vincenzina e la fabbrica

Enzo Jannacci
tratto da nostro lunedì numero 4 – prima serie – scataglini
iannacc i b-N
La “cantastorie” Domenica Vernassa ha conosciuto Enzo Jannacci, nella primavera
di cinque anni fa, durante la cena dopo un suo concerto.Successivamente lo incontrò ancora. In una sala di registrazione – dove eseguì anche “Il cane con gli occhiali” –
gli chiese di accennare “Vincenzina e la fabbrica” composta, da Jannacci, per il film
di Mario Monicelli del ‘74, Romanzo popolare, con Ugo Tognazzi, Ornella Muti
e Michele Placido.
Pregò Jannacci di scriverle il testo sulle pagine di un’agenda. A Portonovo,
in un ristorante, lo fece. “Sai, è la seconda volta che la scrivo. La prima fu quando
la composi, l’altra in questo momento, per te.“
È un frammento di biografia che viene incontro, proprio rammentando la memoria
della visione di quel film e il piacere, frequente, di cantare, con Franco Scataglini,
quella canzone struggente e tenera che, a volte, se capitava, riusciva perfino
ad intonare al pianoforte, come avvenne in uno studio Rai durante la pausa prima
di iniziare un numero di Residenza.vincenzina2
Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina il foulard non si mette più.
Una faccia davanti al cancello che si apre già.
Vincenzina hai guardato la fabbrica,
come se non c’è altro che fabbrica
e hai sentito anche odor di pulito
e la fatica è dentro là…
Zero a zero anche ieri ‘sto Milan qui,
sto Rivera che ormai non mi segna più,
che tristezza, il padrone non c’ha neanche ‘sti problemi qua.
Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina vuol bene alla fabbrica,
e non sa che la vita giù in fabbrica
non c’è, se c’è com’è?

Foto e testo manoscritto gentilmente concessi da Domenica Vernassa


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