L’era del marketing mordi e fuggi

Il Guerrilla marketing è un modo di fare marketing usando l’impegno, l’energia e l’immaginazione piuttosto che i soldi.
Un modo per raggiungere obiettivi convenzionali attraverso metodi non convenzionali. L’obiettivo: il potenziale cliente.
Così si definisce l’insieme di varie tecniche di marketing che punta a generare grande visibilità in poco tempo e con pochi investimenti. Più che il prodotto o servizio, a contare è l’idea da trasmettere. Questa deve essere originale, capace di suo di attirare la curiosità. L’obiettivo finale è far parlare di sè, quindi più si è originali (geniali) più si riuscirà nel proprio intento. E per questo non servono budget smisurati, ma al contrario sono utili pochi investimenti. Nella parte operativa della campagna mordi e fuggi, tutto ruota attorno alla creazione del teaser, che dà concretezza all’idea originale. To tease significa “stuzzicare”, “intrigare”, e lo scopo del teaser è esattamente quello: immagine, filmato o slogan, deve essere allusivo ed evocativo, non trasmettere alcun concetto diretto, ma semplicemente colpire l’utente. La curiosità si stimola senza svelare tutto, anzi meno si svela meglio è.
Se l’idea è originale e il teaser efficace, ciò che si ottiene è un effetto virale. Il caso passa di bocca in bocca e si propaga di utente in utente.
Se la campagna ha avuto successo, il tutto si svolge in pochi giorni o settimane, anche perché un teaser non può reggere più a lungo.
Quello che prima era un vorticare di commenti, domande, voci e rincorrersi di pareri, diventa qualcosa di statico e dà vita a un gruppo di persone che continuano a riconoscere interesse nei confronti di quello stimolo iniziale.
Se infine il successo è stato ampio, questo può generare una seconda campagna di comunicazione, di tipo tradizionale: si racconta l’iniziativa e il suo buon esito per continuare a parlare del prodotto in modo convenzionale.
Nel 2005 nasce Guerrilla, un’agenzia di comunicazione specializzata in tecniche e mezzi alternativi all’advertising tradizionale.
Questa agenzia progetta e sviluppa operazioni on line e off line che coinvolgono il target, colpiscono l’attenzione e attivano passa parola e visibilità mediatica.
Un esempio di operazione di Guerrilla marketing messo a punto dall’agenzia è quello ideato per la promozione  non convenzionale della mostra ‘Matisse a Brescia’: la passione per Matisse esce fuori dai noti confini dell’arte per colorare in modo imprevedibile le strade di Milano, Bologna e Torino.

Con un intervento semplice ma efficace, marciapiedi, macchine, biciclette, cabine del telefono e altri elementi dell’arredo urbano si tingono di rosa sorprendendo i passanti e lanciando l’invito alla mostra.

Oggi è utilizzando queste tecniche che le campagne di ampio respiro cedono spesso il
passo a operazioni veloci e mirate.

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Antonio Pibiri- inediti 2013

Per metà

una sedia di legno per metà affondata
nello specchio e il fango tra gli ulivi.
per un istante intravista: è simbolo,
visione, o destinazione al nulla
nella miseria di un riquadro il meglio di sé?
o memoria che riluce all’origine
della prima estasi, il primo orrore.
la sedia affondata ai diluvi.

Antonio Pibiri è nato nel 1968 a Sassari e risiede ad Alghero. Coltiva l’interesse per la Scrittura Creativa e Musicologia, formandosi da autodidatta. Ha presentato in librerie suoi inediti nel 2004, interpretati dall’attrice teatrale Fiammetta Mura,e su autorevoli siti internet (La poesia e lo Spirito, Oboesommerso, ecc.). Presenta nel collettivo Viadellebelledonne un lavoro per il teatro: La rinuncia e la fiaccola. Suoi testi sono apparsi più volte sull’aperiodico di poesia Il foglio Clandestino, di Gilberto Gavioli. Pubblica nel 97 presso Magnum Editore di Sassari la sua prima raccolta Di Quinta in Quinta.
Nel2010 “Il mondo che rimane” presso la collana Festival di Valentino Ronchi(Lampi di stampa), silloge che ha ricevuto il Premio Speciale della Critica, al “Premio Letterario Internazionale Città di Sassari” edizione 2011, e la Menzione d’Onore al Premio Lorenzo Montano, per l’edito, edizione 2011.

