IN CORPORE HOMINIS

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L’ILLUSTRAZIONE MEDICO-ANATOMICA TRAIT D’UNION TRA ARTE E SCIENZA

Mirco Tangherlini: tecnica e tecnologia come trampolini di lancio per la creatività dell’illustratore

A cura di Luca Sguanci pittore

L’illustrazione anatomica, come a ragione notano i curatori dell’evento In Corpore Hominis, ha avuto un ruolo decisivo nell’acquisizione e nella divulgazione delle conoscenze scientifiche . All’interno di un simile contesto divulgativo o di studio, l’immagine creata dall’illustratore necessariamente deve fare i conti con i limiti tecnici dell’esecuzione artistica e con le possibilità tecnologiche legate al mondo del visuale. Tecnica e tecnologia divengono pertanto i binari in cui la creatività dell’illustratore corre per proporre soluzioni rappresentative nuove che giocano, se così si può dire, con il “senso di verità” della scienza e del pubblico.

 

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Mirco Tangherlini, premiato per la migliore applicazione multimediale dell’anno (Digital Art Nigth -1998), di cui in mostra possiamo ammirare un centinaio di tavole tra edite ed inedite, riesce sicuramente nel proprio lavoro a farsi “esteticamente” contaminare dall’ampia gamma di rappresentazioni offerte dal panorama tecnologico: l’apparato scheletrico che fa da sfondo a parti organiche poste in rilievo ed in primo piano, sublima l’immagine radiografica tingendosi di velature di azzurro, nondimeno le sue prospettive anatomiche aumentano la nitidezza dei modelli 3D dei nuovi sistemi diagnostici e l’osservazione sui vasi riflettono le possibilità offerte dai microscopi elettronici.

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Queste strategie visive mutuate dalle macchine moderne e ricombinate creativamente non mancano di contenuto storico: la plasticità dei corpi immersi in profondità virtuali rievocano i modelli de La Specola e, al contempo, fanno l’occhiolino alle tavole anatomiche del ‘700. La computer grafica ha dunque aperto le porte a mille strategie comunicative ed artistiche, ha per così dire mostrato nuovi orizzonti dell’illustrazione medico-scientifica e reso possibile inoltrarsi in campi di sperimentazione del visuale impensabili solo decine di anni fa, ma ha un limite nel suo dipendere da un programma che può consentire solo azioni pre-definite. Un limite che Tangherlini, abile costruttore di suggestive immagini, controbilancia con una professionalità che non fa del computer l’unico mezzo di comunicazione visiva.

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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.


Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003

 

La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana  –  Ancona – Banchina Giovanni da Chio 28
www.museoomero.it
telefono 071 281 1935
info@museoomero.it
#museoomero

ancona – mole vanvitelliana – sala leopardi
inaugurazione sabato 28 maggio } h. 17.00
aperta fino al 26 giugno 2016 – INGRESSO LIBERO

Info mostra
Tangherlini Comunicazione
telefono 071 280 2604 / 347 339 7052
incorpore@tangherlini.it
www.tangherlini.it/incorpore.html

Curatore
Francesca Di Giorgio
telefono 338 580 9611
f.digiorgio@liricigreci.it
www.liricigreci.it


Orario mostra fino al 15 giugno 2016
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00
domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Orario mostra dal 15 giugno 2016
dal martedi al venerdi 18.00 – 22.00
sabato e domenica 10.00 – 13.00 / 18.00 – 22.00
lunedi chiuso

Partners

Università Politecnica delle Marche
Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari
Sezione di Patologia Sperimentale e del Lavoro

