Conclude la Scuola di Filosofia alla Facoltà di Economia

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Venerdì 24 maggio alle ore 17.30, si terrà nell’aula A/2 della Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” in piazzale Martelli (ex Caserma Villarey) la lezione conclusiva
della Scuola di filosofia con Giancarlo Galeazzi che è patrocinata dal Comune
di Ancona per il suo valore culturale e sociale, filosofico e educativo, e che quest’anno
è stata dedicata a Il senso della vita.

Si tratta di una questione che suscita valutazioni contrastanti, come è apparso evidente negli Incontri con i filosofi che si sono tenuti al Teatro Sperimentale con quattro noti pensatori (Vito Mancuso, Ivano Dionigi, Sergio Givone e Carla Canullo) e che trova conferma anche in questa Scuola che si tiene di pomeriggio per offrire una occasione
di riflessione pubblica, in particolare a quanti non possono partecipare alle conversazioni allo Sperimentale e tuttavia vogliono affrontare quelle questioni.

Giancarlo Galeazzi

Dunque, fare filosofia per tutti è l’intento della rassegna ormai storica (si tiene da ben 23 anni consecutivi) che, denominata Le parole della filosofia, fa parte del Festival
del pensiero plurale, ideato e coordinato dallo stesso Galeazzi, il quale ha affrontato
il tema del senso della vita, distinguendo due piani: sul piano della domanda,
si tratta di un interrogativo universale, che prima o poi e in un modo o in un altro tutti
si pongono e al quale tutti dedicano una qualche riflessione, pervenendo a tre tipi
di risposta: quella che nega senso alla vita, quella che ritiene si debba attribuire
un senso alla vita, e quella che ritiene si debba scoprire il senso della vita.

A scuola di filosofia - Giancarlo Galeazzi

Queste diverse modalità di rispondere si ritrovano in tre specifiche modalità di ricerca: l’investigazione scientifica, l’interrogazione filosofica e l’invocazione religiosa
che sono state fatte oggetto di altrettante lezioni.
La ricerca scientifica può configurarsi come sperimentazione fisica che si esaurisce nei significati oppure aprirsi ad ipotesi meta-fisiche; la ricerca filosofica può configurarsi come argomentazione per un’ermeneutica di senso oppure per un’analitica di nonsenso; la ricerca religiosa può portare alla accettazione fatalistica della vita oppure aprirla all’attesa escatologica.

In ogni caso, secondo Galeazzi, la domanda di senso è una ricerca inesausta e inesauribile, che è da ritenersi positiva, a prescindere dalla risposta, anche se trova
la sua espressione più compiuta nel dire e custodire il senso della vita ovvero nel dare
e donare il senso alla vita.
E’ chiaro come la domanda di senso sia ineludibile e inestinguibile, dal momento che l’interrogativo, quand’anche dissolto, viene reiterato incessantemente, e, quand’anche risolto, si ripropone non acquietandosi definitivamente in nessuna risposta, per cui,
in ultima analisi, è la ricerca stessa, specificata diversamente nei tre ambiti,
a costituire il senso di una vita bene vissuta.

Così, dopo aver preso in considerazione l’approccio scientifico e quello filosofico, l’incontro del prossimo venerdì sarà incentrato sulla dimensione religiosa, che è certamente luogo privilegiato della domanda di senso, pur nella diversità degli esiti,
per cui è da rifiutare il proselitismo e da esercitare la testimonianza, in quanto quello
è ideologico e questa invece dialogica, e il senso della vita (come la fede) non si deve imporre ma solo proporre.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
Info: 071.222.5025.

SIMONA LISI E CARLA CANULLO CHIUDONO GLI INCONTRI AL TEATRO SPERIMENTALE

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Si conclude con un doppio appuntamento la serie di incontri al Teatro Sperimentale lunedì 6maggio.
Il primo si svolgerà al pomeriggio dalle ore 17.30 alle ore 19.30 ed è l’incontro dal titolo
Origine e scopo: embodyphilosophy tenuto da Simona Lisi, danzatrice, attrice
e docente, che da alcuni anni sperimenta il nesso tra di filosofia e movimento
con particolare riguardo al rapporto danza e corporeità; l’incontro prevede una parte attiva e una parte teorica e, dati i posti limitati, richiede la prenotazione (parolefilosofia@gmail.com).