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Percezioni armoniche

“Sono rinato molte volte, dal fondo
di stelle rovinate, ricostruendo il filo
delle eternità che popolai con le mie mani” […]
Pablo Neruda

Opere fotografiche a cura di Roberto Recanatesi

Tema: Doppie esposizioni

Roberto Recanatesi è nato e vive ad Ancona. Laureato in giurisprudenza, fotografa ininterrottamente dal 1987 ed espone dal 1995.
La sua produzione, costantemente apprezzata per la sicurezza espressiva, il rigore visivo, la raffinatezza stilistica, sovente in chiave poetica e nostalgica, abbraccia svariati settori (a partire dall’amata paesaggistica degli inizi) e, da iniziali quanto molto apprezzate predilezioni coloristiche, si è ormai tramutata in un deciso e pregnante bianco/nero, specialmente in merito a figure ambientate di suggestivo e spesso potente spessore.
Ricercatore instancabile e solitario, restio alle disquisizioni tecniche e a tutto quanto possa in qualche modo coinvolgerlo nel consueto “giro” ovvero nei luoghi comuni della fotografia, persegue un personalissimo e tenace ritmo interiore, sulla base di remote e mai sopite emozioni legate soprattutto al suo amore per le arti figurative e lo spettacolo in particolare.
Usa da sempre di una Yashica manuale, con due obiettivi originali da 28 e 50 mm, e di scarsissima attrezzatura aggiuntiva (una Canon per le doppie esposizioni), non ama (almeno per adesso) il mondo digitale e si dichiara un “pigro” e forse un’ ”estraneo” alla fotografia, argomento di cui infatti, almeno per certi lati, non ama troppo discutere. L’essenziale per lui è che gli siano restituiti in immagini lontani sogni e desideri.
La musica, il teatro, il cinema, la pittura, la letteratura sono le componenti decisive e costanti della sua personalità ed, in generale, fotografare per lui significa riunire in una superiore armonia tutto quanto l’ha profondamente coinvolto sin da bambino.
Numerosi gli spazi di prestigio che l’hanno accolto: dalla Mole Vanvitelliana all’Arco Amoroso di Ancona, dagli Antichi Forni di Macerata alla Sala Laurana di Pesaro, al Palazzo dei Priori di Fermo, alla Rocca Paolina di Perugia, alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, alla Sala dei Mercatori di Ascoli Piceno, al Palazzo del Turismo di Riccione, alla Galleria Giovenzana di Milano, ecc.
Sue opere sono in possesso di collezioni pubbliche e private. Hanno scritto di lui Armando Ginesi, Silvia Cuppini, Sergio Anselmi, Giancarlo Galeazzi,  Lucilla Niccolini, ecc.
Ormai decisamente votato all’onirico e al visionario, le sue opere sono state, tra l’altro, molto apprezzate alle ultime due edizioni della prestigiosa Rassegna Salvi di Sassoferrato.

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LE PAROLE DELLA FILOSOFIA

Festival del pensiero 2013
“LE PAROLE DELLA FILOSOFIA”

Rassegna ideata e curata da Giancarlo Galeazzi
promossa dal Comune di Ancona
in collaborazione con la Società Filosofica Italiana di Ancona

XVII edizione dedicata a: Linguaggi e Comportamenti

INCONTRI CON I FILOSOFI
Teatro Sperimentale “Lirio Arena”
Via Redipuglia 57 ,  Ancona

LINGUAGGI > INCONTRARE L’ALTRO

Conversazione
NICLA VASSALLO

Università degli studi di Genova
Lunedì 18 marzo 2013 ore 21.00

Nicla Vassallo (Imperia 1963) è professore ordinario di Filosofia teoretica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova. Collabora con associazioni filosofiche e con riviste e giornali, tra cui il supplemento culturale de Il Sole 24 Ore. È autrice dei volumi: La naturalizzazione dell’epistemologia (Angeli 1997); Teorie della conoscenza filosofico-naturalistiche (Angeli1999); Conoscenza e natura (De Ferrari 2002); Teoria della conoscenza (Laterza 2003); Per sentito dire. Conoscenza e testimonianza (Feltrinelli 2011). È coautrice dei volumi: Non può morir chi al saver s’è dato. Filosofia delle conoscenze, con Maurizio Ferraris (Codice 2006); Filosofia delle donne, con Pieranna Garavaso  (Laterza 2007); Piccolo trattato di epistemologia, con Maria Cristina Amoretti (Codice 2010). È curatrice del volume: Filosofia delle Scienze (Einaudi 2003). Ha recentemente pubblicato il libro-intervista a cura di Anna Longo: Conversazioni (Mimesis 2012).

