L’amorosa spina

Tratto da nostro lunedì
n. 4 – Scataglini

COPERTINA OK scataglini

Per segnare il tempo che separa questo presente dall’agosto del 1994,
quando Franco Scataglini si spense all’improvviso, è sembrato naturale farlo
convocando il suo lavoro sul confine perenne della parola e sul crinale dei tempi
che scandivano l’attesa della poesia facendosi, appunto, aforisma, pensiero,
pittura e disegno. La necessità d’assoluto che ha invaso l’esistenza di Scataglini
e l’ha dominata come una costellazione fissa si esprimeva e manifestava in ogni luogo
della sua testimonianza, perfino nei giuochi o nel parlare quotidiano.
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“Dolci in foto e non solo… Impressioni, ricordi e ricette”

Per la nostra domenica virale, vi regaliamo una serie di ricette di dolci
tratte da libro di Maria Guadalupi.

La panna cotta di Francesca
1.la panna cotta di Francesca

Ingredienti:
2 uova intere
50 g di zucchero
340 cl di latte
1 l di panna
2 buste Cammeo per crem caramel.

Preparazione:
Batti bene le uova con lo zucchero, unisci il latte, la panna e passa al fuoco moderato dove poco alla volta unisci il preparato del crem caramel mescolando continuamente
con un cucchiaio di legno. Si tiene al fuoco fino a raggiungere la caratteristica consistenza della crema cotta. Versa la crema nello stampo, lascia intiepidire, coprila e trasferisci
in frigorifero per circa 5 ore. Sforma prima di servire e guarnisci a piacere.

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Metamorfosidimilano

Il Comune di Milano – Consiglio di Zona 6 organizza
Metamorfosidimilano
La città tra le architetture e la vita quotidiana negli anni 1959 > 1963”

Mostra fotografica di ENRICO CATTANEO

a cura di Alessia Locatelli

Il 4 Febbraio Milano fa un tuffo nel suo passato attraverso l’esposizione personale del fotografo Enrico Cattaneo, classe 1933, che presenta Metamorfosidimilano;
una mostra sulle periferie milanesi, l’archeologia Industriale e il racconto sociale tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 con immagini vintage ed una serie di scatti più recenti.

Un intenso viaggio in bianco e nero che il maestro ha percorso con la sua macchina fotografica analogica. I quartieri periferici di Gratosolio, Isola e Quarto Oggiaro,
le gru della “città che sale” ma anche i bambini che giocano nelle cave della Bovisa
o gli scolari che si dirigono verso le lezioni con nuovi grembiuli inamidati, su strade ancora fangose, e le fabbriche, con i loro profili scuri sul cielo plumbeo.
Una città che cambia registrata attraverso l’occhio di un maestro milanese della fotografia. Atmosfere che per il fotografo sono anche rappresentazioni di geografie interiori, espressioni visive di stati d’animo che egli cattura e riporta ai nostri occhi meravigliati.

CATTANEO_milano periferia1957_001(2) copia CATTANEO_paesaggio milanese1960_004

Un omaggio che presenterà nell’anno di Expo al mondo la Milano di una volta,
attraverso la celebrazione di un grande fotografo e cittadino, Enrico Cattaneo.
Ma anche l’opportunità per gli abitanti della città meneghina di ricollocare la mappatura di una Milano che fu, ricostruendone la memoria, anche emotiva.
Uno sguardo al passato per un futuro in termini d’immagine della città,
di supporto alla cultura del territorio e di offerta di ottimo livello per i cittadini dell’Area metropolitana e non solo.

CATTANEO_la strada della scuola1963_002

Enrico Cattaneo è nato a Milano nel 1933.
Studia in una facoltà scientifica e si occupa di fotografia dal 1955, in quegli anni predilige
il reportage e il racconto sociale. Dal 1963, si dedica quasi esclusivamente
alla riproduzione di opere d’arte lavorando per pittori, scultori, architetti,
gallerie ed editori d’arte contemporanea. Sue fotografie illustrano numerosissime monografie e cataloghi per artisti di tutto il mondo.
Da sempre a tale attività di documentarista affianca un’intensa attività di ricerca estetica. Ha allestito circa settanta mostre personali e ha partecipato a importanti collettive in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano.

Informazioni e Contatti
Ex-Fornace
Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano (MM Porta Genova)
Inaugurazione-Vernice il 4 Febbraio 2015 dalle 18.30
dal 5 al 22 Febbraio 2015.
Orari: Lun-ven 9-12.30/13.30-17 Sab-Dom 11-19 continuato
Zona6-Milano 02 88458600

Si ringrazia

Architettura Rosellini & Partners
ITaste
Gadola Manutenzioni
Piccolo Bacco dei Quaroni

D.ssa Alessia Locatelli
Art & Photography Critic / Curator

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ZODIAC – Cancer

Ideogrammi zodiacali, espressione di un visual giovane e attuale.