Il secondo appuntamento avviene alla sera dalle ore 21.00 alle ore 23.00 con il filosofo di turno che questa volta è una filosofa: programmata era la presenza della professoressa Francesca Brezzi dell’Università di Roma Tre che, per motivi di salute, non potrà essere presente e che quindi sarà sostituita da un’altra professoressa
di filosofia: Carla Canullo, docente all’Università di Macerata, e nota tra l’altro per i suoi studi sul dono.

E’, questo, è il tema con cui si conclude la riflessione sul senso della vita da parte
dei quattro filosofi invitati, che hanno richiamato un vasto pubblico con Vito Mancuso, con Ivano Dionigi e con Sergio Givone, i quali hanno collegato il senso della vita
(tema della rassegna di quest’anno) rispettivamente al pensiero, al dialogo e
alla religione, sviluppando una sollecitante ricerca di senso che ha permesso
di misurarsi con la modernità non meno che con la classicità e la postmodernità,
alla ricerca di un nuovo umanesimo, frutto di un pensiero di confine o di un pensiero lungo o di un pensiero tragico; in ogni caso rendendo di tutta evidenza la necessità
di non sottrarsi all’interrogativo “Ha senso la vita?”

Che questo senso sia da “scoprire” ovvero da “attribuire” diventa secondario, rispetto all’esigenza di informare e formare la propria vita a un senso esistenziale che si misura con i problemi fondamentali della vita non limitandosi a spiegarne come avvengano,
ma chiedendosi piuttosto perché avvengano, per cui categorie come quelle
di “vocazione” e di “responsabilità” danno da pensare, e già porre l’interrogativo dà sapore all’esistenza, come in particolare evidenzia Il tema del dono su cui rifletterà
la Canullo, rifacendosi ad alcuni pensatori francesi che al tema hanno dedicato specifica e originale attenzione, che non mancherà di sollecitare il pubblico de
Le parole della filosofia che da ventitré anni apprezza la formula che, ideata da Giancarlo Galeazzi, consiste nell’affrontare un tema attraverso l’analisi di alcune parole-chiave in compagnia di un pensatore, il cui compito è quello di aprire la mente
alla complessità delle questioni disputate.

L’ingresso è libero.
Info: 071.222.5025.

Sarà possibile dalle 19.00, nel foyer del Teatro Sperimentale, gustare un ottimo aperitivo a cura del Caffè del Teatro (5 euro).
Il Bookshop è curato dalla Libreria Fogola.

Colophon Il senso della vita

A scuola d’investigazione filosofica

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Venerdì 12 aprile | h 17.30 | aula A/1 della Facoltà di Economia Giorgio Fuà

Il professor Galeazzi risponderà al quesito di questa edizione riguardo il senso della vita approfondendo il tema della ricerca, che, in questo caso, si specifica come ricerca di  sapienza e saggezza filosofiche.
Illustrando come la filosofia interpella il senso della vita e risponde in modo positivo o
in  modo negativo, per cui un senso alla vita è da scoprire ovvero da attribuire.

A scuola di filosofia - Giancarlo Galeazzi

Una giornata filosofica sul senso della vita

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Una giornata interamente dedicata si svolgerà lunedì 8 aprile al Teatro Sperimentale
di Ancona nell’ambito della XXIII edizione de Le parole della filosofia.
Infatti alla mattina dalle 10 alle 12 si terrà un Debate filosofico con
studenti liceali e alla sera dalle 21 alle 23 un incontro con uno dei maggiori pensatori italiani; entrambi gli appuntamenti sono inerenti al tema del Festival del pensiero plurale 2019, cioè il senso della vita.
Gli studenti del Liceo Scientifico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia –Benincasa” lo affronteranno alla luce di due filosofie: quella dell’epicureismo e quella dello stoicismo sulla base del dialogo immaginato da Ivano Dionigi nel suo libro intitolato Quando la vita ti viene a trovare… Lucrezio, Seneca e noi, che in parte
il rettore emerito dell’Università di Bologna ha anticipato nel precedente incontro allo Sperimentale, gremito di un pubblico attento e partecipe.