Info
Comune di Ancona
Assessorato alla Cultura

Telefono 071 2225019
www.anconacultura.it

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Otello Giuliodori per oltre un secolo

Si inaugura alla Mole Vanvitelliana di Ancona sabato 16 marzo alle ore 17.30 la mostra su Otello Giuliodori. Artista  nato ad Ancona nel 1908 e scomparso all’età di 102 anni,  fu un autentico testimone del ‘900 nel territorio anconetano. L’esposizione si pone come un’ampia rassegna monografica sull’artista, attraverso la presentazione di ottanta opere prevalentemente oli, ma anche acquerelli, disegni e sculture,  la maggior parte di proprietà privata, mentre alcune opere provengono dalla Prefettura di Ancona, il Comune di Ancona e il Museo Diocesano sempre di Ancona.  Obiettivo della mostra è quello di valorizzare la figura dell’artista, illustrandone, attraverso la sua ricca produzione nell’arco di quasi un secolo, le tendenze artistiche imperanti, con cui intrattenne un costante dialogo a distanza durante tutto l’arco della sua vita.
Dagli esordi giovanili negli anni ’20, alle mostre d’arte, organizzate dal Sindacato Fascista delle Belle Arti negli anni ’30, alla mostra Regionale d’Arte del ’48 e ’49, via via lungo tutto il Novecento, Giuliodori si addentra, con i suoi oli materici dai colori esplosivi, fino a oltre il ventunesimo secolo: ottanta anni di arte nella sua città, di cui rivive momenti, personaggi pubblici e privati, paesaggi e visioni, con un occhio attento e vigile sulle esperienze figurative italiane in evoluzione.

Inoltre si segnala che il Museo diocesano “Mons. Cesare Recanatini” di Ancona ha contribuito prestando due opere dell’artista mai esposte prima d’ora e per l’occasione si ricorda il laboratorio per bambini di domenica 17 marzo alle ore 16.30 presso il museo diocesano (prenotazioni 339 2173277) e la possibilità di visitare il percorso “La Vera Croce ritrovata” tutti i sabati e le domeniche dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 fino a maggio. Il museo diocesano di Ancona è ospitato nel Vecchio Episcopio, accanto al Duomo di Ancona. Le collezioni si sono nel tempo arricchite essendo costituite dai materiali rinvenuti durante i restauri della cattedrale, come sarcofagi, lapidi e lastre graffite. Successivamente il museo ha avuto il compito di accogliere numerosi altri reperti ed opere d’arte, a causa della chiusura di alcune chiese cittadine o della loro distruzione a causa della guerra. È perciò presente una preziosa pinacoteca con opere che vanno dal XIV al XIX secolo. Il museo inoltre conserva una raccolta di monete e medaglie del periodo romano e medievale. Il Tesoro del Duomo, con antichi oggetti di argenteria, tessuti e suppellettili sacre, è parte del percorso di visita del museo.

Dal 16 marzo 2013 al 11 Maggio 2013
Costo del biglietto: € 2,50
Per informazioni e prenotazioni: 071 2225037

Prenotazione: Facoltativa

Ancona, Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanna Da Chio

Orario
giov/ven 16,00-19,00;
sab/dom, 10,00-13,00 e 16,00-19,00
Telefono: 071 2225037

E-mail: pinacoteca@comune.ancona.it
Sito web: http://www.anconacultura.it

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La parola che manca alle coppie non sposate

