Terzo appuntamento con Gabriele Maria Pagnini

Introduciamo i ritratti di oggi con la seconda parte del brano
scritto da Gabriele Maria Pagnini
Uno specchio oltre il cristallo – LA CAMERA CHIARA

Distratti o troppo presi dal realizzare abbiamo dimenticato il vero senso ispiratore, dimenticato ciò che si voleva dire, dimenticato il primo messaggio. Ecco, la difficoltà nella ricerca della concretizzazione, la difficoltà della materializzazione del sentimento di quel “fuoco” o curiosità ispiratrice. Difficoltà dovuta allo stesso strumento macchina fotografica, strumento di per se limitato e limitante. Anche per il fotografo, professionista e non, dunque questa limitazione gioca scherzi imprevedibili, anche all’occhio più esercitato, più smaliziato.

La limitazione dello strumento gioca un ruolo da prendere in seria considerazione, ma da dimenticare nel momento in cui l’emozione stessa affiora. Dimenticare lo strumento è a mio parere fondamentale, “possederlo” lo è altrettanto. Lo strumento diventa un occhio profondo, un occhio che “sente” e mentre via via perde la materialità dell’oggetto, diventa un tutt’uno con l’autore. Dunque libero espandersi delle emozioni, libera trasformazione, verosimile traduzione, ma non completa come si vorrebbe. Forse la vera arte si esprime in quella fatica, anche fisica, nel riuscire a dare una rappresentazione di quel sentimento il più verosimile a quella che era la “intima realtà” nell’istante creativo.
appuntamento al prossimo martedì con la terza parte

GABRIELE MARIA PAGNINI, nato a Roma é considerato uno dei migliori ritrattisti italiani. Nel 1966, durante gli studi universitari, scopre la passione per la fotografia. Nel 1970 inizia a fotografare per “Il Messaggero”, pagina di Ascoli Piceno, si trasferisce poi in Roma dove collabora per la terza pagina con altri quotidiani. Per due anni lavora come assistente operatore, fotografo di scena in diverse produzioni cinematografiche e da inizio alla collaborazione con le redazioni romane di: “Epoca”, “Panorama”, “L’Espresso”, “Oggi”, “Europeo”. Trasferitosi nel 1973 a Milano inizia la sua collaborazione con l’editore Condè Nast, in particolare con le testate “Vogue Italia” e “L’Uomo Vogue”, “Vogue Paris”, “Vogue Hommes”, “Vogue Deutsch”, “Vogue UK”, “Vogue España”, “Harpers’ Bazaar Italia”, “Harpers’ Bazaar France”, “Linea Italiana”, “RITZ magazine” Londra, per le quali ha eseguito circa duemila ritratti e copertine.

Ha realizzato diverse copertine di LP per alcune importanti Case Discografiche. Si é occupato di pubblicità realizzando campagne pubblicitarie per Zanussi, Editoriale L’Espresso, Gucci, La Perla, Bulgari, Annabella, De Vecchi, Carisap-Gruppo Intesa.

Si é trasferito nel 1990 a New York, dove ha continuato a collaborare con le stesse testate, con “Vanity Fair” e col Gruppo Rizzoli, in particolare con la testata “Amica”. Fra le numerose mostre citiamo : 1984 Milano “Vent’anni di Vogue Italia”, collettiva nella quale espone 100 ritratti per Vogue; 1989 Roma “Bellissime”, collettiva; 1990 Roma “Proposte di forma”, personale di 80 ritratti al Museo di Roma, Palazzo Braschi; 1997 Piazzola s/Brenta – Padova Villa Contarini “I Protagonisti”, personale; 1998 Firenze “Trent’anni de L’Uomo Vogue”, collettiva; 1998 Ancona Mole Vanvitelliana “Dentro lo sguardo”, personale; 1999 Monaco di Baviera, Istituto Italiano di Cultura “An inside view”, personale; 2002 Toronto, Istituto Italiano di Cultura “Up front, candidamente” personale. Sue foto fanno parte della collezione della Galleria Civica di Modena. Alcune opere dell’ autore sono state sinteticamente documentate nel catalogo della Ideabooks “Gabriele Maria Pagnini – Ritratti” edito in occasione della esposizione tenutasi al Museo di Roma, Palazzo Braschi nel 1990. Lo storico dell’arte Federico Zeri ha cosi commentato l’opera di Pagnini “foto di rara sostenutezza formale e ancor piu rara penetrazione psicologica……ritratti di eccezione, in cui colpisce l’assoluta mancanza di surrogati letterari o esornativi”.

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