L’autunno comincia con i colori della poesia

                      

Poesia Festival presenta la sua ottava edizione, e dal 27 al 30 settembre l’Unione Terre di Castelli e i comuni di Castelfranco Emilia e Maranello in provincia di Modena saranno lo scenario per l’ormai tradizionale rassegna di inizio autunno dedicata alla poesia e ai poeti.

L’inaugurazione di Poesia Festival ’12 è prevista per giovedì 27 settembre al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola con la lezione magistrale della poetessa Vivian Lamarque, apprezzata autrice per adulti e ragazzi, e, a seguire, lo spettacolo scritto e diretto da Nicola Piovani I viaggi di Ulisse, un percorso in musica nelle vicende del mito, accompagnato dai disegni originali di Milo Manara.

Al festival sono passati negli anni i principali nomi della poesia italiana, e la nuova edizione non sarà da meno, con autori, affermati o tutti da scoprire, che offriranno al pubblico letture e pensieri sulla poesia. Tra i protagonisti di Poesia Festival ’12 vanno annoverati sicuramente Anna Maria Carpi (domenica 30 settembre a Castelfranco E.), poetessa originale e nota traduttrice di poeti tedeschi contemporanei, Antonio Riccardi (sabato 29 settembre a Levizzano Rangone), tra le principali voci della sua generazione e intellettuale in forza al mondo dell’editoria, e Stefano Simoncelli (sabato 29 settembre a Levizzano Rangone), poeta romagnolo protagonista della stagione della rivista «Sul porto» e tra le principali voci della poesia italiana oggi. Continua a leggere

Picasso al Palazzo Reale

Oltre 200 capolavori tra dipinti, disegni, sculture e fotografie dell’artista spagnolo Pablo Picasso, affolleranno le sale di Palazzo reale a Milano, sessant’anni dopo la storica mostra del 1953, con protagonista Guernica. Il dipinto simbolo della “guerra civile spagnola” datata 1937,  che rivivrà anche se solo virtualmente, fino al 6 gennaio 2013.

Curata da Anne Baldassari, riconosciuta a livello internazionale fra i più importanti studiosi di Pablo Picasso e curatrice del Musée National Picasso di Parigi, la mostra metterà a confronto le tecniche e i mezzi espressivi con cui si è cimentato nel corso della sua lunga carriera coprendo tutte le fasi fondamentali della sua creatività multisfaccettata.

Una sensazionale raccolta che porterà lo spettatore ad immergersi nel genio di Picasso, attraverso il suo: periodo blu e quello rosa, il periodo della ricerca “africana” o proto-cubista, il Cubismo Sintetico e il Cubismo Classico, le pitture surrealiste, il periodo del coinvolgimento politico e i dipinti sul tema della guerra, l’interludio pop e le variazioni sul tema ispirate ai grandi maestri dell’arte rinascimentale e moderna, fino alle sue ultimissime produzioni prima delle morte, avvenuta nel 1972.

Se interessati all’evento potete andare su www.mostrapicasso.it


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Ultimo appuntamento con Fine Terra

2012 arti e pensieri del mediterraneo

Perché è la linea della terra che finisce dove comincia il mare.

Perché segna l’inizio di un’altra realtà.
Di un orizzonte reale o sognato.
Il luogo dell’incontro.
Quando finiscono le certezze del noto, del conosciuto,e inizia la scoperta dell’altro.

È una festa mobile. Incontri,persone, suoni e gesti per raccontare cosa accadde sulle sponde del Mediterraneo.

Per incrociare storie e pensieri.
Per camminare lungo le strade del Salento, fermarsi nelle piazze,guardare, ascoltare e, magari, capire.

E riscoprire che alla fine il mare che ci circonda lega le nostre vicende in un unico percorso: che quel che accadde su questa nostra sponda riflette quel che succede sulle altre.

Che da millenni siamo divisi, ci scontriamo e ci incrociamo, ma alla fine viviamo di una sola essenza profonda, che sa di terra, di acqua e di sogni del Mediterraneo.

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L’immagine

Francesco Scarabicchi
da Il cancello 1980-1999
Luca Sossella Editore, 2012

 

L’immagine

Di te resta l’immagine
bionda che dal cancello
ridi stringendo in mano
un fiore d’oleandro,
un’istantanea d’album
che tengo cara
ora che tutto è andato
così come scompaiono
i treni nel silenzio.

 

Opera: Il convegno, A. A. Alciati

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Un’arte senza pop di Roberto Rizzente

Immaginate un’opera di arte pop. Una tela di Mario Schifano, più che di Warhol o Lichtenstein. Con i suoi colori squillanti, le campiture piatte, sfacciate, i contorni marcati, l’irresistibile attrazione per le icone mediatiche, i segni del nostro tempo. Provate, ora, a desaturare il colore. Rimarrà il negativo. Che rimanda sì al modello, ma senza concessioni alla sensualità. Come se, d’un tratto, le luci dello show si fossero spente, rivelando le impalcature, lo scheletro, il non detto. Il volto crudo del clown, prima di andare in scena.