Ambalt
Associazione Marchigiana Bambini
Affetti da Leucemia e Tumore

AEIMS
Association Européenne des Illustrateurs Médicaux et Scientifiques

AIRIcerca

Tangherlini comunicazione

 Giornale Salute

Senza Età
Salute & famiglia

AZOBE’ onlus

EDRA
www.edraspa.it

AMA
Associazioni Marchigiane Alzheimer – Comitato Regionale

Patrocini

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Ancona

Regione Marche

IN CORPORE HOMINIS

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RICORDI, PAROLE, IMMAGINI E PAROLE DELLE IMMAGINI

Una riflessione sull’illustrazione anatomica
a cura di Luca Sguanci pittore


Ho sempre amato il disegno dei maestri classici, le grafiti, le biacche e gli inchiostri che, sapientemente maneggiati, creano il rilievo sulla superficie piatta della carta e restavo stupefatto , da bambino, di fronte all’idea di “vera realtà” che quei volumi chiaroscurati suscitavano nella mia mente. Pensavo di vedere le stesse cose viste cinquecento anni prima e credevo che quelle forme conservassero nei secoli un significato inalterato. Mio padre, scultore fiorentino, negli anni della mia infanzia, mi insegnava a vedere nei classici la forza del segno che costruisce un pensiero di movimento, di tensione ed al contempo metteva in luce l’utilità didattica del disegnare l’antico ed io mi perdevo invece nella precisione del dettaglio e nell’acume di un’osservazione capace di catturare tanta vita anche nello studio di un corpo dissezionato. A quale magia mi pareva di assistere vedendo l’universo che si nascondeva sotto la superficie vibrante della pelle! Con occhi curiosi miravo il mondo da un’altra prospettiva e nasceva in me il desiderio di provare a disegnare, e quindi descrivere ciò che vedevo: nasceva l’emulazione del disegno classico che con tanta fascinazione mi aveva catturato. Ma il disegno, al pari di altre arti, richiede tecnica e tenacia: ti sollecita a fare esperienze continue per immagazzinare conoscenze pratiche e strategiche al fine d’imporre al foglio la tua idea del mondo visibile e ti offre una storia perché , attraverso lo studio, possa avvalerti dei risultati già consolidati. Una storia che comincia proprio con il Rinascimento quando il disegno afferma, attraverso l’artista, la sua forza come strumento di comunicazione indipendente e non più unicamente asservito al finito della pittura. Quando la grafite non viene circoscritta solo alla “bozza” successivamente rielaborata nell’imprimitura con le cromie dell’olio o della tempera, ma di per sé vive in un’opera conclusa, allora il disegno entra nel vasto campo delle arti che “figurano”. E’ impossibile, a parer mio, non cogliere il nuovo status concesso a questa nuova dimensione artistica sfogliando i Codici di Leonardo da Vinci o ammirando gli studi del nordico Durer, come impossibile è evitare di farsi rapire dall’alchimia più avvincente di un periodo storico, il Rinascimento appunto, capace di attraversare i secoli e di trasformare il senso e la sostanza del segno grafico.

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Su una cosa però era in errore la mia giovane mente: la “verità” non era invero sempre e totalmente contenuta negli schizzi e negli studi classici; la realtà che procede attraverso un raziocinio che racchiude l’umano pensiero senza da esso farsi racchiudere, sfugge all’uomo a cui spetta l’arduo compito di costruire su di essa modelli possibili, modelli teorici che attendono la validazione dell’esperienza. L’artista stesso cerca di avvicinarsi all’oggetto di studio per approssimazione e sfruttando modelli di costruzione. Non a caso al principiante, all’allievo di bottega, se vogliamo restare con la mente in un altro quadro storico, si insegna a considerare la spazialità del foglio, a delimitare in questa cornice cartacea i confini estremi del suo disegno, ad utilizzare linee di tensioni, assi di simmetria, le linee del peso di un corpo e quelle vettoriali del movimento. Successivamente l’apprendista può racchiudere in geometrie semplici le parti dell’oggetto per meglio proporzionarle reciprocamente e può poi complicarle con l’introduzione di nuovi piani che rendano evidenti i primi sommari volumi da chiaroscurare. Solo dopo essere giunto a questo punto egli procederà ad inseguire, ammorbidendo il proprio elaborato, la naturalezza delle forme. In sostanza il disegno, quello classico, la base del fare artistico che viene appresa dagli studenti, contiene nella sua genesi ciò che l’artista rinascimentale gli attribuiva come funzione: strutturandosi come un feedback costante con l’oggetto osservato, il disegno diveniva esso stesso esperienza validante e dunque vera.

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Ma vera da quale punto di vista? Sicuramente dal punto di vista sensoriale- percettivo visto che l’immagine veniva costruita seguendo percorsi di verosimiglianza al già visto ed al visibile. Nondimeno credo sia la coerenza di un unico pensiero che lega le rappresentazioni anche di autori diversi a fare la reale differenza nella unidirezionalità di un messaggio di verità: una coerenza che chiama in causa astrazioni non esplicite in natura anche se contenute nelle forme naturali. A ben vedere, nel ‘500, la struttura e la funzione delle parti anatomiche del corpo rimandavano ad un ordine logico e razionale del mondo naturale: al suo cuore fatto di regole matematiche e fisiche animate da un soffio di spiritualità. Nella rappresentazione, figlia dello stesso approccio culturale al mondo esterno, la matematica diveniva prospettiva e la fisica diagramma. Indi ciò che consentiva al disegno ed al fenomeno di stare sullo stesso piano di realtà e verità era l’autorevolezza delle regole matematiche (che tra l’altro hanno aperto la strada ad una rivalsa della pittura sull’architettura e la scultura). Proviamo ad esplicitare questa riflessione chiamando in causa Leonardo da Vinci: il tronco di uomo di profilo con studio di proporzioni del 1490 ora custodito a Venezia presso la Gallerie dell’Accademia (n. 236 r e v) e lo studio di proporzioni del volto del 1489 archiviato presso la Biblioteca Reale di Torino (n. 15574 dc), sembrano essere la convalida esperienziale che forme regolari e pure sono contenute nella costruzione del volto. Gli stessi disegni messi in sequenza mostrano come il maestro fiorentino abbia ruotato nello spazio uno stesso oggetto , modificando soprattutto l’assetto delle linee diagonali nella visione frontale del volto in base ad un ipotetico punto di vista monoculare dell’osservatore. Ma quella griglia di forme geometriche sovrapposte alla fisionomia di un uomo erano lì o nella mente di chi disegna?L’arte come la scienza interpreta e l’idea di verità è un’esigenza di comunicazione per affermare un pensiero. Fa parte, cioè, di una “retorica della verità” che ha accompagnato, consciamente o inconsciamente nei secoli, ogni presa di posizione intellettuale. D’altronde già nel Rinascimento questa dimensione linguistica della figurazione, nel contesto dell’ “ut pictura poesis”, era accettata e la narrazione, come la retorica, partecipavano alla costruzione formale di un’opera pittorica come di una illustrazione anatomica.

