Ecco… ti presento … il ‘mio’?

Ecco… ti presento … il ‘mio’?
La parola che manca alle coppie non sposate.
Dall’Italia all’Inghilterra, dalla Francia alla Spagna,
dalla Germania fino in Israele ci si chiede come poter chiamare
la persona con cui si dorme, si mangia, ecc ecc ?
La parole di una volta non corrispondono più alla vita social di oggi.
Come ci identifichiamo con il cuore?

Cinque desk per voi
a cura di Elisa Ferri e Giorgia Nicolini

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LE PAROLE DELLA FILOSOFIA

Festival del pensiero 2013
“LE PAROLE DELLA FILOSOFIA”

Rassegna ideata e curata da Giancarlo Galeazzi
promossa dal Comune di Ancona
in collaborazione con la Società Filosofica Italiana di Ancona

XVII edizione
dedicata a: Linguaggi e Comportamenti

A SCUOLA DI FILOSOFIA
con Giancarlo Galeazzi

Aula B1 presso
La Facoltà di Economia e Commercio
Piazzale Martelli – Ancona
Gentilmente concessa dall’Università Politecnica delle Marche

COMPORTAMENTI > STILI DI VITA

Fiducia
Mercoledì 10 aprile 2013 ore 17.00

Giancarlo Galeazzi (Ancona 1942) è docente stabile di Filosofia al Polo teologico marchigiano dell’Università Lateranense. E’ presidente della Società filosofica italiana di Ancona. Ha tenuto corsi di epistemologia all’Università di Urbino e per i dottorandi dell’Università Politecnica delle Marche. E’ socio dell’Accademia marchigiana di scienze lettere e arti. E’ stato collaboratore de L’Osservatore Romano. Ha curato i volumi: Scienza e filosofia oggi (Massimo 1978), Filosofia e scienza nella società tecnologica e Gadamer a confronto (Angeli 2006 e 2003). Ha collaborato ai volumi: Filosofia e scienze della natura (Massimo1987), Jacques Maritain e le scienze umane e La contemporaneità filosofica tra analitici e continentali (Angeli 1980 e 1988). E’ autore dei volumi: Personalismo, (Bibliografica1999), Persona, società e educazione in Jacques Maritain  e Jacques Maritain, un filosofo per il nostro tempo (Massimo1978 e1998).

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Comune di Ancona
Assessorato alla Cultura

Telefono 071 2225019
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Casas particulares- Cuba

“Le “casas particulares” di Cuba sono abitazioni che dietro rilascio di una licenza, il governo cubano concede a un cittadino privato di affittare delle stanze della propria casa a turisti e di somministrare loro pasti e bevande.
Soggiornando in queste abitazioni, si conosce la vera anima cubana, fatta di stenti ma anche di sorrisi, balli  e curiosità verso “l’altro mondo”. Il turista che vive nelle casas particulares è sacro, ovviamente sia per l’entrata econmica che garantisce ma soprattutto per quella cultura tanto differente da quella cubana, che può offrire”
Così, la nostra amica Giulia Corsi ha voluto ritrarre alcune famiglie del suo viaggio a Cuba, quei cubani che hanno saputo insegnargli come vivere in questo paese meraviglioso.”

Giulia Corsi: “Sono nata ad Ancona nel 1981, nel 2003 mi sono diplomata in fotografia presso lo I.E.D. (Istituto Europeo di Design) di Roma, specializzandomi in ritrattistica e postproduzione dell’immagine. Nel Settembre dello stesso anno ho iniziato a lavorare presso lo Studio Delogu di Roma, utilizzando tecniche fotografiche tradizionali e digitali nei vari progetti dello studio, in ambito pubblicitario, editoriale ed artistico.
Da febbraio 2010 svolgo l’attività di fotografa e postproduttrice da free lance. Tra i miei clienti figurano l’associazione “Romacontemporary”, la fondazione “Sorgente group” , “Delfinaswimwear”, “Lorukoru”. Nel settembre del 2010 ho curato la postproduzione fotografica del lavoro “Ecclesia” di Giuliano Matteucci, vincitore del premio internazionale FotoGrafia – Baume & Mercier di Roma.”

www.facebook.com/GiuliaCorsiPhotography 
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Appendice a “La carità del reale”