Come bisognerebbe chiamare la persona con cui si dorme tutte le notti?
E’ certo che è presente una mancanza, che neppure un vocabolario ricco come quello italiano ha finora colmato. Perché se c’è un termine preciso per qualificare chi è sposato, marito e moglie, con l’età diventa più goffo presentare in modo appropriato chi ci sta accanto. “Compagno” sa di politica, “partener” è per gli affari, ragazzo e fidanzato suonano ridicoli per cavalieri ormai senza chioma e con prole al seguito.
«Le parole di una volta non corrispondono più alla vita sociale di oggi. I codici linguistici sono in fase di riassestamento perché si sta ridefinendo la società», spiega subito il critico Philippe Daverio. In certi Paesi il problema non si pone. In Spagna basta un mi pareja (letteralmente significa coppia, ma si usa anche per i singoli membri), declinato sia al maschile che al femminile, per accontentare tutti, dalla giovinezza alla decrepitudine. In Inghilterra partner o spouse risolvono la stessa questione. Ben zug o bat zug in Israele (ben-bat/ragazzo-ragazza e zug/coppia). La Francia non rischia retaggi socialisti usando compagne/compagnon, che sono diversi da camarade, appunto.
E in Germania uomini e donne non sposati, omosessuali compresi, si chiamano Lebenspartner e Lebenspartnerin (partner nella vita): anche se nessuno supera la poesia di LebensgefährteLebensgefährtin, cioè colui-colei che ha viaggiato con te tutta la vita.
In italia chi ha superato i 40 anni vuole tagliar corto e presenta chi lo accompagna come marito o moglie oppure decide di presentare l’altra persona identificandola attraverso il suo ruolo sociale “Ecco Luigi, medico omeopata”.
Tra amiche, invece, vale tutto: Il mio uomo, il mio amante, l’amore della mia vita!
Alcuni usano l’aggettivo possessivo: il mio Paolo, la mia Federica ma c’è anche chi non ama affatto l’etichette e se la cava con un semplice: lei è Federica, lui è Paolo.

E voi che vi trovate in questa situazione, come chiamate il vostro uomo quando l’interlocutore non lo conosce per nome?

http://27esimaora.corriere.it

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Ecco…ti presento …il ‘mio’?

Ecco… ti presento … il ‘mio’?
La parola che manca alle coppie non sposate.

Dall’Italia all’Inghilterra, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania
fino in Israele ci si chiede come poter chiamare la persona
con cui si dorme, si mangia, ecc ecc ?

La parole di una volta non corrispondono più alla vita social di oggi.
Come ci identifichiamo con il cuore?

Cinque desk per voi
a cura di Elisa Ferri e Giorgia Nicolini

 

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LE PAROLE DELLA FILOSOFIA

Festival del pensiero 2013
“LE PAROLE DELLA FILOSOFIA”

Rassegna ideata e curata da Giancarlo Galeazzi
promossa dal Comune di Ancona
in collaborazione con la Società Filosofica Italiana di Ancona

XVII edizione
dedicata a: Linguaggi e Comportamenti

A SCUOLA DI FILOSOFIA
con Giancarlo Galeazzi

Aula B1 presso
La Facoltà di Economia e Commercio
Piazzale Martelli – Ancona
Gentilmente concessa dall’Università Politecnica delle Marche

COMPORTAMENTI > STILI DI VITA

Empatia
Mercoledì 13 marzo 2013 ore 17.00

 

Giancarlo Galeazzi (Ancona 1942) è docente stabile di Filosofia al Polo teologico marchigiano dell’Università Lateranense. È presidente della Società filosofica italiana di Ancona. Ha tenuto corsi di epistemologia all’Università di Urbino e per i dottorandi dell’Università Politecnica delle Marche. È socio dell’Accademia marchigiana di scienze lettere e arti. È stato collaboratore de L’Osservatore Romano. Ha curato i volumi: Scienza e filosofia oggi (Massimo 1978), Filosofia e scienza nella società tecnologica e Gadamer a confronto (Angeli 2006 e 2003). Ha collaborato ai volumi: Filosofia e scienze della natura (Massimo1987), Jacques Maritain e le scienze umane e La contemporaneità filosofica tra analitici e continentali (Angeli 1980 e 1988). E’ autore dei volumi: Personalismo, (Bibliografica1999), Persona, società e educazione in Jacques Maritain  e Jacques Maritain, un filosofo per il nostro tempo (Massimo1978 e1998).

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Comune di Ancona
Assessorato alla Cultura

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Il volo della farfalla
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