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Facendo un passo in dietro, tornando con la mente agli studi di Leonardo, posso affermare, forse in modo un po’ azzardato, che la potenza innovatrice del linguaggio grafico leonardesco in parte sta nelle potenzialità suggerite dalle macchine da disegno rinascimentali per la figurazione di oggetti in prospettiva ed in parte nella versatilità e genialità di un autore che da quel dato ha sviluppato tutta una gamma di novità rappresentative. Martin Kemp nel testo Immagine e Verità ( ed. il Saggiatore- Milano 1999), a cui il mio pensiero va mentre scrivo queste righe, sostiene: “non c’è quasi tecnica di rappresentazione successivamente impiegata che l’artista toscano non abbia previsto: rappresentazioni di forme dissezionate (con o senza una indicazione della parte anatomizzata), l’uso di organi trasparenti per mostrare le strutture sottostanti, diagrammi lineari per rappresentare le relazioni spaziali dei muscoli all’interno di un membro, sistemi isolati dal resto come alberi a tre dimensioni, cavità illustrate attraverso iniezioni di cera, componenti mostrati mediante diagrammi in spaccato, vedute cinematografiche di una forma da una serie di punti di vista successivi, e un insieme di tecniche diagrammatiche per illustrare i principi meccanici in azione”.

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Riassumendo: un ostentato desiderio di verità razionale, la fiducia nella forza comunicativa della rappresentazione che, in quanto immagine, diviene fenomeno tra i fenomeni naturali, il presunto rigore matematico del mondo naturale, la natura in sé stessa descrittiva dell’anatomia, sono le concause intellettuali che hanno strutturato un preciso linguaggio grafico. Quello che viene perpetrato è un convincimento dell’osservatore dalla cui mente deve essere fugato il dubbio di trovarsi davanti ad una semplice illusione. “Questa narrazione – sembra sussurrargli l’illustratore artista – ti parla di cose vere che io ho visto come tu, ora, puoi vedere. Osserva assieme a me come si muove un arto, guarda con quante parole fatte di linee e segni descrivo le differenze tra diversi tessuti muscolari….. li vedi con me, in quel corpo aperto sul tavolo, i misteri del corpo umano?” Le potenzialità di questo avvincente dialogo tra autore di una illustrazione anatomica e fruitore, erano tuttavia circoscritte nei limiti fisici della tecnica impiegata. Leonardo da Vinci conosceva bene quelli delle sue tavole tanto che nel capitolo 3 del libro De pictura sottolinea: “Il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo è la superfizie, il quarto è il corpo che si veste di tale superfizie”. Il moto del punto, che è visibile ed immateriale, genera la linea e questa a sua volta spostandosi genera il piano che con il suo movimento pone in essere il volume. Il punto, estremo limite della sua arte, è il confine con il nulla e pertanto diventa nei suoi scritti il cardine della materialità dell’immagine e della spiritualità che muove immaginazione e memoria.

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Anche “Vasalio – scrive Martin Kemp – era del tutto consapevole che le sue immagini costituivano traduzioni dell’oggetto visto attraverso le particolari convenzioni della xilografia e si preoccupava che l’abilità grafica dei suoi artisti avesse modo di esprimersi il più pienamente possibile entro i limiti del medium. Noi tendiamo forse a perdere di vista quanto seri fossero questi limiti”. In effetti l’uso esclusivo della linea per costruire le volumetrie, per segnare il contorno dell’immagine e segnalare le particolarità superficiali dell’oggetto di studio inducevano ad una certa confusione percettiva. Anche ora, con la computer grafica, il problema del limite tecnico esiste : un autore contemporaneo in effetti può fare solo quelle azioni che il programma gli consente di svolgere. Può evidentemente giocare con modalità di acquisizioni di immagini impensabili 500 anni fa, ma deve fare i conti con un altro linguaggio, quello dell’informatica. Il computer che opera su sistemi binari di numeri consente un numero altissimo di possibilità operative, il pixel ha sostituito il punto grafico, l’immagine può essere semplicemente rubata al mondo e modificata o combinata con elaborati personali eseguiti con tecniche differenti, può applicare delle contaminazioni visive mutuate da altre macchine ( raggi x- microscopio elettronico – TAC – ecografia – i modelli 3D dei nuovi sistemi diagnostici etc) e la creatività dell’autore si allena, grazie al suo utilizzo, ad incrociare ed utilizzare sempre nuove modalità visuali. Non a caso nel curriculum del valente Tangherlini è ben evidenziato il premio Digital Art Night – migliore applicazione multimediale dell’anno 1998.L’arte dell’illustrazione anatomica contemporanea, come nel Rinascimento, resta tecnica ed invenzione creativa di un linguaggio e risente delle scoperte tecnologiche proprio come nel ‘500 la figurazione ha risentito delle macchine per la rappresentazione in prospettiva e nel ‘600 dell’invenzione della camera oscura. Di qui nella divulgazione scientifica, oggi, la necessità di una equipe multidisciplinare che renda di minimo impatto l’uso della “retorica della verità”.