Le voci dal Novecento non sono solo quelle dei poeti e dei narratori, bensì  appartengono anche ai pittori, agli scultori, agli incisori, ai ceramisti, ai fotografi. La messe di nomi e di opere è fitta e irrora tutto il XX secolo; “essenziali”, hanno attraversato i decenni con una strenua fedeltà alle proprie aspirazioni e evocazioni perseguendo risultati che non gridano, che non nutrono il clamore dell’esibizione, bensì contrassegnano la tenuta e la coerenza di una volontà tenace a confermare il sentiero scelto. De Carolis, Pannaggi, Bucci, Fazzini, Mannucci, Mariotti, Cagli, Crocenzi, Bruscaglia, De Vita: sono solo alcuni nomi accesi per segnalare la qualità assoluta degli “apporti”, degli esiti.
Le pagine di questo quaderno contengono, discreta, una sorta di piccola galleria di presenze ad indicare una storia parallela a quella della letteratura per potersi orientare e capire di quali contributi è stato destinatario il Novecento italiano ed europeo delle arti. Come quello della scrittura, anche il patrimonio dell’immagine e del segno è ampiamente ignoto nelle Marche, nelle scuole di ogni ordine e grado, nella cultura, nell’informazione.
Le vie della tradizione vivono nell’ombra ed è quindi inevitabile che si perdano memoria e consapevolezza senza le quali ogni conoscenza e comprensione del presente è impossibile. Vi sono stati e vi sono profondi legami di prossimità tra artisti e scrittori, pagine nelle quali sono riconoscibili le presenze degli uni negli altri; passi in cui la prosa o il verso rimandano, direttamente o indirettamente, alla sensibilità dello sguardo di questo o quell’autore. Sintomi chiari di una qualità del sentire e del percepire il reale da un punto di vista non lontanissimo, al di là o al di qua della “siepe”, confine tracciato per tutti da Leopardi. Così la sua luna si fa profilo di collina in Licini, la luce paesaggio, contrada o orizzonte in Bruscaglia, teatro in De Vita, natura morta in Pannaggi, ricercario in Cagli, vento in Fazzini.
Di questi privilegi si dovrebbe essere consapevoli per traghettare in questo terzo millennio il beneficio di eredità vive, di doni e lasciti che vanno tutelati, protetti, difesi e diffusi, dato che sono le orme giunte fino a noi, cammino dell’umanesimo senza il quale ogni barbarie civile e culturale è a portata di mano. Se si capisse che l’arte tutta è la forma concreta della salvezza dal nulla e dalla mediocrità, si assisterebbe ad una mutazione di rotta e si smetterebbe di nutrire l’idiozia e il vuoto. Ma siccome l’arte richiede impegno, sacrificio, fatica, dedizione e amore, ci si abbandona all’insipiente indifferenza, arrendendosi davanti alle porte.

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Galleria 70- Anna Sala

La Galleria 70 ha inaugurato giovedì 7 Febbraio con la mostra personale di Anna Sala. Dell’artista milanese viene esposta una selezione di 37 opere fra nature morte e paesaggi dipinti a olio su tavola. Sorprende l’originalità con cui la pittrice tratta i due generi – fra i più classici e sperimentati nella storia dell’arte – pur rimanendo formalmente nel più educato rispetto dei canoni figurativi. Affini stranamente agli scenari di certi film di Pasolini, ad esempio Edipo Re, i paesaggi esprimono, a dispetto della loro minutezza ( con dimensioni medie di 15x20cm) un senso dello spazio inusitato e una vera maestà da parte della natura e della terra nel dominare qualsiasi elemento che in esse si trovi. Assai originali anche le nature morte, che, immerse in un vellutato sfondo nero che pare una loro stessa emanazione, fanno in un certo modo pensare a dei ritratti, forse per la disposizione frontale – quasi interlocutoria – con cui dal perfetto centro della composizione si rapportano allo spettatore. In entrambe le produzioni si avverte, messa in evidenza da una tecnica impeccabile, una vitalità primordiale che rimanda, una volta tanto senza il ricorso a malintesi effetti brutali o nauseanti, ad atmosfere compiutamente ed efficacemente baconiane.

Anna Sala: è nata a Milano. Diplomata all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena e laureata in Storia dell’Arte Contemporanea con Enrico Crispolti, dopo una lunga permanenza nella città toscana si è trasferita in Egitto  per tre anni, dove di sicuro il paesaggio e la luce hanno prodotto un’influenza sull’evoluzione della sua pittura. Ha cominciato ad esporre regolarmente in Italia e all’estero dal 2001. Ha al suo attivo diversi libri d’artista, pubblicati fra gli altri con Einaudi, Pulcinoelefante, Nuova Editrice Magenta, Edizioni Casagrande.
Vive e lavora a Varese.

