Straniera Valle

Straniera Valle, un sedicesimo, come un taccuino da viaggio
illustrato con finezza da Gabriele Solustri, un sentiero in versi
di versi, attraverso alcuni autori del Novecento nelle Marche.

Luigi Di Ruscio (1930-2011)
quando nel paesaggio ancora invernale morso dal gelo

quando nel paesaggio ancora invernale morso dal gelo
improvvisamente esplode la fioritura del mandorlo
la precocità e l’estrema debolezza del tuo splendore
la minaccia è sopra di te i primi sono in pericolo estremo
la fioritura del mandorlo brilla nostro debolissimo vessillo
tu vessillo di morte precoce e di tutti gli inizi
poca materia viva circondata di morte
i nostri debolissimi segni della speranza pronti a finire
i primi di un nuovo mondo splendidamente vivi
con la gola serrata dalla morte.

da Firmum 1953-1999, Ancona, peQuod, 1999

 

La raccolta Straniera Valle
a cura di Francesco Scarabicchi
è in omaggio acquistando on-line
nostro lunedì. Per saperne di più
visita il sito www.nostrolunedi.it
per info: info@nostrolunedi.it

 

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Ancona e il Conero visti da Fabio Fava

Inizia oggi un nuovo percorso tra i luoghi più suggestivi di Ancona e del Conero con le fotografie di Flaviano Fava.

Flaviano, per tutti solo Fabio, Fava, è anconetano doc e grande appassionato di fotografia digitale scoperta nel 1998.
Questa nuova tecnologia gli permette infatti di fondere le sue precedenti passioni ed esperienze: il rispetto e l’amore per la natura, il mare, la sua città, la grafica e l’informatica.
Nel 2000 completa la sua prima opera e pubblica il sito “Il Conero e il mare”.
Nel 2001 si dedica ad Ancona e pubblica il sito web “Ancona immagini e foto panoramiche”, in cui la città si mostra nei suoi lati più inediti ed affascinanti, con particolari panoramiche  ed immagini inedite.
A partire dal 2006 ha iniziato a sperimentare le antiche tecniche per la produzione di stampe d’arte ed alcune delle sue opere sono state esposte nelle mostre collettive organizzate presso il Centro Sperimentale di fotografia “Amici di Carlo” del centro sociale Il Faro.

Per vedere i suoi lavori visitate www.fabiofava.it

Per conoscere il Centro Sperimentale di fotografia www.amicidicarlo.it

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CHARLES WRIGHT “ITALIA”


poesie scelte e tradotte da Damiano Abeni e MoiraEgan

NOTTURNO

Le erbacce si sono infoltite nei frutteti e le foglie pendono inascoltate sotto le arcate. Di sera, prima – dove la luce delle torce una volta sfilava la tenebra come una coperta da sopra i mosaici, dai giardini formali, dove, si è detto, i banchetti raggiunsero una tale perfezione che Bacco in persona, irato per alcuni certami banditi in suo nome, una sera al crepuscolo si affacciò, e quindi ordinò che la sua immagine venisse fatta sparire dalla casa, che non si intonassero più peana in suo onore – tutto viene scoperchiato dalla luna. Accordi sparuti da un liuto spettrale, è vero, scenderanno talora sulle ali dello stesso vento alpino che come un pastore continua a guidare le piccole onde sulla sponda; o un viandante sperduto, o un pellegrino istradato su un cammino sbagliato, una sera d’estate, se rimangono immobili senza dire nulla, potrebbero immaginare di sentire il ritmo appena sincopato un esametro fondo tra i filari di ulivo, mentre il sommuoversi degli uccelli notturni si sposta verso alberi più cupi. Ma questo è tutto.

Grotte di Catullo, Sirmione

da The Grave of the Right Hand (1970)

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Museo Omero alla Mole

Grande attesa ad Ancona per l’inaugurazione della mostra  “in_limine. Sulla soglia del nuovo Museo Omero”, venerdì 15 giugno alle ore 17.00 alla Mole vanvitelliana, che segna il primo passo verso il trasferimento del nostro Museo.
De Chirico, Pomodoro, Consagra, Martini, Marini, Messina, sono solo alcuni degli autori rappresentati nella mostra: inedite opere per Ancona, ultime acquisizioni del Museo. Queste e altre opere autentiche già in collezione dialogheranno con il titanismo dei capolavori michelangioleschi.
La sede del Museo Omero in via Tiziano sarà chiusa al pubblico dal 16 giugno.
L’intera collezione sarà nuovamente fruibile a partire da settembre alla mole vanvitelliana.

Orario mostra in_limine: da martedì a venerdì  dalle ore 17.00 alle ore 20.00.
Sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00
Mattino apertura su prenotazione per gruppi.
Ogni giovedì, dal 19 luglio al 23 agosto, apertura straordinaria fino alle 24 per la Rassegna Sensi d’estate: percorsi multisensoriali di Arte, Musica, Degustazioni XI edizione

Chiusura: lunedì, 15 agosto.

Ingresso gratuito.

Visita guidata e/o bendata: 7,00 euro a persona (dai 12 anni).
Ridotto per gruppi/famiglie (da 4 a 60 persone): 3,50 euro a persona. Gratuito: non vedenti, ipovedenti, diversamente abili e loro accompagnatori, bambini da 0 a 12 anni.
Prenotazione: obbligatoria per visite guidate e/animate.

Informazioni: Museo Tattile Statale Omero

Tel. 071.2811935
Fax 071.2818358
info@museoomero.it
www.museoomero.it
Sito vocale 800 20 22 20.