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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.

Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003

 

La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

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illustrArte. Alla (ri)scoperta del segreti dell’illustrazione artistica.
Due chiacchiere con Mirco Tangherlini

Ho provato invidia per i miei coetanei a cui era permesso frequentare l’Accademia delle belle Arti. Io mi sono dovuto ‘accontentare’ dell’Istituto Superiore di Disegno Anatomico a Bologna. Ricordo ancora il primo approccio, una vertebra (vera) appoggiata sul mio banco in formica verde acqua, il test per entrare a far parte degli allievi consisteva nel realizzare la sua riproduzione a matita su cartoncino. Le cose da allora sono cambiate.

Ognuno di noi, oggi, prima di contattare il proprio medico va su internet e naviga alla ricerca di informazioni più o meno veritiere sul problema di salute che lo affligge in quel momento.

A differenza di alcuni colleghi, che mettono le loro capacità artistiche a disposizione di ospedali, università di medicina e studi di ricerca medico-scientifica, io realizzo le mie illustrazioni per un uso prevalentemente editoriale, destinandole ad un lettore “comune” che sfoglia il giornale dal parrucchiere e si spaventa facilmente di fronte ad una pancia aperta che mostra un intervento di appendicite. Il mio compito è quindi quello di creare immagini “soft”, accattivanti, che spieghino l’argomento di cui si sta parlano in modo chiaro e facilmente decodificabile da tutti.

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Per il “Corriere della Sera” sono partito da uno studio dello stile da usare per l’infografica (informazione progettata in forma grafica e visuale) e, dopo diverse prove e confronti con il direttore artistico, è stato scelto uno stile ‘sobrio’, in parte legato alla tradizione delle illustrazioni medico- scientifiche del passato, ma reso graficamente attuale. Una giornalista, Antonella Sparvoli, intervista il medico specializzato nella patologia argomento da trattare. Dall’incontro tra Antonella e il medico nasce un file word che sintetizza l’argomento e che mi viene inviato per email.

A questo punto posso realizzare una bozza preliminare sulla gabbia precedentemente concordata utilizzando immagini grezze per capire se la quantità di testo è congrua o da ridurre per dare spazio alla illustrazioni (sicuramente più belle da vedere rispetto ad un pacchetto di testo).

Realizzato il primo prototipo viene inviato sia ad Antonella che al redattore scientifico Luigi Ripamonti del Corriere con cui si valuta la proposta. Quando abbiamo iniziato a lavorare assieme su questo progetto, i “rimbalzi” e i relativi feedback ci hanno portato a realizzare anche 10/11 passaggi prima di arrivare all’immagine definitiva. Oggi, dopo quasi quattro anni, il feeling stabilito ci permette di raggiungere il risultato migliore già dopo un paio di prove.

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Qualche anno fa iniziai a ricevere email dai lettori del “Corriere della Sera” che mi chiedevano se era stata ipotizzata una raccolta delle tavole che escono ogni domenica sulla sezione Salute.

Ho preso spunto proprio da queste richieste per preparare in autonomia la stampa di un piccolo libro che le raccogliesse e ne ho inviata, come esempio, una copia a Luigi Ripamonti e a Marco Gillo, direttore artistico, per una valutazione. Da allora sono passati altri due anni, è cambiato il direttore prima e, finalmente, il marketing del Corriere ha pensato che la mia proposta era matura per essere realizzata.

A settembre è finalmente uscito, edito da Rizzoli, un volume bellissimo dal titolo Mi spieghi dottore. L’Atlante della salute del Corriere della Sera, di 300 pagine che raccoglie 150 delle mie tavole migliori affiancate all’articolo di Antonella Sparvoli che contibuisce a dare validità scientifica al lavoro, il tutto coordinato da Luigi Ripamonti. Un vanto per me e conferma ulteriore della qualità del mio operato. Lo considero un premio per tutto il tempo dedicato a fare sempre meglio, alle notti passate a studiare nuovi software e a ripassare l’anatomia, al tempo ritagliato al mio ruolo di direttore creativo della mia Agenzia di Comunicazione.

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Il mio percorso professionale mi ha permesso in seguito di incontrare Francesca DI Giorgio, fondatrice dell’agenzia di comunicazione Lirici Greci, e come sempre succede a chi ama condividere esperienze e pensa che il mondo non sia fatto di competitori ma di colleghi è nata l’idea, grazie all’esperienza di Francesca, di fare del mio lavoro una mostra in cui parlare, attraverso le opere, di un mestiere poco conosciuto, delle tecniche di realizzazione, delle possibilità di farne un lavoro per chi frequenta istituti artistici. Mi piacerebbe che le mie immagini possano essere ‘guardate’ con occhi diversi, che se ne possa cogliere l’aspetto artistico prima di quello scientifico, mi piacerebbe trasmettere la passione che ha guidato anche me nel corso della mia carriera. Ed è proprio grazie a tutti i professionisti con cui mi confronto ogni giorno e alla loro fiducia nei miei confronti che ho ricevuto due regali graditissimi: la stampa del libro Mi spieghi Dottore e la possibilità di mostrare i miei lavori alla città in cui vivo.