Mostra:
7 Febbraio18 maggio 2013
Chiusura dal 6 al 14 aprile 2013

Orario:
da martedì a sabato:
10.00-13.30 / 16.00-19.30.

Per informazioni:
Eugenio Bitetti Galleria 70
C. di Porta Nuova, 38
20121  Milano
tel. 02 – 6597809
eugeniobitetti@libero
www.galleria70.eu

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La galleria 70 – mostra di Anna Sala

La Galleria 70 ha inaugurato giovedì 7 Febbraio con la mostra personale di Anna Sala. Dell’artista milanese viene esposta una selezione di 37 opere fra nature morte e paesaggi dipinti a olio su tavola. Sorprende l’originalità con cui la pittrice tratta i due generi – fra i più classici e sperimentati nella storia dell’arte – pur rimanendo formalmente nel più educato rispetto dei canoni figurativi. Affini stranamente agli scenari di certi film di Pasolini – ad esempio Edipo Re – i paesaggi esprimono, a dispetto della loro minutezza ( con dimensioni medie di 15x20cm) un senso dello spazio inusitato e una vera maestà da parte della natura e della terra nel dominare qualsiasi elemento che in esse si trovi. Assai originali anche le nature morte, che, immerse in un vellutato sfondo nero che pare una loro stessa emanazione, fanno in un certo modo pensare a dei ritratti, forse per la disposizione frontale – quasi interlocutoria – con cui dal perfetto centro della composizione si rapportano allo spettatore. In entrambe le produzioni si avverte, messa in evidenza da una tecnica impeccabile, una vitalità primordiale che rimanda, una volta tanto senza il ricorso a malintesi effetti brutali o nauseanti, ad atmosfere compiutamente ed efficacemente baconiane.

Anna Sala: è nata a Milano. Diplomata all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena e laureata in Storia dell’Arte Contemporanea con Enrico Crispolti, dopo una lunga permanenza nella città toscana si è trasferita in Egitto  per tre anni, dove di sicuro il paesaggio e la luce hanno prodotto un’influenza sull’evoluzione della sua pittura. Ha cominciato ad esporre regolarmente in Italia e all’estero dal 2001. Ha al suo attivo diversi libri d’artista, pubblicati fra gli altri con Einaudi, Pulcinoelefante, Nuova Editrice Magenta, Edizioni Casagrande. Vive e lavora a Varese.

 

Mostra:
7 Febbraio – 18 maggio 2013
Chiusura dal 6 al 14 aprile 2013

Orario:
da martedì a sabato: 10.00-13.30 / 16.00-19.30.

Per informazioni:
Eugenio Bitetti Galleria 70
C. di Porta Nuova, 38
20121  Milano
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La galleria 70 – mostra di Anna Sala

La Galleria 70 ha inaugurato giovedì 7 Febbraio con la mostra personale di Anna Sala. Dell’artista milanese viene esposta una selezione di 37 opere fra nature morte e paesaggi dipinti a olio su tavola. Sorprende l’originalità con cui la pittrice tratta i due generi – fra i più classici e sperimentati nella storia dell’arte – pur rimanendo formalmente nel più educato rispetto dei canoni figurativi. Affini stranamente agli scenari di certi film di Pasolini – ad esempio Edipo Re – i paesaggi esprimono, a dispetto della loro minutezza ( con dimensioni medie di 15x20cm) un senso dello spazio inusitato e una vera maestà da parte della natura e della terra nel dominare qualsiasi elemento che in esse si trovi. Assai originali anche le nature morte, che, immerse in un vellutato sfondo nero che pare una loro stessa emanazione, fanno in un certo modo pensare a dei ritratti, forse per la disposizione frontale – quasi interlocutoria – con cui dal perfetto centro della composizione si rapportano allo spettatore. In entrambe le produzioni si avverte, messa in evidenza da una tecnica impeccabile, una vitalità primordiale che rimanda, una volta tanto senza il ricorso a malintesi effetti brutali o nauseanti, ad atmosfere compiutamente ed efficacemente baconiane.

