Marco Catalani, “Spazio”

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Al tg dicono sarà guerra e
che nn è reato la ricerca d
1vita migliore di quella che
il meteo t’assegna (Altri sguardi
variabile sul tuo nn ritorno)
Ti mando dubbi e 2nuvole
sulla luna dove vivi respiri
ami lavori men3 qui adesso
il tuo vecchio pianeta si scioglie
ragiona per tag spot poco tatto
Ricordati quel viaggio già fatto
tra ParoleNote nn percepite
Ricorda rubare attimi pelle
a ogni cm della notte
Ricorda la rapida progressione
(c’erano i nostri fiati e NOI)
Ricorda quando aprile la sera
s’andava a bere tra senatori

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Marco Catalani è nato a Falconara Marittima (Ancona) nel 1977. Giornalista freelance, da 10 anni si occupa di cronaca e politica per varie testate locali e nazionali. Dirige il quotidiano online Ancona24ore.it. Le sue poesie sono state pubblicate, a partire dal 1999 da Il Falco Letterario, Ippocampo, Urlo, Infinito Letterario. Spesso dice che non ne scriverà più. Ma non ci crede nemmeno lui.

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Illustration credit
Simone Pasquini in arte “Pizka
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Marco Catalani, “Le lune di Giove”

Copia di jupiter-terra-e-lua

Lune piene Acque energia
d pozza mari laghi e vibrano
cellule lingue pelli membrane
protese armate verso la sera
(Ogni 3 giorni eclissi buio)
Sono l’uomo che descrive futuri
leggendo polvere sulle auto
La mia nn la lavo Incosciente
d carta sabbia tanti momenti
perché in sogno nn ti ho avuta
se nn le labbra Poi il risveglio

Copia di VenJupMorn_tafreshi

Marco Catalani è nato a Falconara Marittima (Ancona) nel 1977. Giornalista freelance, da 10 anni si occupa di cronaca e politica per varie testate locali e nazionali. Dirige il quotidiano online Ancona24ore.it. Le sue poesie sono state pubblicate, a partire dal 1999 da Il Falco Letterario, Ippocampo, Urlo, Infinito Letterario. Spesso dice che non ne scriverà più. Ma non ci crede nemmeno lui.

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“Sigarette” di Marco Catalani

sigarette

 

 

 

 

 

Era 1mercoldì che da me c’era
mercato sulla Terra la ragione
la crepa x scappare 1po’ da qui
Non ricordo dove/chi ero Solo
che tu eri d festa con i guanti
seta a pois Io sedevo nel
fango (ovunque cadevano) Notte
a cercare le mie sigarette
nn 1resa questa è la strada
Eri Autunno disordine con
le ore contate & occhi gialli
il nulla che ha spazio x tutto
nostalgia cose 1tempo grandi
com’era Dylan Thomas in lacrime
a 1reading le chiavi in mano
la serratura l’utero l’ingresso
cercare e nn trovare cercare
mezza luna mezza canna domanda
domani mezza bocca d risposta

collage_catalani

Marco Catalani è nato a Falconara Marittima (Ancona) nel 1977. Giornalista freelance, da 10 anni si occupa di cronaca e politica per varie testate locali e nazionali. Dirige il quotidiano online Ancona24ore.it. Le sue poesie sono state pubblicate, a partire dal 1999 da Il Falco Letterario, Ippocampo, Urlo, Infinito Letterario. Spesso dice che non ne scriverà più. Ma non ci crede nemmeno lui.

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Original Marche

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Original Marche nasce da un’idea di Angela Brunelli e Carlo Brunelli. Cugini nella vita, lavorano nel campo dell’architettura e dell’interior design e condividono alcuni interessi culturali. Un giorno di qualche mese fa decidono di concretizzare le proprie idee ed aspirazioni attraverso un blog, per default in lingua inglese, che si rivolga ad un pubblico internazionale ed in particolare europeo, per far conoscere le peculiarità della regione Marche legate ai luoghi, alla storia, alle tradizioni locali, alla valorizzazione del paesaggio. Ma anche per rendere merito alle persone che vivono nelle Marche e che rendono vitale la nostra regione con il loro lavoro e le loro attività creative ed imprenditoriali.

