Nam June Paik in Italia.

“L’artista è un uomo di tipo particolare, ma anche ogni uomo è un artista di tipo particolare”
N. J. Paik

A Modena fino al 2 giugno  è possibile visitare la mostra dell’artista coreano Nam June Paik. Pioniere della video arte ma anche compositore, performer  e grande sperimentatore mediatico, è stato uno dei protagonisti di spicco del movimento Fluxus. Questo movimento concepiva  l’arte come flusso continuo di esperienze reali.  La regola di base era la massima libertà espressiva: “tutti possono fare arte e  tutto può essere arte”. Per Fluxus l’arte era un’esperienza totale e quotidiana in un fluire continuo di situazioni, spostano azioni quotidiane sulla scena facendole diventare esse stesse delle opere. L’intenzione è quella di rinnovare i contenuti dell’arte in modo che abbia sempre qualcosa da dire anche rispetto alla vita di tutti i giorni.  Ed è così il medium elettronico diventa un “luogo di convergenza” e di estensione reciproca di linguaggi che hanno un’altra struttura e un’altra provenienza rispetto a quella elettronica (il teatro, la performance, il cinema, la fotografia, la danza, la musica, etc). Il video è sia un linguaggio a sé stante, ma anche un luogo di estensione tra altri linguaggi.
La mostra segna il legame che intercorre tra l’artista coreano e il nostro paese, iniziato negli anni della sua giovinezza quando si appassiona all’opera lirica, a suo dire il metro di misura durante le sue lavorazioni con l’arte elettronica. Il suo intento è quello di ricreare movimenti, spazi e musiche che appartengono all’opera lirica, le sue opere vengono da lui stesso definite “Opere elettroniche”.
Il suo periodo di maggior presenza in Italia  fu  dalla seconda metà degli anni ’80 a tutto il primo lustro degli anni ’90 e coinciderà con assegnazione del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1993.  In questo periodo Paik stabilirà  numerosi contatti con galleristi e collezionisti, fra tutti è ricordato  Carlo Cattelani, modenese, da dove infatti provengono numerose opere  selezionate  per questa esposizione.
La mostra presenta in due grandi sale, numerosi documenti, fotografie, testimonianze materiali dell’artista che tracciano un percorso iconografico dei lavori in larga parte condotti in collaborazione con la violoncellista  Charlotte Moorman amica e collaboratrice di molti noti artisti della seconda metà del Novecento, tra questi oltre a Nam June Paik, John Cage, Joseph Beuys, Yoko Ono e molti altri.
La mostra con le sue numerose fotografie e video che documentano gli anni vissuti da Paik ci immergere in un periodo fortemente vitale da un punto di vista artistico, sociale e politico, di grande sperimentazione e attenzione alle azioni materiale che venivano compiute, dove si era capaci di attribuire significati alle azione ai gesti e alle parole.

Galleria civica di Modena
Palazzo Santa Margherita, Palazzina dei Giardini
corso Canalgrande, Modena

16 febbraio – 2 giugno 2013
Orari: mercoledì-venerdì 10.30-13.00; 16.00-19.30
sabato, domenica e festivi 10.30-19.30
lunedì e martedì chiuso
Ingresso gratuito
Info: +39 059 2032911/2032940
www.galleriacivicadimodena.it

a cura di
Francesca Luslini

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