Anna Sala: è nata a Milano. Diplomata all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena e laureata in Storia dell’Arte Contemporanea con Enrico Crispolti, dopo una lunga permanenza nella città toscana si è trasferita in Egitto  per tre anni, dove di sicuro il paesaggio e la luce hanno prodotto un’influenza sull’evoluzione della sua pittura. Ha cominciato ad esporre regolarmente in Italia e all’estero dal 2001. Ha al suo attivo diversi libri d’artista, pubblicati fra gli altri con Einaudi, Pulcinoelefante, Nuova Editrice Magenta, Edizioni Casagrande. Vive e lavora a Varese.

Mostra:
7 Febbraio – 18 maggio 2013
Chiusura dal 6 al 14 aprile 2013

Orario:
da martedì a sabato: 10.00-13.30 / 16.00-19.30.

Per informazioni:
Eugenio Bitetti Galleria 70
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METWIT: il meteo nell’era social

Chiunque abbia un profilo Facebook o Twitter sa bene che il tempo è un topic sempre ‘caldo’ dato il numero di post che quotidianamente riempiono le homepage dei nostri social network. I commenti sul clima, molto spesso lamentele per piogge improvvise, calore insopportabile o freddo anticipato, si rincorrono un pò monotoni, rimbalzando di ora in ora senza suscitare, il più delle volte, alcun interesse.
Forse è proprio da qui che è nata l’idea dei fondatori di METWIT social network dedicato al meteo che sta sempre più diventando un accurato provider di dati atmosferici. Lapp, basata su crowdsourcing e geolocation, fornisce aggiornamenti meteo real time anche con immagini: quelli creati dai propri utenti via web e iPhone ma anche direttamente via Twitter e Instagram con in più le informazioni del NOAA.
(National Oceanic and Atmospheric Administration)

Tutti questi elementi fanno di questa app un servizio davvero pratico ed efficace. Come spiegano i fondatori in un’intervista:
“La nostra app allo stato attuale è la prima app al mondo che ti avverte se qualcuno vicino a te dice che sta piovendo. E’ un sistema di notifiche geolocalizzate che ti permette di sapere se il meteo sta cambiando intorno a te. Come un amico che ti chiama e ti dice “hey qua è iniziato a piovere! metti apposto la roba del tuo picnic”. A me per esempio fa comodo quando mi devo spostare in motorino! Se qualcuno mi dice che a firenze sta iniziando a piovere prendo il treno! Il servizio, che potrei definire di “allerta meteo crowdsourced” (o se uno è scaramantico e tecnofobo può chiamarla “app portasfiga” che ti gufa la pioggia) è usato, apprezzato e funziona! Metwit è inoltre il primo aggregatore di dati meteo social al mondo. Non solo dalla nostra app ma anche da Twitter e Instagram.  Tweet e foto che parlano di meteo (tutte informazioni realtime e geolocalizzate ovviamente)! E ti assicuro che sono tantissime : questo tra l’altro è uno dei principali motivi che ci ha spinto a realizzare la nostra app: un sacco di gente parla, si lamenta o commenta il meteo ogni giorno sui social network (oltre 500 tweet al giorno ad es)! Da un mesetto a questa parte se sei utente Twitter per taggare il tuo meteo su Metwit basta aggiungere due hashtag e ti ritrovi la tua bella segnalazione sulle nostre mappe social! Un servizio dove solo lamentandoti del tempo a casa tua puoi potenzialmente aiutare qualcuno che passa da quelle parti!”

Usare Metwit è quindi facilissimo: il design è davvero accattivante e a farci da guida è una simpatica nuvoletta. Una volta effettuato il login, attraverso i nostri account di Facebook o Twitter, verremo geolocalizzati sulla cartina globale. A questo punto tocca a noi scegliere tra le dodici icone meteo quella che più si avvicina al tempo della nostra zona.

Metwit offre anche un servizio di notifiche geolocalizzate a tutti gli utenti per avvisare del cambiamento delle condizioni meteo nella località dove si trovano. Per essere sempre aggiornati in tempo reale. Se vi va potete commentare il meteo tag, per fornire maggiori dettagli, e aggiungere una foto. Infine, condividete il vostro meteo con la community: non tarderanno ad arrivarvi i ringraziamenti (sotto forma di ombrellini) perché, si sa, la pioggia è bella solo quando si è all’asciutto!

http://blog.atcasa.corriere.it/livable-life/2013/02/18/metwit-il-meteo-fatto-dalle-persone-e-sempre-piu-accurato/

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