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Hanno entrambi precedenti esperienze personali come blogger e una discreta conoscenza del web e dei suoi mezzi, fattori che gli hanno permesso di realizzare in poco tempo la struttura di Original Marche.

mariano

Parlano di architettura, arte, design, cibo, storia, persone e molto altro e si recheranno sempre personalmente nei posti da loro discussi per raccontare i temi trattati solo come chi vive in prima persona le cose sa fare. Infatti li vedrete spesso nei luoghi ed assieme alle persone! Nel numero zero sono partiti dal porto di Ancona per navigare verso le altre province della regione Marche. Sono in programma molte novità che non rimane che scoprire seguendoli sul blog e su facebook.

 

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Attesa e Desiderio – Anime gemelle di Nadia Diotallevi

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… passai sotto il portico raggiunsi la piccola scalinata di pietra, in mezzo ai cespugli di oleandro, che conduceva alla piscina, e iniziai a scendere.
Intanto pensavo: William mi ha stregato.
Il mio sentimento per lui che era così forte che mi sembrava di camminare a mezzo metro da terra, una sensazione fantastica che non avevo mai provato prima.
Quando finii di scendere le scale mi ritrovai vicino al bordo della piscina. Di lato c’erano alcuni lettini da mare in alluminio, con il tettino coprisole. Mi liberai del copricostume e lo lasciai cadere su di un lettino.
Scesi la scaletta. Presi a nuotare goffamente rasentando il bordo della piscina dove l’acqua era più bassa. Nuotavo in uno stile che poco assomigliava a quello della Rana, in realtà cercavo di non affaticarmi. Dopo due giri, ansimante, mi aggrappai al bordo della piscina, posai la guancia sopra le mani e lasciai andare lo sguardo ad ammirare il paesaggio sottostante. Mi trovavo in collina, immersa in una piscina affacciata sul mare.
Mi sentivo padrona del mondo e del mio destino.
Mentre contemplavo il paesaggio il pensiero di William s’insinuò di nuovo nella mia mente: baci rubati… un brivido di piacere mi attraversò la nuca e le spalle. Sì,William approfittava di ogni momento per rubarmi un bacio.
Nessuno mi aveva mai rubato i baci… solo Lui.
“A cosa sta pensando così intensamente quella testolina?”. Trasalii al suono della sua voce calda, portai una mano sul petto e lentamente mi voltai. I nostri occhi s’incrociarono e mi persi nel calore del suo sguardo.
“Oddio… mi hai fatto paura! Pensavo di essere sola, non ti ho sentito scendere in acqua”.
Lui rise divertito.
“Se voglio, so essere molto silenzioso. Come un guerriero ninjia”. Mi sorrise con uno sguardo astuto.
Le sue labbra erano troppo vicine alle mie, involontariamente lasciai la mano che mi ancorava al bordo della piscina e lui prese a nuotare trascinandomi con sé verso il centro dove l’acqua era più alta.
Ho paura”, dissi, tenendomi forte al suo braccio.
Non devi avere paura quando sei con me”.