Ancona, 31 marzo 2016

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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.

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IN CORPORE HOMINIS. Il corpo attraverso l’illustrazione anatomica.
Le infografiche di Mirco Tangherlini per il “Corriere della Sera”.
Ancona 28 maggio-26giugno 2016 / Mole Vanvitelliana

In un’epoca di grandi cambiamenti climatici, tecnologici e alimentari risulta di grande importanza per tutti noi saper riconoscere quello che succede all’interno del nostro corpo, quali sono le cause dei nostri disturbi e quali possono essere le soluzioni a tali disagi.

Nessuno nasce con un bagaglio di nozioni o competenze e le conoscenze maturate in campo medico-scientifico dall’uomo sono il frutto di secoli di studi, diagnosi, esperimenti, dissezioni, e anche di errori. Per noi gente comune è però, purtroppo, difficile interpretare i sintomi che quotidianamente si manifestano sotto forma di disturbi nervosi, cutanei, alimentari e chi più ne ha più ne metta.

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Come fare allora per permettere a tutti di fruire di una conoscenza generale di base del corpo umano, dei segnali che questo ci manda in ogni istante della nostra vita? È possibile un connubio tra arte e scienza che ci aiuti a comprendere i misteri del nostro organismo?

Fin dall’antichità sono molti gli studiosi che si sono alternati nel tentativo di ‘illustrare’ ai più la grandezza delle scoperte scientifiche che da ogni periodo storico scaturivano, partendo da Galeano, famoso tuttologo il cui pensiero ha dominato la medicina fino al Rinascimento, passando per Vesalio che nel ‘500 fu il primo a fondere arte e medicina grazie alle sue illustrazioni. Come non nominare poi Leonardo da Vinci, secondo il quale il disegno bono costituisce uno strumento di indagine scientifica imprescindibile o lo stesso Bartolomeo Eustachi, audace marchigiano pioniere dello studio necroscopico e primo illustratore del funzionamento della tromba auditiva.

Da qui l’idea, l’intuizione, la consapevolezza che in una qualche maniera attraverso le immagini è possibile suscitare emozioni, anche se si sta parlando di una malattia. Negli ultimi anni l’illustrazione medico-scientifica e l’infografica sono diventati dei tasselli importanti nel mosaico della medicina moderna e oggi un numero sempre maggiore di medici e studiosi si affidano alla grafica – digitale e non – per trasmettere il proprio sapere, estendendolo a quanta più gente possibile.

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In Corpore Hominis è una originale mostra itinerante, che parte ora da Ancona, e che metterà a disposizione del visitatore diverse tavole edite ed inedite, realizzate da Mirco Tangherlini per il “Corriere della Sera”, che illustrano in modo incredibilmente chiaro il funzionamento della straordinaria macchina che è il nostro corpo. Il progetto è rivolto a tutti i curiosi che vogliono saperne di più, che non si accontentano di parole tecnico-scientifiche, che sono amanti dell’arte in tutte le sue forme. È quanto mai importante costruire una connessione tra il mondo della scienza e il pubblico più vasto, per infondere una piena consapevolezza e conoscenza del proprio corpo.

Oggi siamo in grado, grazie alle nuove tecnologie e ai social network, di capirne qualcosa in più ed è proprio a tal proposito che ci viene in supporto il volume Mi spieghi dottore. L’atlante della salute del Corriere della Sera, edito da Rizzoli nel giugno 2015, curato da Luigi Ripamonti e Antonella Sparvoli, con prefazione di Umberto Veronesi e illustrazioni di Mirco Tangherlini. Un viaggio a colori attraverso l’anatomia umana, che risolve i dubbi intorno alle più comuni patologie del ventunesimo secolo in modo chiaro e accessibile a tutti. Perchè è solo liberandoci dai miti e dalle credenze popolari che possiamo ottenere quella qualità di vita tanto agognata nel caos della civiltà moderna.

Francesca Di Giorgio, curatore


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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.

Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003

 

La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana  –  Ancona – Banchina Giovanni da Chio 28
www.museoomero.it
telefono 071 281 1935
info@museoomero.it
#museoomero

ancona – mole vanvitelliana – sala leopardi
inaugurazione sabato 28 maggio } h. 17.00
aperta fino al 26 giugno 2016 – INGRESSO LIBERO

Info mostra
Tangherlini Comunicazione
telefono 071 280 2604 / 347 339 7052
incorpore@tangherlini.it
www.tangherlini.it/incorpore.html

Curatore
Francesca Di Giorgio
telefono 338 580 9611
f.digiorgio@liricigreci.it
www.liricigreci.it


