Vermeer

Il secolo d’oro dell’arte olandese

Fino al 20 gennaio sarà possibile visitare alle Scuderie del Quirinale di Roma la mostra dedicata a Johannes Vermeer ( Delft, 1591-1675), attraverso otto dipinti arrivati in Italia per l’occasione. Sono presentati quadri dipinti tra il 1655 e il 1675: ventennio d’oro per la produzione olandese.
La mostra ha avuto fin da subito grande richiamo di visitatori e risulta essere tutt’ ora tra le più visitate del 2012. Mostre su Vermeer in Italia, se ne ricorda solo una, a Modena nel 2007, incentrata su un solo quadro: “La ragazza alla spinetta”(Londra, National Gallery). L’Italia non possiede nessuna opera dell’artista e poche sono quelle realizzate da questo maestro raffinato, tanto prezioso e raro.Il suo catalogo consta a detta dei curatori della mostra, di 37 quadri, di cui solo 26 posso essere movimentati. Vermeer lavorava infatti solo su commissione e non dipingeva mai più di tre, quattro opere all’anno, inoltre la sua morte all’età di appena 43 anni, non gli ha permesso di ampliare il suo catalogo.

Per questo motivo, a fare da corona alle sue opere sono presenti in mostra altri cinquanta quadri di artisti a lui contemporanei. Per fare alcuni nomi: Gerard Ter Borch, Peter de Hooch, Gerrit Dou, Carel Fabritius, Nicolaes Maes. Artisti come lui olandesi, dediti alla costruzione di spazio e luce, principalmente in interni intimi e misteriosi ed ognuno con la propria peculiarità pittorica che li rende diversi l’uno dall’altra, ma allo stesso tempo corroborati dalla loro vicinanza in mostra. Le opere di Jan Vermeer, di dimensioni ridotte e inversamente proporzionali alla grandezza che sprigionano, raccontano la vita borghese e intima del periodo, infatti la religione calvinista del paese spingeva verso una libertà di pensiero e azione che si rispecchia nella scelta dei temi trattati: scene di genere, vita quotidiana, mestieri o atteggiamenti di vita cortese non sempre da prendere come “exempla virtutis” ma anzi come critica al vizio, opere che intendevano educare ad una morale vigente in quel periodo. Componenti tematiche che hanno permesso anche un approccio mercantilistico nei confronti delle opere da parte di facoltosi boghesi.

Vermeer, è stato soggetto come tanti grandi artisti del passato ad un periodo di oblio e la sua “riscoperta” la si deve in parte a Marcel Proust che ne fa un protagonista della Recherche e successivamente agli studi condotti in Francia nella seconda metà dell’Ottocento.

Tra le opere esposte di Vermeer, vi è il celebre dipinto “La Stradina”, piccola tela (50 x 40 cm) proveniente dal Rijkmuseum di Amsterdam e per citarne alcuni: due dipinti del Metropolitan di New York «L’Allegoria della fede» e «La suonatrice di liuto», e due provenienti dalla National Gallery di Londra la «Donna seduta alla spinetta» e la «Donna in piedi» al medesimo strumento, noto anche come il Virginale.

Grazie a anni di lavoro e a fatiche definite «immani» dai tre curatori della mostra, Arthur K. Wheelock, curatore del settore Northern Baroque Paintings alla National Gallery di Washington, Walter Liedtke, responsabile del comparto European Paintings del Metropolitan di New York, e Sandrina Bandera, soprintendente per il Patrimonio artistico di Milano, è possibile poter ammirare questa straordinaria e imperdibile mostra.

Info:
Il prezzo d’ingresso 12 euro
per il biglietto intero, 9.50 euro per il ridotto (giovani fino ai 26 anni, adulti oltre i 65 anni, insegnanti in attività). Inoltre, i bambini fino a 6 anni entrano gratis. Se volete evitarvi la fila all’ingresso, vi consigliamo di acquistare i biglietti online. La mostra è aperta da domenica a giovedì dalle ore 10 alle 22, mentre di venerdì e sabato dalle 10 alle 22.30.
Per acquistare i biglietti online

Potete inoltre scaricare a questo indirizzo delle Scuderie del Quirinale l’app ufficiale dedicata alla mostra di Vermeer che vi fornirà tutte le indicazioni sulla sede espositiva, mappe interattive per raggiungere le Scuderie del Quirinale, e numerose informazioni e contenuti sulla vita dell’artista olandese e sulle sue opere.

Francesca Luslini