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Nadia Diotallevi è nata ad Ancona il 25 agosto 1950. E’ l’ideatrice, insieme a Laura Moll, di “Quello che le donne non dicono” ed è iscritta all’associazione “Il Megafono delle donne”. Ha pubblicato due libri: “Il risveglio del cuore” (Marcelli editore, 2008) e “Attesa e desiderio – Anime gemelle” (lulu.com, 2012) ed ha partecipato con le sue poesie al libro “Matite nel caos” (Autori Spasulati, lulu.com, 2012). Da oltre 15 anni si interessa della visione olistica dell’uomo, dell’integrità tra mente, corpo e spirito per il pieno benessere psicofisico. Si definisce una spirituale molto concreta e spera che i suoi pensieri possano essere “uno strumento attuale e attuabile di Riflessione e Ispirazione”.

 a cura di Giorgia Ricchi

 

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Attesa e Desiderio – Anime gemelle di Nadia Diotallevi

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In silenzio, l’uno accanto all’altro ci avviammo lungo il pontile della Rotonda a mare. Senza una parola lo seguii lungo le scale fino ad arrivare alla terrazza panoramica.

“È  bello il panorama che si vede da quassù,”constatò lui mentre eravamo leggermente curvi, le braccia appoggiate alla ringhiera, a guardare il mare.
“Si è un paesaggio da favola, quasi irreale”, risposi incantata.
“Allora?… Verrai sabato alla cena? A tavola non mi hai dato la conferma.”
“Non lo so se verrò”.
“Perché?”, insistette.
Lui voleva una risposta concreta che io non ero in grado di dargli. La mia mente era troppo confusa da tutto quello che stavo vivendo.“È  un momento difficile per me”, riuscii a dire.
“Il rientro a casa è stato traumatico? Forse tuo marito ha capito l’errore che sta facendo a lasciare andare una donna come te e non vi separate più.” Insinuò provocatorio con un tono duro, poco amichevole.
“Ma che dici!”, esclamai sorpresa dalle sue parole intrise d’ironia.
”Perché tutto può cambiare”, aggiunse freddamente, fissando lo sguardo davanti a sé.
Mi drizzai di scatto stringendo rabbiosamente la ringhiera con le mani, tanto che le dita presero a farmi male. Quel gelo nella voce e le sue parole ironiche avevano ferito
profondamente il mio cuore. Ma nella sua voce avevo avvertito anche una nota sconosciuta di dolorosa rassegnazione che non riuscivo a comprendere. Ma poi; quanto lo conoscevo veramente?
Mi voltai completamente verso di lui.
“Come ti viene in mente che io possa tornare indietro sulla mia decisione?”, chiesi. Ero pronta a fronteggiarlo con lo sguardo.
Ma lui non si voltò. Pur avvertendo il mio movimento rimase nella stessa posizione, apparentemente impassibile. Infine giunse le mani e le appoggiò sotto il mento.
“Perché tutto è possibile”, disse con voce paziente, “anche che voi torniate insieme. Con il mio lavoro ho visto  tanti cambiamenti. Donne e uomini decisi a separarsi e poi, improvvisamente, cambiare idea per tornare indietro sui propri passi”.
“Non è così per noi”, risposi gelida, ”noi stiamo percorrendo già due strade diverse. Quello che mi dispiace”, aggiunsi, “ è che siamo sempre noi donne a voler fare chiarezza. Voi uomini non avete questo coraggio”, affermai, e nelle mie parole c’era un evidente rancore verso di lui e l’intero genere maschile. Poi mi chiusi dietro un muro di silenzio e rimasi a guardarlo.
Finalmente,  si volse. Appoggiò le reni alla ringhiera e mi fissò mostrandomi un volto dai lineamenti contratti,  tesi. Incrociai i suoi occhi dubbiosi che scrutavano i miei, pronti a decifrare ogni minimo cambiamento di  espressione del mio viso. Evidentemente le mie parole, intrise di rabbia e dolore lo avevano colpito. Immaginavo che, da bravo medico, mi stesse studiando per darmi poi la sua diagnosi.
“Ti ho fatta arrabbiare vero?”, chiese con quella sua voce calda, intrigante. Il volto si era disteso e sulle labbra era apparso uno di quei sorrisi che mi devastavano l’anima.
“Un poco.”, mormorai, più gentile, già conquistata dal suo fascino.

