Roma
Era luce d’ottobre il pomeriggio,
era il sogno sognato che s’avvera,
tu nella stanza che con calma accendi
la mezza sigaretta assaporando
il grigio fumo tra la bocca e gli occhi,
d’osso e cristallo il viso della voce,
nel labirinto di parole esatte,
asciutte come un lino teso al sole.
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