Così, per la prima volta il Festival del pensiero plurale si rivolge specificamente
ai giovani e li rende protagonisti di un dibattito a carattere dialogico, basato
sulle argomentazioni addotte in tema di senso della vita dai due pensatori latini;
una metodologia, questa, che risulta feconda anche dal punto di vista didattico, impegnando gli studenti a far capire e a capire le diverse ragioni
delle diverse concezioni.
Protagonisti saranno alcuni studenti della Quinta A del Liceo Scientifico IIS “Savoia Benincasa” e precisamente: Baldini Leonardo, Benedetti Serena, Detti Lorenza, Giacchetti Alessandro, Giorgetti Claudia, Fraticelli Nives, Maggetti Elisa,
Mengarelli Riccardo, Tamburi Alice che sono stati preparati dai loro docenti:
Meleti Lorella, Santini Maria Cristina, Di Bari Daniela, Gabbanelli Michele.
Spettatori saranno studenti del Liceo Scientifico IIS “Savoia Benincasa” di Ancona,
del Liceo Scienze applicate e Itis IIS “Volterra Elia” di Ancona, del Liceo Classico
e Scientifico “Campana” di Osimo e del Liceo Scientifico “Cambi” di Falconara con
gli insegnanti: Luisella Pasquini, Annamaria Cacciamani e Matteo Fiore.

Alla sera poi, il prof. Sergio Givone rifletterà sulla religione in rapporto al senso
della vita, mostrando che “la religione è l’ultima difesa della libertà”, per cui il ritorno
alla religione è necessario al fine di “fronteggiare il totalitarismo in tutte le sue forme –totalitarismo in senso politico, ma prima ancora in senso etico, e soprattutto in senso letterale, dove si tratta del pensiero unico e a una sola dimensione, autentica minaccia totalitaria per l’epoca che credeva di essersi lasciata i totalitarismi alle spalle”.

Così Givone nel suo ultimo libro Quant’è vero Dio, in cui chiarisce perché non possiamo fare a meno della religione, quasi una provocazione per il nostro tempo, ma che proprio in rapporto alla domanda esistenziale per eccellenza, vale a dire
ha senso la vita?” rivela d’essere necessaria, perché il piano che le è proprio è quello della religione”.

Professore emerito all’Università di Firenze, dove è stato ordinario di Estetica e pro-rettore, Sergio Givone è esponente di un nuovo pensiero tragico e autore dei volumi: Prima lezione di estetica del 1995 e Storia del nulla del 2001 (pubblicati da Laterza)
e scrittore di opere di narrativa a valenza anche filosofica: Favola delle cose ultime
del 1998, Nel nome di un dio barbaro del 2002 e Non c’è più tempo del 2008
(tutti pubblicati da Einaudi).
In particolare, qui segnaliamo – oltre al citato Quant’è vero Dio – due volumi a carattere autobiografico: Il bene di vivere del 2011 (Morcelliana) e I sentieri della filosofia
del 2015 (Rosenberg & Sellier), dove viene chiarito che ogni discorso filosofico autentico è caratterizzato dalla tensione tra mito e logo, in quanto ci sono cose
che hanno bisogno del logo, per essere comprese, e cose che hanno bisogno del mito, per essere dette; così la filosofia continuamente si alimenta di quel pensiero tragico
che interpreta rivelando l’intreccio profondo tra filosofia, etica ed estetica.
Il che ritorna anche nel libro che sarà oggetto del prossimo appuntamento
allo Sperimentale di Ancona, e che si può riassumere dicendo che nel cuore
della religione c’è qualcosa che ci appartiene: una domanda tanto contestabile
quanto difficilmente sopprimibile: che senso ha la vita.

Così, dopo il pensiero e il dialogo, è la volta della religione come approccio fecondo
per interrogarsi sul senso della vita.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.

Il senso della vita postcard

Givone, il contributo della religione al senso della vita

Una frase assertiva che suona provocatoria per il nostro tempo è stata posta a titolo dell’ultimo libro di Sergio Givone: Quant’è vero Dio, e il sottotitolo continua nella provocazione: perché non possiamo fare a meno della religione, ma il contenuto
del volume mostra che non si tratta di una semplice provocazione, bensì di un articolato
invito a misurarsi con la religione in rapporto alla domanda esistenziale per eccellenza, vale a dire ha senso la vita?, una domanda che si colloca “sul piano che gli è proprio
e cioè sul piano della religione”, perché “la religione è l’ultima difesa della libertà”,
tant’è che il ritorno alla religione è necessario al fine di contrastare il totalitarismo,
di “fronteggiare il totalitarismo in tutte le sue forme –totalitarismo in senso politico,
ma prima ancora in senso etico, e soprattutto in senso letterale, dove si tratta
del pensiero unico e a una sola dimensione, autentica minaccia totalitaria per l’epoca che credeva di essersi lasciata i totalitarismi alle spalle”.