Oggi proponiamo il segno del CANCRO e il suo mito.

cancro

Il Cancro è il quarto Segno Cardinale dello Zodiaco. I Segni Cardinali, Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno, sono quelli che aprono le stagioni ed ospitano i due Equinozi
e i due Solstizi dell’anno.
L’Ideogramma del Cancro, rappresentato da un numero 69 in orizzontale,
simboleggia l’inversione del Sole, in fase Ascendente fino al Solstizio d’Estate,
e poi discendente.
Elemento principale di questo segno è l’Acqua che secondo l’Astrologa, rivela sensibilità, intuizione e la Fantasia. Un’indole irrazionale incline al mistero profondo dell’Inconscio espresso nella Psicanalisi.ll Cancro simboleggia tutto l’arco della Vita che volge al termine attraverso significati di culto importanti, proprio perché tutto quello che è stato creato rimarrà come “nutrimento” o monito delle generazioni future.
Secondo la dimensione esoterica, il Cancro rappresenta una delle Porte Zodiacali
che le anime varcavano prima di reincarnarsi, davanti a questa Porta esse dovevano bere la Coppa dell’Oblio che faceva loro dimenticare le vite precedenti.
Secondo la mitologia la costellazione zodiacale del cancro è legata alle vicende di Eracle. La leggenda narra che l’impavido eroe lottando contro la terribile Idra, serpente acquatico dalle molteplici teste, vide emergere dalla palude vicino Lerna, un temibile granchio
che durante lo scontro bellico ferì Eracle; quest’episodio però non bastò a frenare
la sua ira, egli infatti riuscì ad uccidere il mostro. Valoroso delle sue prodezze Eracle
pur avendo come nemica la Dea Era, conquistò un posto tra le stelle dello zodiaco.

 

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Contrada Bellona – Lena

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   Comiso1983-2014:Orrore

Nato

contrada bellona,
la palma ha smesso di sopravvivere
un mostriciattolo con le antenne
gli ha succhiato il midollo
come per anni in me
la nostalgia di te,
ora sono svuotato
non ho neppure l’ombra
dei tuoi giochi cromatici
tutto si è ridotto
in un batticuore di gazze
appese al filo del telefono
per un’altra scena muta
mentre il gracchiare del vento
unge l’eco delle persiane scrostate.

(Un balzo di lepre.
Un brivido idilliaco di filo spinato
sotto il gonfiore plastico
di un orizzonte malato di aria frizzante
mentre uno sguardo barbiturico d’eccezione
ostenta sui vecchi baluardi del potere
dove non muore quel senso di molecole infernali
o il ruggito delle enormi boe di cemento
immobili sulla gramigna..
Manchi tu su quel che pensavamo allora
di questa campagna
ora spazio paludoso di margherite anoressiche
sete che riporta la vita
nella lentezza delle lumache impietrite
in attesa di un prezioso equilibrio
sulle rampe di lancio)

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Due enormi abeti
ci fissano tutti i giorni
e non so se siamo l’ombra
o il senso di sconfitta di padri
troppo bendati
per credere alla luce.
Siamo assenti
dalle nostre stesse ambizioni
però abbiamo parole sulle labbra
per tramandare
la fatica di dover urlare
affinché il sogno si giri e girandosi
metta radici nell’aria..

(Il tabacco a una certa ora pugnala i polmoni
e nessuno più del dolore
ha bisogno d’ossigeno per risalire i ricordi..)

Fernando Lena

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Fernando Lena è nato a Comiso (RG) nel 1969 dove vive e lavora.
Diplomatosi all’Istituto d’arte ha fatto per alcuni anni l’orafo.
La poesia è stata sempre una dominante nel suo cammino esistenziale abbastanza tortuoso ,in vari periodi di silenzio editoriale ha pubblicato due libri fondamentali
e qualche silloge, il più recente a parte quello edito dalla Archilibri dal titolo
Nel Rigore Di Una Memoria Infetta“, è un poemetto edito Nei Quaderni Dell’Ussero
(Puntoacapo editrice) “La Quiete dei Respiri Fondati” è presente in alcuni blog
ed è stato finalista in premi (Tivoli Europa Giovani, Astrolabio, Vola alta la parola, Torre Dell’Orologio ecc..)

 

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L’assenza della luce

Oggi vi proponiamo una storia sinistra capace di tenervi con il fiato sospeso
fino all’ultima pagina.

Tutte le volte che ti sei sentito chiamare nella nebbia…
Tutte le volte che hai avvertito una strana presenza nelle tenebre…
Tutte le volte che ti sei svegliato all’improvviso, con la sensazione
che qualcuno (o qualcosa), ti abbia accarezzato il viso…
Tutte le volte che, durante un bagno notturno, hai creduto di intravedere
un’ombra che ti osservava dalla spiaggia… Non era la tua immaginazione…
Fabrizio Leonetti

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Lo spazio di un volto senza tempo

“Io di solito disegno facce vagamente con la matita o carbone e carboncino su carta.
Ho scelto questo modo di espressione perché credo che rappresenti meglio i conflitti senza tempo, così in bianco e nero, vuoti e pieni,
il movimento e la staticità si intrecciano continuamente nello spazio dipinto rivendicando ognuno di realizzarla.” cfr. George Androutsos.139079965017711387177847696113854433063201

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