V

la voce di Ciro
ha il carisma dei flaconi di tavor
che rivende dopo averli
sottratti all’infermeria
per comprarsi un po’ di vino
intenso come la vocazione
al suicidio che aleggia
nei suoi neuroni affaticati…
Dieci anni aveva
quando è stato abbandonato qui
per la sua diversità di “frocio”
doveva essere una punizione
la sua permanenza…poi è diventata
assenza…così gli hanno strappato la vita
dandola in pasto alle tenebre delle
sbarre…
se solo si potesse
prenotare un angolo di paradiso
lui lo meriterebbe…
-ho solo imparato a convivere – dice –
con l’urlo degli altri…tacendo
quando vengo stuprato dalla loro demenza –
Ciro è un paranoico e basta…
è l’unico che respira oltre le mura
guardando negli occhi
la paura della gente inquieta
almeno quanto un sognatore
affamato di colori.

 

Fernando Lena
da “La quiete dei respiri fondati

librolena-666x1024