Può essere questa la suggestione che, a prima vista, ispirano i quadri del giovane artista marchigiano Marco Puca (Ancona 1973). Opere della tradizione, la pop art italiana su tutti, cui sia stato però sottratto – rubato, ci verrebbe da dire – il colore. Come una tela, passata ai raggi X, della quale rimangono le tracce, le orme, i frammenti, i contorni delle figure, perse su fondo nero, al di là di ogni riferimento spaziale.

 Le ragioni possono essere più di una. Se la pop art conservava un ottimismo di fondo che le consentiva di mettere alla berlina i feticci della società di massa senza timore di rimanervi imbrigliata, nella convinzione di lanciare un messaggio al pubblico per ripartire, le opere di Puca mantengono un riserbo per certi versi crepuscolare. Perché gli spauracchi dell’omologazione e della globalizzazione, che negli anni ‘60 erano negli incubi di pochi visionari, si sono nel frattempo manifestati. Hanno messo radici, si sono propagati e hanno infranto le barriere. Con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di confusione, smarrimento, perdita di senso.

Come molti suoi contemporanei, Puca non può allora che guardare al passato con nostalgia. Il suo bisogno di certezze, navigando a vista nel mare magno della postmodernità, trova nelle forme piane, razionalmente rassicuranti, della pop art un richiamo irresistibile. Ci prova, il giovane pittore a rilevarne gli spunti, le ossessioni, i contorni, restituendoli su tela, con viva partecipazione. Ma subito se ne stacca. L’informe sale a galla, il rimosso, il non detto premono in superficie, risucchiando il colore e deformando la figura. Lo spazio si dilata, preme al centro, lasciando emerge il vuoto, il silenzio.

 Pure, ossessivamente, Puca prova a lasciare i segni di una presenza. Piccoli tratti, ancore di salvezza in questo mondo alla deriva, che individuano forse una rotta, una direzione. Un fascio misterioso di luce, piuttosto che un dettaglio, le dita di una mano o di un piede, ove concentrare l’attenzione, e che rimandano forse ad una narrazione superiore, magari virata in chiave onirica, e perennemente interrotta dalla Storia.

Cogliere quei segni è compito, più che dell’artista, dello spettatore. Nell’era della perdita dell’aureola, ove l’artista è confinato a poche, impalpabili certezze, “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”, spetta a lui il compito di riprendere il filo della narrazione interrotta, colmando la distanza.

 di Roberto Rizzente

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solo e senza stella in un mare infinito – seconda parte

Dagli appunti di Nelo Risi
Da nostro lunedì num. 1 nuova serie
Leopardi. Il pensatore pericoloso

La sua Esistenza?
Croce lo chiamava una vita strozzata
Recanati allora apparteneva allo Stato
Pontificio tra monte e mare.
Giacomo nel 1819 aveva 21 anni
Era maggiorenne e figlio del
Conte Monaldo

La poesia vuole infinito
studio e fatica
senza curarti d’altro
Non si tratta soltanto
della scrittura ma del modo di
disporsi, di cavarne il suono
nella stessa corda per dare il valore
più giusto e più vero.
Sono i suoi momenti poetici in vari
momenti di grazia

“ Vedendo meco viaggiar la luna.”

cos’è lo Zibaldone?
Una sorta di Diario in sette volumi di tremila
e 600 pagine terminato a 30 anni
di lavoro giovanile
voleva un parallelo delle 5 lingue
che compongono La famiglia
meridionale: La greca, la latina
l’Italiana, francese e spagnola
come una teoria dell’eleganza –

> Nato nel 1798
– Tra i suoi progetti letterari
un libretto: L’arte di essere infelice
Autore corrosivo e dissacrante
– Un moralista
– Diffida dell’arte rancida di essere
         felice
“  Solo la fortuna è fortunata, non il valore –
“  La vecchiaia è una ferita naturale, un sopruso
l’educazione, una ferita sociale
> La giovinezza, il maggior bene della vitae

 

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Notte stellata” è stato creato da Van Gogh nel lontano 1889, ma grazie al suo fascino eterno pare rivivere un nuovo momento di gloria oggi, nell’era dei social media.