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Nadia Diotallevi è nata ad Ancona il 25 agosto 1950. E’ l’ideatrice, insieme a Laura Moll, di “Quello che le donne non dicono” ed è iscritta all’associazione “Il Megafono delle donne”. Ha pubblicato due libri: “Il risveglio del cuore” (Marcelli editore, 2008) e “Attesa e desiderio – Anime gemelle” (lulu.com, 2012) ed ha partecipato con le sue poesie al libro “Matite nel caos” (Autori Spasulati, lulu.com, 2012). Da oltre 15 anni si interessa della visione olistica dell’uomo, dell’integrità tra mente, corpo e spirito per il pieno benessere psicofisico. Si definisce una spirituale molto concreta e spera che i suoi pensieri possano essere “uno strumento attuale e attuabile di Riflessione e Ispirazione”.

 a cura di Giorgia Ricchi

 

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Attesa e Desiderio – Anime gemelle di Nadia Diotallevi

NadiaAttesaDesiderio

Marzo finalmente era arrivato.
La primavera aveva inviato il vento, il suo messaggero, ad annunciare in ogni dove che lei era alle porte.
I caldi raggi del sole illuminavano la terra. Stimolata da questo calore, la natura si risvegliava le piante germogliavano e gli animali si preparavano ai corteggiamenti per creare nuova vita.

Ed io?
Ancora una volta, mi preparavo ad affrontare questa energia di cambiamento primaverile che mi creava sempre tanti fastidiosi dolori fisici.

“Forse è perché resisto ai cambiamenti”, pensavo rassegnata.
Questo era sicuro. Una certezza.
Non amavo i cambiamenti.
Sono così dolorosi…
Ma so che per me, oramai, erano inevitabili come le occasioni di scontro sempre più frequenti con Francesco, mio marito. Erano i momenti in cui parlavamo della nostra separazione e lui cercava di farmi venire i sensi di colpa, di minare la fiducia che avevo in me stessa con frasi tipo:

“Ma alla tua età dove vuoi andare… ”
“Senza di me tu non sei niente…”
“Non ce la farai a resistere da sola…”
“Perché mi stai facendo questo; non lo merito”.
“Ricordati… se te ne vai non ti vorrò rivedere mai più”.

Le sue parole, su di me, avevano la stessa violenza dei colpi di un pugile ed io, totalmente sguarnita, indifesa, restavo lì e accusavo i colpi che mi toglievano il respiro e mi piegavano in due. E per un momento pensavo: forse ha ragione lui… io sono fragile… è tutta colpa mia.

Per fortuna avevo degli alleati: le mie amicizie.
Loro mi sostenevano con consigli molto pratici, concreti, ma così lontani dal mio modo di pensare di essere,… più ”spirituale”. Ma in fondo al mio cuore sapevo che avevano ragione. Alcune di loro avevano già vissuto le problematiche della separazione. Così, anche se poco convinta, cercavo di mettere in pratica i loro suggerimenti. Parlare con loro del mio problema familiare mi rasserenava, ma c’era una parte della mia vita che era solo mia.
I miei segreti pensieri quelli inconfessabili, perché troppo intimi, li condividevo solo con il mio amato Diario.

Nadia Diotallevi è nata ad Ancona il 25 agosto 1950. E’ l’ideatrice, insieme a Laura Moll, di “Quello che le donne non dicono” ed è iscritta all’associazione “Il Megafono delle donne”. Ha pubblicato due libri: “Il risveglio del cuore” (Marcelli editore, 2008) e “Attesa e desiderio – Anime gemelle” (lulu.com, 2012) ed ha partecipato con le sue poesie al libro “Matite nel caos” (Autori Spasulati, lulu.com, 2012). Da oltre 15 anni si interessa della visione olistica dell’uomo, dell’integrità tra mente, corpo e spirito per il pieno benessere psicofisico. Si definisce una spirituale molto concreta e spera che i suoi pensieri possano essere “uno strumento attuale e attuabile di Riflessione e Ispirazione”.

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