Orario mostra fino al 15 giugno 2016
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00
domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Orario mostra dal 15 giugno 2016
dal martedi al venerdi 18.00 – 22.00
sabato e domenica 10.00 – 13.00 / 18.00 – 22.00
lunedi chiuso

Partners

Università Politecnica delle Marche
Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari
Sezione di Patologia Sperimentale e del Lavoro

Ambalt
Associazione Marchigiana Bambini
Affetti da Leucemia e Tumore

AEIMS
Association Européenne des Illustrateurs Médicaux et Scientifiques

AIRIcerca

Tangherlini comunicazione

 Giornale Salute

Senza Età
Salute & famiglia

AZOBE’ onlus

EDRA
www.edraspa.it

AMA
Associazioni Marchigiane Alzheimer – Comitato Regionale

Patrocini

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Ancona

Regione Marche

IN CORPORE HOMINIS

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L’ILLUSTRAZIONE MEDICO-ANATOMICA TRAIT D’UNION TRA ARTE E SCIENZA

Mirco Tangherlini: tecnica e tecnologia come trampolini di lancio per la creatività dell’illustratore

A cura di Luca Sguanci pittore

L’illustrazione anatomica, come a ragione notano i curatori dell’evento In Corpore Hominis, ha avuto un ruolo decisivo nell’acquisizione e nella divulgazione delle conoscenze scientifiche . All’interno di un simile contesto divulgativo o di studio, l’immagine creata dall’illustratore necessariamente deve fare i conti con i limiti tecnici dell’esecuzione artistica e con le possibilità tecnologiche legate al mondo del visuale. Tecnica e tecnologia divengono pertanto i binari in cui la creatività dell’illustratore corre per proporre soluzioni rappresentative nuove che giocano, se così si può dire, con il “senso di verità” della scienza e del pubblico.

 

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Mirco Tangherlini, premiato per la migliore applicazione multimediale dell’anno (Digital Art Nigth -1998), di cui in mostra possiamo ammirare un centinaio di tavole tra edite ed inedite, riesce sicuramente nel proprio lavoro a farsi “esteticamente” contaminare dall’ampia gamma di rappresentazioni offerte dal panorama tecnologico: l’apparato scheletrico che fa da sfondo a parti organiche poste in rilievo ed in primo piano, sublima l’immagine radiografica tingendosi di velature di azzurro, nondimeno le sue prospettive anatomiche aumentano la nitidezza dei modelli 3D dei nuovi sistemi diagnostici e l’osservazione sui vasi riflettono le possibilità offerte dai microscopi elettronici.

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Queste strategie visive mutuate dalle macchine moderne e ricombinate creativamente non mancano di contenuto storico: la plasticità dei corpi immersi in profondità virtuali rievocano i modelli de La Specola e, al contempo, fanno l’occhiolino alle tavole anatomiche del ‘700. La computer grafica ha dunque aperto le porte a mille strategie comunicative ed artistiche, ha per così dire mostrato nuovi orizzonti dell’illustrazione medico-scientifica e reso possibile inoltrarsi in campi di sperimentazione del visuale impensabili solo decine di anni fa, ma ha un limite nel suo dipendere da un programma che può consentire solo azioni pre-definite. Un limite che Tangherlini, abile costruttore di suggestive immagini, controbilancia con una professionalità che non fa del computer l’unico mezzo di comunicazione visiva.

 

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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.


Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003

 

La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

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IN CORPORE HOMINIS

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RICORDI, PAROLE, IMMAGINI E PAROLE DELLE IMMAGINI

Una riflessione sull’illustrazione anatomica
a cura di Luca Sguanci pittore


Ho sempre amato il disegno dei maestri classici, le grafiti, le biacche e gli inchiostri che, sapientemente maneggiati, creano il rilievo sulla superficie piatta della carta e restavo stupefatto , da bambino, di fronte all’idea di “vera realtà” che quei volumi chiaroscurati suscitavano nella mia mente. Pensavo di vedere le stesse cose viste cinquecento anni prima e credevo che quelle forme conservassero nei secoli un significato inalterato. Mio padre, scultore fiorentino, negli anni della mia infanzia, mi insegnava a vedere nei classici la forza del segno che costruisce un pensiero di movimento, di tensione ed al contempo metteva in luce l’utilità didattica del disegnare l’antico ed io mi perdevo invece nella precisione del dettaglio e nell’acume di un’osservazione capace di catturare tanta vita anche nello studio di un corpo dissezionato. A quale magia mi pareva di assistere vedendo l’universo che si nascondeva sotto la superficie vibrante della pelle! Con occhi curiosi miravo il mondo da un’altra prospettiva e nasceva in me il desiderio di provare a disegnare, e quindi descrivere ciò che vedevo: nasceva l’emulazione del disegno classico che con tanta fascinazione mi aveva catturato. Ma il disegno, al pari di altre arti, richiede tecnica e tenacia: ti sollecita a fare esperienze continue per immagazzinare conoscenze pratiche e strategiche al fine d’imporre al foglio la tua idea del mondo visibile e ti offre una storia perché , attraverso lo studio, possa avvalerti dei risultati già consolidati. Una storia che comincia proprio con il Rinascimento quando il disegno afferma, attraverso l’artista, la sua forza come strumento di comunicazione indipendente e non più unicamente asservito al finito della pittura. Quando la grafite non viene circoscritta solo alla “bozza” successivamente rielaborata nell’imprimitura con le cromie dell’olio o della tempera, ma di per sé vive in un’opera conclusa, allora il disegno entra nel vasto campo delle arti che “figurano”. E’ impossibile, a parer mio, non cogliere il nuovo status concesso a questa nuova dimensione artistica sfogliando i Codici di Leonardo da Vinci o ammirando gli studi del nordico Durer, come impossibile è evitare di farsi rapire dall’alchimia più avvincente di un periodo storico, il Rinascimento appunto, capace di attraversare i secoli e di trasformare il senso e la sostanza del segno grafico.

