L’arte in cucina

La cucina diventa arte, dando vita al “Food design”, il nuovo modo di gustare il cibo.
La storia vede protagonisti: cuochi, architetti, chimici, fisici e scienziati, uniti per dar gusto al prodotto attraverso una particolare posizione delle molecole o semplicemente del cibo stesso.

Esempi lampanti di strepitoso successo avvalorano la tesi di questa corrente artistica.
È il caso del tipico cioccolato Svizzero Toblerone, che grazie alla sua particolare forma “architettonica” invita il consumatore a spezzarlo in più parti.
Un’ altra creazione molto ben riuscita e di enorme successo sono le patatine Pringles, la forma ergonomica della patatina è così fatta per adagiarsi perfettamente sulla lingua, e solo sul lato a contatto con le papille gustative verrà rilasciato il sapore, che resterà più a lungo. Il tutto grazie al particolare assetto molecolare.
E lo stesso successo riscosse la granita al limone in perle di Solero Algida, creata proprio in gocce circolari che a contatto con la saliva lasciano un sapore mai provato, un’esperienza ben diversa dalla normale granita.

In Italia il Food design è una scienza che ha preso piede negli ultimi anni, anche grazie alla settorializzazione e al miglioramento del settore, e ha subito il vero e proprio boom nel 2004, grazie alla mostra annuale del “Salone Internazionale del mobile di Milano”, che ha patrocinato la mostra “Dining design”. Università, aziende e designer hanno investito moltissimo ultimamente in questa sorta di corrente artistica, che attraverso provocazioni esplicite ed utilizzando elementi della “Nouvelle cuisine” già famosi negli anni ’70 giungono ad una creazione unica, che sfrutta le arti visive e le unisce alle sensazione polisensoriali.

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