A questa impostazione s’ispirerà il terzo incontro al Teatro Sperimentale dedicato
al senso della vita per la 23^ edizione de Le parole della filosofia,
la fortunata rassegna al centro del Festival del pensiero plurale, ideato e diretto
da Giancarlo Galeazzi.
Dopo il successo dei primi due appuntamenti con Vito Mancuso e con Ivano Dionigi
i quali hanno riflettuto rispettivamente sul pensiero e sul dialogo come vie di accesso
al senso della vita, c’è attesa per questo incontro dedicato alla Religione che si terrà lunedì 8 aprile alle ore 21 e vedrà protagonista uno dei maggiori filosofi italiani. Professore emerito all’Università di Firenze, dove è stato ordinario di Estetica
e pro-rettore, Sergio Givone è esponente di un nuovo pensiero tragico e autore
dei volumi: Prima lezione di estetica del 1995 e Storia del nulla del 2001 (pubblicati
da Laterza) e scrittore di opere di narrativa a valenza anche filosofica: Favola delle cose ultime del 1998, Nel nome di un dio barbaro del 2002 e Non c’è più tempo del 2008 (tutti pubblicati da Einaudi).

Sergio Givone

Come gli altri appuntamenti de Le parole della filosofia anche questo vuole essere
una occasione per esercitare il pensiero su una questione cruciale nel nostro tempo (come la religione in rapporto al senso della vita), e di farlo insieme con un autore,
di cui è bene approfondire la concezione filosofica; a tal fine possono servire
in particolare due volumi a carattere autobiografico: Il bene di vivere del 2011 (Morcelliana) e I sentieri della filosofia del 2015 (Rosenberg & Sellier), dove viene chiarito che ogni discorso filosofico autentico è caratterizzato dalla tensione tra mito
e logo, in quanto ci sono cose che hanno bisogno del logo, per essere comprese,
e cose che hanno bisogno del mito, per essere dette; così la filosofia continuamente
si alimenta di quel pensiero tragico che interpreta rivelando l’intreccio profondo
tra filosofia, etica ed estetica.

Il che ritorna anche nel libro che sarà oggetto del prossimo appuntamento
allo Sperimentale di Ancona, e che si può riassumere dicendo che nel cuore
della religione c’è qualcosa che ci appartiene, una domanda tanto contestabile
quanto difficilmente sopprimibile: che senso ha la vita.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.

23 edizione Festival del Pensiero Plurale. Le parole della filosofia

 

L’ incontro sarà anticipato da un aperitivo al costo di 5€ nel foyer del teatro, curato
dal Caffè del Teatro, a partire dalle ore 19.30.

 

Debate, sui latini e il senso della vita

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Appuntamento mattutino della 23esima edizione de Le parole della filosofia con
gli studenti della classe 5A del liceo scientifico Savoia-Benincasa.
Lunedì 8 aprile, ore 10-12, i ragazzi confronteranno due concezioni della vita come l’epicureismo e lo stoicismo sulla base del dialogo tra Lucrezio e Seneca, oggetto
della seconda parte del libro di Ivano Dionigi, Quando la vita ti viene a trovare (Laterza 2018).
Hanno coordinato l’attività di preparazione del Debate i professori: Daniela Di Bari e Michele Gabbanelli, docenti dell’IIS Savoia Benincasa e membri della Commissione Avanguardie Educative (gruppo di lavoro sul Debate), e Maria Cristina Santini e Lorella Meleti, docenti rispettivamente di Lettere e Latino e di Filosofia e Storia
della classe coinvolta.
Partecipano come  spettatori gli studenti delle classi quinte del Liceo Scientifico
dell’IIS “Savoia Benincasa”.

 

Il senso della vita postcard

Perché non possiamo fare a meno della religione?

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Prosegue la rassegna Incontri con i filosofi de Le Parole della filosofia.
Lunedì 8 aprile, alle ore 21, il teatro Sperimentale di Ancona ospiterà Sergio Givone,
il quale tratterà la delicata questione della religione in rapporto al tema portante
di questa edizione: il senso della vita.