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Su una cosa però era in errore la mia giovane mente: la “verità” non era invero sempre e totalmente contenuta negli schizzi e negli studi classici; la realtà che procede attraverso un raziocinio che racchiude l’umano pensiero senza da esso farsi racchiudere, sfugge all’uomo a cui spetta l’arduo compito di costruire su di essa modelli possibili, modelli teorici che attendono la validazione dell’esperienza. L’artista stesso cerca di avvicinarsi all’oggetto di studio per approssimazione e sfruttando modelli di costruzione. Non a caso al principiante, all’allievo di bottega, se vogliamo restare con la mente in un altro quadro storico, si insegna a considerare la spazialità del foglio, a delimitare in questa cornice cartacea i confini estremi del suo disegno, ad utilizzare linee di tensioni, assi di simmetria, le linee del peso di un corpo e quelle vettoriali del movimento. Successivamente l’apprendista può racchiudere in geometrie semplici le parti dell’oggetto per meglio proporzionarle reciprocamente e può poi complicarle con l’introduzione di nuovi piani che rendano evidenti i primi sommari volumi da chiaroscurare. Solo dopo essere giunto a questo punto egli procederà ad inseguire, ammorbidendo il proprio elaborato, la naturalezza delle forme. In sostanza il disegno, quello classico, la base del fare artistico che viene appresa dagli studenti, contiene nella sua genesi ciò che l’artista rinascimentale gli attribuiva come funzione: strutturandosi come un feedback costante con l’oggetto osservato, il disegno diveniva esso stesso esperienza validante e dunque vera.

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Ma vera da quale punto di vista? Sicuramente dal punto di vista sensoriale- percettivo visto che l’immagine veniva costruita seguendo percorsi di verosimiglianza al già visto ed al visibile. Nondimeno credo sia la coerenza di un unico pensiero che lega le rappresentazioni anche di autori diversi a fare la reale differenza nella unidirezionalità di un messaggio di verità: una coerenza che chiama in causa astrazioni non esplicite in natura anche se contenute nelle forme naturali. A ben vedere, nel ‘500, la struttura e la funzione delle parti anatomiche del corpo rimandavano ad un ordine logico e razionale del mondo naturale: al suo cuore fatto di regole matematiche e fisiche animate da un soffio di spiritualità. Nella rappresentazione, figlia dello stesso approccio culturale al mondo esterno, la matematica diveniva prospettiva e la fisica diagramma. Indi ciò che consentiva al disegno ed al fenomeno di stare sullo stesso piano di realtà e verità era l’autorevolezza delle regole matematiche (che tra l’altro hanno aperto la strada ad una rivalsa della pittura sull’architettura e la scultura). Proviamo ad esplicitare questa riflessione chiamando in causa Leonardo da Vinci: il tronco di uomo di profilo con studio di proporzioni del 1490 ora custodito a Venezia presso la Gallerie dell’Accademia (n. 236 r e v) e lo studio di proporzioni del volto del 1489 archiviato presso la Biblioteca Reale di Torino (n. 15574 dc), sembrano essere la convalida esperienziale che forme regolari e pure sono contenute nella costruzione del volto. Gli stessi disegni messi in sequenza mostrano come il maestro fiorentino abbia ruotato nello spazio uno stesso oggetto , modificando soprattutto l’assetto delle linee diagonali nella visione frontale del volto in base ad un ipotetico punto di vista monoculare dell’osservatore. Ma quella griglia di forme geometriche sovrapposte alla fisionomia di un uomo erano lì o nella mente di chi disegna?L’arte come la scienza interpreta e l’idea di verità è un’esigenza di comunicazione per affermare un pensiero. Fa parte, cioè, di una “retorica della verità” che ha accompagnato, consciamente o inconsciamente nei secoli, ogni presa di posizione intellettuale. D’altronde già nel Rinascimento questa dimensione linguistica della figurazione, nel contesto dell’ “ut pictura poesis”, era accettata e la narrazione, come la retorica, partecipavano alla costruzione formale di un’opera pittorica come di una illustrazione anatomica.