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Il solstizio di UT

Ut, innovativa rivista bimestrale d’arte e fatti culturali ,creata nel 2006 da un gruppo di intellettuali di San Benedetto del Tronto, celebra il suo solstizio.
Prendendo spunto da questo fenomeno naturale che si ripete ogni anno a cavallo tra la primavera e l’estate, verrà presentato il secondo numero del 2012  “L’Infinito” con tre appuntamenti in tre location diverse.
Ogni evento sarà caratterizzato da una formula che prevede parole e musica, arte e letteratura e tanta poesia…come piovesse. Gli autori, come nel loro stile , si lasceranno andare all’improvvisazione, per non sentirsi prigionieri di un rigido schema.

Il primo appuntamento avrà luogo il, 15 giugno alle 18.30 presso la sala da tè sanbenedettese Il Flauto Magico, dove già fu presentato il numero 1 del 2012 “La Fragilità”.
Ad accompagnare le performance e le declamazioni degli autori ci sarà il cantautore irlandese Ed Schmidt , che loro stessi dichiarano di aver “adottato” perché vicinissimo al loro modo di sentire, pensare, emozionarsi ed amare.

Secondo appuntamento il 17 giugno , inserito nell’ambito del “Festival dell’Appennino”, promosso dalla provincia di Ascoli Piceno , si terrà a Gaico, fraz. di Roccafluvione alle 15.30 presso la Grotta dei Ladri,  sempre in compagnia degli autori e di Ed Schmidt.

Il ciclo di appuntamenti con “L’Infinito” si concluderà in prov. di Fermo, il 23 giugno a Porto Sant’Elpidio, sotto la Torre dell’Orologio alle 21.30,con gli stessi protagonisti.

per informazioni
www.ilmondodiut.blogspot.it

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A tutto arancio

In poesia, una stanza è una porzione di una grande composizione come un poema.
Nella poesia moderna, il termine è spesso equivalente a strofa, ovvero ad un gruppo di versi che sono associati da un preciso schema di rime; nella musica vocale popolare, una stanza è quasi sempre un verso che si differenzia dal ritornello o refrain.

Tuttavia la stanza, in poesia, è anche qualcosa di più complicato, ma di cui tutti fanno esperienza. Dante Alighieri, nella Vita Nuova, ce ne offre un esempio concreto: “Misimi ne la mia camera, là ov’io potea lamentarmi sanza essere udito;” […] Dante, in questa camera, quindi, incontra un luogo dove pensare, e trovare la forza, le parole per comporre le sue poesie. In parole più semplici è un luogo dove il poeta si isola per creare una condizione mentale in grado di farlo interagire con un mondo diverso, quello delle idee. Come scrive Fernando Salsano la stanza è il luogo “che offre al poeta il conforto della solitudine e della meditazione”, ma è anche luogo della creazione poetica, e di un’elaborazione fantasmatica del vissuto che ne è presupposto e che, come spiega Giorgio Agamben, rende possibile l’appropriazione, in forma di visione e di parola, di ciò di cui altrimenti il soggetto mai potrebbe appropriarsi. La stanza è insieme la concretizzazione e il simbolo di tale dimensione: è lo spazio che contiene e rende possibile la relazione fra il poeta e il suo desiderio, lo spazio attraverso il quale l’esperienza esistenziale comunica con quel tessuto di visioni, immagini e parole che è il rovescio della trama del reale e la materia prima della poesia. In se, inoltre, la stanza contiene tre diverse dimensioni: l’ambiente in cui il poeta si ritira per creare, lo spazio della dinamica interiore da cui la parola poetica scaturisce e la forma che essa assume traducendosi in scrittura. Questa stanza, inoltre, non è solo propria dei poeti, a chi non è capitato di chiudersi in camera propria a piangere un amore, o di ascoltare la musica con le cuffie, ad alto volume per isolarsi dal mondo esterno, ed entrare nel piano dell’immaginazione, e, guardando al di fuori della finestra della camera, del treno, del pullman, dell’auto, scoprire di non vedere l’orizzonte, ma una persona a voi cara, o ciò o chi amate.

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Straniera Valle

Straniera Valle, un sedicesimo, come un taccuino da viaggio
illustrato con finezza da Gabriele Solustri, un sentiero in versi
di versi, attraverso alcuni autori del Novecento nelle Marche.

Paolo Volponi (1924-1994)
L’orlo
Vedo ormai dalle mura di Urbino
il paesaggio intero, terrestre e marino
di tutta l’Italia nella sua naturale
grandezza fisica, distesa sotto il turchino
respiro del cielo e lungo il salino
battito dei mari;
come dal più naturale destino
di ogni giorno, dal primo mattino
per tutta la giornata e oltre, insino
a una lunga sera, ridotta a un vespertino
brivido del più folto e chino
anello carnale, e al primo nero scalino
della notte,
persa l’impronta e spezzato il catino.

da Poesie 1946-1994, a cura di Emanuele Zinato, Torino, Einaudi, 2001

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Giochi di luce con Cristian Luca Merisio

“Double”
Stampa lambda su carta fotografica opaca
Dimensioni variabili
Serie di 5 pezzi

L’utilizzo della fonte luminosa, concependo il movimento corporeo come codificazione del gesto in uno spazio, assume un valore di indagine simbolica.
“Gesto”, che posto in evidenza dalla fonte luminosa, si relaziona allo spazio in cui codesto ne diviene.
Risulta infine protagonista assoluto all’interno di una sorta di “enigma”, dove scompare l’immagine del suo procreatore, lasciando alla visione della scena un’aura priva da ogni codificazione.

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