Sergio Givone

Nato a Buronzo (Vercelli) nel 1944, Givone è stato allievo di Luigi Pareyson;
ha insegnato nelle Università di Perugia, Torino e Firenze, dove è ora docente emerito di estetica. Rifletterà sul perché non possiamo fare a meno della religione,
come suona il sottotitolo del suo libro più recente: Quant’è vero Dio (Solferino 2018). Questo filosofo e scrittore, che ha partecipato a una precedente edizione della rassegna, è autore anche di: Disincanto del mondo e pensiero tragico (Il Saggiatore 1988), Storia del nulla (Laterza 1995), Eros/Ethos (Einaudi 2000), Prima lezione di estetica (Laterza 2003) e Sull’infinito (Il Mulino 2018).

Avere fede in Dio significa credere che abitare il mondo
non sia cosa insensata ma abbia senso, addirittura il senso ultimo. (…) E’ più vicino a Dio chi fa professione di ateismo, ma tiene ferma la verità, di chi nega la verità in nome
di Dio.

Quant’è vero Dio, pp. 10-11

Ricordiamo la possibilità di approfittare dell’ aperitivo curato dal Caffè del Teatro
nel foyer dello Sperimentale, dalle ore 19, al costo di 5€.

Il senso della vita postcard

Sul senso della vita: La parola ai latini | DEBATE

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Impiegando la metodologia didattica del Debate, vengono poste a confronto due concezioni della vita come l’epicureismo e lo stoicismo sulla base del dialogo
tra Lucrezio e Seneca, oggetto della seconda parte del libro di Ivano Dionigi,
Quando la vita ti viene a trovare (Laterza 2018).

Protagonisti del Debate, – che si svolgerà lunedì 8 aprile, dalle 10 al teatro Sperimentale di Ancona – sono studenti della classe quinta A del Liceo Scientifico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia – Benincasa” di Ancona, riconosciuto dall’INDIRE come una delle venti “Avanguardie Educative” di Italia.
Hanno coordinato l’attività di preparazione del Debate i professori: Daniela Di Bari
e Michele Gabbanelli, docenti dell’IIS Savoia Benincasa e membri della Commissione Avanguardie Educative (gruppo di lavoro sul Debate), e Maria Cristina Santini
e Lorella Meleti, docenti rispettivamente di Lettere e Latino e di Filosofia e Storia
della classe coinvolta.
Partecipano come  spettatori gli studenti delle classi quinte del Liceo Scientifico dell’IIS “Savoia Benincasa”.

23 edizione Festival del Pensiero Plurale. Le parole della filosofia

L’investigazione scientifica nella ricerca del significato

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Mentre allo Sperimentale i quattro filosofi invitati -Mancuso, Dionigi, Givone e Brezzi- indicano quattro percorsi di senso (rispettivamente: il pensiero, i classici, la religione e
il dono), a Scuola di filosofia il professor Giancarlo Galeazzi presenta tre approcci:
la investigazione scientifica, la interrogazione filosofica e la invocazione religiosa. Più precisamente, si può dire che la scienza non punta al senso ma al significato attraverso saperi sempre più specializzati; la filosofia invece interpella il senso della vita e risponde in modo positivo o in modo negativo, per cui un senso alla vita è da scoprire ovvero da attribuire; infine la religione, appellandosi al divino, sostiene che la vita ha un senso, per quanto configurato diversamente nelle diverse confessioni.

A scuola di filosofia - Giancarlo Galeazzi

In ogni caso, appare chiaro che l’interrogativo ha un senso la vita? dà da pensare e che i tre approcci aiutano a coglierne la complessità; in particolare si evidenzia che la domanda è ineludibile e inesauribile, dal momento che l’interrogativo ,quand’anche dissolto, viene reiterato incessantemente, e, quand’anche risolto, si ripropone non acquietandosi definitivamente in nessuna risposta.
Pertanto, a ben vedere, le differenti posizioni assunte nei confronti del problema presentano un denominatore comune: la ricerca, che si specifica come ricerca di sapere e di fare scientifici, di sapienza e saggezza filosofiche, di spiritualità e salvezza religiose; così la ricerca in sé può essere considerata il senso di una vita bene vissuta, perché spesa a ricercare i fondamentali dell’esistenza, ed è dunque tale ricerca il modo concreto di dire e custodire il senso della vita ovvero di dare e donare il senso alla vita.

Il professor Galeazzi darà inizio alla sua riflessione venerdì 15 marzo alle ore 17.30, quando si terrà la prima lezione sull’investigazione scientifica nell’aula A/1 della Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” in piazzale Martelli (ex Caserma Villarey).

L’ingresso è libero.
Info: 071.222.50.25.

Colophon Il senso della vita