La Sobey Art Award, è il più grande premio volto a promuovere giovani artisti canadesi. Prende il nome dal collezionista d’arte Frank H.Sobey, che fondò la Sobey Art Foundation. La fondazione, nata nel 1981, si è adoperata a promuovere l’arte canadese contemporanea attraverso il Sobey Art Award, che è considerato “trampolino di lancio” per i giovani artisti nel mercato mondiale.
Possono partecipare solo under 40 di nazionalità canadese. Vengono selezionati,
da una lunga lista di 25 artisti, cinque per ogni regione del Canada, il vincitore e altri quattro finalisti.
Il 14 novembre a Ottawa, presso la National Gallery of Canada, la giuria nominerà
il vincitore, che si porterà a casa 100 mila dollari canadesi e una dose di notorietà internazionale.
Il curatore di quest’anno è Séamus Kealy, direttore del Kunstverein di Slisburgo.
“Sono molto orgoglioso degli artisti selezionati”
Tra i cinque finalisti, l’artista originario di Stephenville, Jordan Bennett, utilizzando pittura, scultura, video, istallazione e suono coniuga la terra, la lingua, l’atto di visitare e le storie familiari con particolare attenzione all’esplorazione della cultura visiva.
Altro candidato al premio finale è Jon Rafman, nato a Montreal. La sua arte è influenzata da alcune domande come – in che modo internet ha influenzato la coscienza umana? Come ha rideterminato il nostro comportamento sociale?- esplora l’impatto della tecnologia sulla coscienza contemporanea, creando narrazioni poetiche che coinvolgono criticamente il presente.
Terzo candidato, nato a Hamilton, Kapwani Kiwanga articolala le sue opere attraverso la multimedialità, inclusi film documentari, sculture e istallazioni. La sua pratica artistica – che è accademica e rigorosa, ma mai inaccessibile – è stata riconosciuta anche a livello nazionale e internazionale.
Penultimo, artista di Muskeg Lake Cree Nation nel centro di Saskatchewan,
Joi T. Arcand rappresenta tramite fotografie e collage digitali rappresenta le culture indigene negli spazzi pubblici e la rivitalizzazione della lingua indigena.
Infine, proveniente dalla costa occidentale e dallo Yukon, Jeneen Frei Njootli
fa arte attraverso più discipline, utilizzando suoni, tessuti, performance e workshop.
Anche co-fondatrice del ReMatriate Collective, un gruppo online che promuove
la rappresentazione sovrana ed etica delle donne indigene nei media.