Girola: Construction site of minds.
Il progetto reinterpreta con consapevolezza critica il tema della spiaggia, come spazio limite del paesaggio urbano contemporaneo, aperto, libero e in continua mutazione, con un approccio sostenibile, attraverso strategie di riciclaggio che sposano in maniera efficace le aree tematiche con cui si misurerà DEMANIO MARITTIMO.KM-278.

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Aspettando Demanio Marittimo.KM-278

Lirici Greci comincia oggi a raccontare DEMANIO MARITTIMO.KM-278 una notte in spiaggia di progetti, architettura, creatività che si terrà il 27 luglio presso il Lungomare Italia 11 di Marzocca di Senigallia. Progetti, racconti e conversazioni, installazioni video e sonore, performance, djset e food, film e speed talks, tutto nell’arco di una notte. Questo è l’invito di DEMANIO MARITTIMO.KM-278 per la sua seconda edizione che si svolgerà dalle 18 fino all’alba del giorno successivo, con la consueta italica colazione, con pane burro marmellata e caffelatte: una 12 ore all’insegna dell’arte, dell’architettura, del design, delle storie e delle geografie.

Il progetto, ideato e curato da Cristiana Colli e Pippo Ciorra, è promosso dalla rivista “MAPPE/Marche Architettura Progetti Pensieri Eventi” – con la collaborazione del MAXXI, della Regione Marche, del Comune di Senigallia, e della Provincia di Ancona e con il supporto di un’ampia rete di imprese, istituzioni, associazioni culturali. Nato nel 2011, il format di DEMANIO MARITTIMO.KM-278 mette in relazione la ricerca e le idee del territorio con i temi più interessanti e attuali dell’architettura e delle arti, intese in senso planetario, partendo proprio dalla dimensione adriatica come orizzonte di confronto, sul piano nazionale e transfrontaliero.

Nell’ambito del programma si alterneranno le voci di progettisti italiani che si sono affermati per la loro capacità di trovare il nuovo e il sorprendente nel “già fatto” e di architetti internazionali che guardano allo spazio adriatico dalla parte opposta, da una sponda sulla quale il moderno sembra la prospettiva più “naturale”.

Alla base di questo incontro, i curatori indicano alcuni elementi di partenza essenziali:
“Il primo è il luogo, la spiaggia, un ambito geografico che meglio di ogni altro incarna la concezione contemporanea dello spazio pubblico: temporaneo, duttile e inclusivo, mutante dal giorno alla notte, allo stesso tempo generico e tematico, tradizionale e inedito. Poi l’approccio multidisciplinare dei linguaggi e delle culture declinato per dare spazio anche e soprattutto alle generazioni emergenti e alle posizioni più innovative. Infine la scelta specifica di alcune voci narranti, testimoni della complessa modernità adriatica, narratori attenti e capaci di vedere e raccontare i nessi tra questo paesaggio e il mondo”.

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Dittico

lorenzo lotto

nostro lunedì n.00 - nuova serie - lorenzo lotto

Bernard Berenson

Lorenzo Lotto fu dunque un pittore psicologo in un età che finì per apprezzare soprattutto la forza e l’apparenza, un pittore che aveva di mira l’anima umana in un’epoca in cui essa veniva rapidamente sacrificata al conformismo, un pittore intimamente evangelico in un paese che un cattolicesimo vuoto e autoritario stringeva sempre più nella sua morsa. Le stesse circostanze di vita gli furono di ostacolo ad acquistarsi la fama. Irrequieto e vagabondo, lasciò a Venezia, sua città natale, pochissime opere, sicchè gli amatori d’arte del Cinquecento, dai quali deriviamo le nostre nozioni correnti sull’arte di quel secolo, non vi trovarono una produzione sufficiente a ispirar loro resoconti entusiastici. Continua a leggere

Foglia mortale

editori

nostro lunedì n.11 - editori

Paolo Volponi

 

come se vi fosse un senso divino nell’intrisa

di fango e pruni e spini e ginepracci e venti

e marinacci nebbiosi; e sproni la tua gioventù

come un cavallino di Fossombrone per lo stradone, un cavallino

di larga schiena, di verso il fiume, d’aspra narice e sanguinanti

piume, fiducioso e stolto, che mira alle margherite. Continua a leggere

La forma della sera

luoghi

nostro lunedì n.10 - luoghi

Acruto Vitali
con Osvaldo Licini

 

Quando il vespro adunò l’ombre ed il cielo

fu come il grande specchio della sera,

io vidi profilarsi la chimera

nel colore del tuo pallido velo.

