La prima edizione della biennale del disegno a Rimini

L’arte Del Disegno Dal Quattrocento Fino A Oggi
>12 Aprile – 8 Giugno Rimini
Promosso da Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini,
Musei ComunaliAIEP

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Rimini città da sempre conosciuta per la sua vocazione turistico balneare del periodo estivo, quest’anno si presenta in primavera con una veste diversa, forse sconosciuta ai più, ma immediatamente riconoscibile come un tratto distintivo della sua natura. Si è inaugurata, infatti, sabato 12 aprile la prima Biennale del disegno di Rimini, che veste la città di nuova luce proiettandola come la nuova capitale del disegno. La biennale ci presenta un’indagine veramente approfondita e nuova che propone di trasmettere e comunicare l’importanza della disciplina più trasversale della storia dell’arte, il disegno appunto. Inoltre si pone senza preconcetti indagando tutti gli aspetti e i relativi campi di applicazione attraverso i secoli e riproponendo, almeno per due mesi, il primato del disegno di vasariana memoria.

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Se si pensa che Rimini durante il Rinascimento fu un centro importante per la diffusione dei nuovi dettami rinascimentali, possiamo senza dubbio fare partire la visita dal Tempio Malatestiano, il Duomo, immagine specchio cristiano/pagana del signore del tempo, Sigismondo Pandolfo Malatesta. A realizzarlo fu uno degli architetti più importanti del tempo Leona Battista Alberti, che lascerà qui una sua importantissima testimonianza, resa ancora più suggestiva dall’incompiutezza della struttura. L’interno della chiesa ci offre uno scrigno di tesori tra cui la sinopia di Piero della Francesca, come se la storia del disegno a Rimini partisse da Piero della Francesca passando per il disegnatore e grafico di moda Renè Gruau, fino al arrivare al regista Federico Fellini, originari entrambi di Rimini che con i loro straordinari schizzi e disegni legano i secoli e la storia di questa città.
La biennale, suddivisa in 23 mostre tutte a ingresso gratuito, ad eccezione di quelle a Castel Sismondo che ospita il progetto Sogni e avventure di Hugo Pratt, (vanta anche lui natali riminesi) saranno in programma fino all’8 giugno.
Molteplici sono gli aspetti che coinvolgono la pratica del disegno e qui sono bene evidenziati, partendo dall’uso del disegno come strumento preparatorio nella pittura antica, presenti infatti i disegni preparatori di Gian Battista Tiepolo, Taddeo Zuccari, Parmigianino, Barocci, Tintoretto per citarne solo alcuni, tutti provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe del Uffizi di Firenze. Poi artisti dell’arte contemporanea come Vedova, Fontana o i disegni astratti di Hermann Nitsch, l’elenco potrebbe continuare.
Tra tutto oltre mille le opere esposte, non mancano ovviamente gli schizzi di Federico Fellini e la cospicua produzione dell’opera del regista illustratore Gianluigi Toccafondo. Non possono esimersi i progetti architettonici di Coppedè definito il Gaudì italiano, al vertice del cosiddetto “gusto eclettico”. Veramente un elenco lunghissimo di artisti famosissimi del panorama internazionale.  Gli spazi destinati alla fruizione sono il Museo della Città, Castel Sismondo, Palazzo del Podestà, Palazzo Gambalunga, FAR (Fabbrica Arte Rimini), il Museo degli Sguardi, la Cineteca comunale, scuole ma anche gallerie private, librerie e studi.
Inoltre dal 16 al 25 maggio si terrà il Disegno/Forma Festival dieci giorni di incontri, workshop, performance, presentazione di libri e rassegne video e vedranno come ospite il critico Flavio Caroli che interverrà sul tema.
Presente anche una sezione che mette in luce l’importanza del disegno come strumento di lavoro nella gestione della ricerca archeologica, riflessione per nulla secondaria.

Da menzionare anche due mostre correlate alla Biennale nell’entroterra riminese.
La prima a Longiano dove ha sede la Fondazione Tito Balestra, custode della collezione dell’omonimo poeta, con una particolare vocazione per il disegno e l’incisione una selezione dal titolo: Quasi un secolo di «disegno» nelle collezioni della Fondazione Tito Balestra.
La seconda a Santarcangelo, dove sarà esposta la mostra di Marco Smacchia, grafico e illustratore del Festival di Santarcangelo dei Teatri dal 2009. Dal 16 al 25 maggio Le Rocche Malatestiane ospitano una mostra dedicata a questo artista attraverso una raccolta di disegni, “come si raccolgono le idee, le forze, le cartacce per terra, le vecchie lavatrici abbandonate nei boschi e i pomodori maturi, più sul-reale che surreale”.

a cura di Francesca Luslini

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