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il poeta Scarabicchi a Pordenone

 PORDENONELEGGE 2012

PORDENONELEGGE 2012

Ci siamo ripromessi di non parlare della crisi economica, in queste poche righe di apertura, soprattutto perché qualsiasi discorso in proposito ci avrebbe portato inevitabilmente a interrogarci, a un certo punto, sulla crisi della cultura. Questo perché ci sembra naturale vedere la vita economica di un Paese, di una regione, di un territorio non separata dalla cultura, che riteniamo sua parte fondante e coerente. E allora, invece di parlare della crisi (o delle crisi), ci limitiamo a invitare a Pordenone, per il festival pordenonelegge. Festa del Libro con gli Autori, tutte le persone che pensano ancora che il dialogo sia preferibile all’esclusione, che l’apertura alla conoscenza sia necessaria per fare delle scelte, che incontrarsi, soprattutto, ritrovarsi in una piazza grande quanto quella piccola città che è Pordenone, sia già un modo di condividere una passione e, forse, un atteggiamento nei confronti del mondo. L’attenzione al dialogo, l’apertura alla conoscenza, la passione per i libri e la volontà di offrire una vasta piazza, risonante di voci e di idee, a un pubblico fedele negli anni, hanno costituito i punti di riferimento costanti del nostro lavoro: il ‘programma’, che dà conto di questo impegno, non può certo comunicare, però, il piacere della scoperta di pordenonelegge, la sua atmosfera unica e il senso di una speciale esperienza di partecipazione.

I curatori: 
Alberto Garlini, Valentina Gasparet, Gian Mario Villalta

Incontri con Francesco Scarabicchi

SABATO 22 SETTEMBRE 2012 ORE 20.30

Loggia del Municipio

Alla sera, la poesia… Una maratona di poesia lunga cinque serate

Letture di Antonio Riccardi, Maurizio CucchiMilo De AngelisMario Santagostini,Francesco ScarabicchiFrancesca Merloni, Dejan KobanCristina Alziati,Claudio DamianiTibor Hrs Pandur, Miljana Cunta. Presentano Roberto Cescon Piero Simon Ostan

Crossroad of European Literature Project, in collaborazione con Vilenica Literarni Festival e Cuirt Literary Festival

DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012 ORE 11.00

Palazzo Gregoris

Quale eredità?

Incontro con Mario Santagostini e Francesco Scarabicchi.

A cura di Roberto Galaverni

Francesco Scarabicchi è nato ad Ancona, dove vive, nel 1951. Ha pubblicato, in versi, La porta murata (Ancona, Residenza,’82), con introduzione di Franco Scataglini, Il viale d’inverno (Brescia, L’obliquo,’89), con postfazione di Massimo Raffaeli, Il prato bianco (ibidem,’97) raccolti, in scelta, ne Il cancello 1980-1999 (Ancona, Pequod, 2001 – nuova edizione Luca Sossella Editore, Roma, 2012); Frammenti dei dodici mesi con quattordici fotografie di Giorgio Cutini (Brescia, L’obliquo, 2010) e uno scritto di Goffredo Fofi. Ha tradotto da Machado e da Lorca raccogliendo una selezione ne Gli istanti feriti (Ancona, Università degli Studi, 2000) e in Taccuino spagnolo (Brescia, L’obliquo, 2000). Si occupa da sempre di arti figurative. Una scelta delle sue cronache d’arte 1974-2006 in L’attimo terrestre (Affinità elettive, 2006). Ha ideato e dirige, dal 2002, il periodico di scritture, immagini e voci nostro lunedì. Per Donzelli, nella collezione di poesia, ha pubblicato L’esperienza della neve (2003) e L’ora felice (2010).

Per saperne di più:
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Milano presenta il Manifesto della moda sostenibile

Nella cornice della Fashion Week milanese, dal 19 al 25 settembre, è stato presentato il Manifesto della Sostenibilità della Moda Italiana elaborato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana attraverso i lavori della commissione “Ecologia e Ambiente” presieduta da Anna Zegna, e di uno specifico tavolo di lavoro che ha riunito diversi  rappresentanti del settore.

L’obiettivo del Manifesto è quello di tracciare una via italiana alla moda responsabile favorendo l’adozione di ulteriori modelli di gestione lungo tutta la catena del valore.
Lo stesso simbolo del manifesto, l’opera di Michelangelo Pistoletto intitolata Terzo Paradiso,  mira alla ri-conciliazione tra polarità diverse come natura e artificio che si può realizzare solo attraverso l’assunzione della responsabilità sociale collettiva.

Secondo lo stesso Pistoletto, l’arte è uno strumento per la trasformazione responsabile della città e Milano, di cui la moda è una delle anime, non può prescindere da questo incontro. E proprio per celebrare il legame tra moda e arte ed eco-sostenibilità si è svolta il 19 settembre una performance artistica in piazza Duomo da parte di stilisti, modelli, vip, buyer stranieri, appassionati di moda, arte e mille studenti delle scuole di moda e design che hanno ricreato il simbolo dell’opera.

Se interessati agli eventi della Moda sostenibile Milanese 2012 potete andare su www.cameramoda.it.

La stampa- Green News

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