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Approdo a Recanati

nostro lunedì n.9 - marche

Adrián N. Bravi
con Marzia Lucchetti

Era un sabato mattina, mi ricordo bene, e c’era pure il sole; da un lato vedevo i monti, foderati appena da un velo di foschia, dall’altro il mare. Cominciava l’estate e io sudavo da tutte le parti.

Mi ero lasciato l’inverno argentino alle spalle con una maglia e una giacca che ora portavo addosso, perché uno non ci crede mai che dall’altro lato del mondo possa accoglierti, come un miracolo, una temperatura sopra i trenta. Ma mi andava bene tutto, anche se a Recanati quel sabato c’era il mercato e i bancarellari sbraitavano e io non capivo una parola. Continua a leggere

Tre poesie con il mare e Pietà per il Pianeta

 

nostro lunedì n.8 - elementi

 

Tre poesie con il mare

Emily Dickinson
nella versione di Damiano Abeni

 

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Il mio Fiume scorre a te –

Mare Celeste! Accoglierai me?

Il mio Fiume attende responso –

Oh Mare – guarda benigno –

Ti recherò Torrenti

da recessi lucenti –

Su – Mare – Prendi Me!

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In forma di parole

 

nostro lunedì n.7 - pensare

 

Colloquio con Gianni Scalia, Bologna, maggio 2006

“La filosofia ha la sua origine dall’amore e solo da questo. Il suo nome lo attesta “Philosophia”: amore della saggezza.

Come si deve intendere? L’accezione più ricorrente – bisogna ricercare la saggezza che non si possiede ancora – non conclude che a una banalità, un turismo. Ma essa di fatto ne maschera un’altra più radicale: la filosofia si definisce come “amore della saggezza” perché deve di fatto cominciare per amore, prima di pretendere di sapere.

Per giungere a comprendere, bisogna prima desiderare, detto altrimenti, stupirsi di non comprendere (e questo stupore anche offre un inizio alla saggezza), o ancora, soffrire di non comprendere, oppure, temere di non comprendere (e questo timore, ancora, apre alla saggezza). Continua a leggere

Ritorno a Casarsa

 

nostro lunedì n.6 - viaggi

Gianni D’elia

– Qui, Pasolini è cominciato da poco…

Diceva così la tassista, guidando la sua Mercedes fino al cimitero.

Fuggivo da una rissa verbale, da un giudizio cattivo sul mio fare, un invito di qualcuno che, amico, ma brutale, aveva risposto alla domanda sul mio libro:

– Il peggiore che hai scritto. Insistendo, poi, e credendo di scusarsi: – Non è un libro estetico.

Estetico? Come si dice: – Non rientra nel mio gusto del bello.

Filava la tassista, intanto, lungo la striscia del paese di Casarsa, con la casa del poeta, a sinistra, là, senza nessuna targa, d’un rosa rossiccio o cosa, due vetrine al pianoterra, vuota, dentro.

– Ci fanno un po’ di mostre…

Invece di andare a scuola a parlare della mia poesia ai vivi, andavo a ritrovare il poeta più poeta, il morto più vivo che conosca, dopo Giacomo Leopardi.

Il sole, tra le nuvole, più alto, come in Friuli mi sono sempre parse, accendeva una scena da dopo temporale, tra vigne e casette geometrili, ville e villette col giardino, cortili nuovo di hotel, o cancelli, con dietro vecchie corti, acacie, pioppi, qualche misera catapecchia contadina disabitata. Continua a leggere