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Facendo un passo in dietro, tornando con la mente agli studi di Leonardo, posso affermare, forse in modo un po’ azzardato, che la potenza innovatrice del linguaggio grafico leonardesco in parte sta nelle potenzialità suggerite dalle macchine da disegno rinascimentali per la figurazione di oggetti in prospettiva ed in parte nella versatilità e genialità di un autore che da quel dato ha sviluppato tutta una gamma di novità rappresentative. Martin Kemp nel testo Immagine e Verità ( ed. il Saggiatore- Milano 1999), a cui il mio pensiero va mentre scrivo queste righe, sostiene: “non c’è quasi tecnica di rappresentazione successivamente impiegata che l’artista toscano non abbia previsto: rappresentazioni di forme dissezionate (con o senza una indicazione della parte anatomizzata), l’uso di organi trasparenti per mostrare le strutture sottostanti, diagrammi lineari per rappresentare le relazioni spaziali dei muscoli all’interno di un membro, sistemi isolati dal resto come alberi a tre dimensioni, cavità illustrate attraverso iniezioni di cera, componenti mostrati mediante diagrammi in spaccato, vedute cinematografiche di una forma da una serie di punti di vista successivi, e un insieme di tecniche diagrammatiche per illustrare i principi meccanici in azione”.

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Riassumendo: un ostentato desiderio di verità razionale, la fiducia nella forza comunicativa della rappresentazione che, in quanto immagine, diviene fenomeno tra i fenomeni naturali, il presunto rigore matematico del mondo naturale, la natura in sé stessa descrittiva dell’anatomia, sono le concause intellettuali che hanno strutturato un preciso linguaggio grafico. Quello che viene perpetrato è un convincimento dell’osservatore dalla cui mente deve essere fugato il dubbio di trovarsi davanti ad una semplice illusione. “Questa narrazione – sembra sussurrargli l’illustratore artista – ti parla di cose vere che io ho visto come tu, ora, puoi vedere. Osserva assieme a me come si muove un arto, guarda con quante parole fatte di linee e segni descrivo le differenze tra diversi tessuti muscolari….. li vedi con me, in quel corpo aperto sul tavolo, i misteri del corpo umano?” Le potenzialità di questo avvincente dialogo tra autore di una illustrazione anatomica e fruitore, erano tuttavia circoscritte nei limiti fisici della tecnica impiegata. Leonardo da Vinci conosceva bene quelli delle sue tavole tanto che nel capitolo 3 del libro De pictura sottolinea: “Il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo è la superfizie, il quarto è il corpo che si veste di tale superfizie”. Il moto del punto, che è visibile ed immateriale, genera la linea e questa a sua volta spostandosi genera il piano che con il suo movimento pone in essere il volume. Il punto, estremo limite della sua arte, è il confine con il nulla e pertanto diventa nei suoi scritti il cardine della materialità dell’immagine e della spiritualità che muove immaginazione e memoria.

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Anche “Vasalio – scrive Martin Kemp – era del tutto consapevole che le sue immagini costituivano traduzioni dell’oggetto visto attraverso le particolari convenzioni della xilografia e si preoccupava che l’abilità grafica dei suoi artisti avesse modo di esprimersi il più pienamente possibile entro i limiti del medium. Noi tendiamo forse a perdere di vista quanto seri fossero questi limiti”. In effetti l’uso esclusivo della linea per costruire le volumetrie, per segnare il contorno dell’immagine e segnalare le particolarità superficiali dell’oggetto di studio inducevano ad una certa confusione percettiva. Anche ora, con la computer grafica, il problema del limite tecnico esiste : un autore contemporaneo in effetti può fare solo quelle azioni che il programma gli consente di svolgere. Può evidentemente giocare con modalità di acquisizioni di immagini impensabili 500 anni fa, ma deve fare i conti con un altro linguaggio, quello dell’informatica. Il computer che opera su sistemi binari di numeri consente un numero altissimo di possibilità operative, il pixel ha sostituito il punto grafico, l’immagine può essere semplicemente rubata al mondo e modificata o combinata con elaborati personali eseguiti con tecniche differenti, può applicare delle contaminazioni visive mutuate da altre macchine ( raggi x- microscopio elettronico – TAC – ecografia – i modelli 3D dei nuovi sistemi diagnostici etc) e la creatività dell’autore si allena, grazie al suo utilizzo, ad incrociare ed utilizzare sempre nuove modalità visuali. Non a caso nel curriculum del valente Tangherlini è ben evidenziato il premio Digital Art Night – migliore applicazione multimediale dell’anno 1998.L’arte dell’illustrazione anatomica contemporanea, come nel Rinascimento, resta tecnica ed invenzione creativa di un linguaggio e risente delle scoperte tecnologiche proprio come nel ‘500 la figurazione ha risentito delle macchine per la rappresentazione in prospettiva e nel ‘600 dell’invenzione della camera oscura. Di qui nella divulgazione scientifica, oggi, la necessità di una equipe multidisciplinare che renda di minimo impatto l’uso della “retorica della verità”.

 

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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.

Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003

 

La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

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aperta fino al 26 giugno 2016 – INGRESSO LIBERO

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IN CORPORE HOMINIS

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illustrArte. Alla (ri)scoperta del segreti dell’illustrazione artistica.
Due chiacchiere con Mirco Tangherlini

Ho provato invidia per i miei coetanei a cui era permesso frequentare l’Accademia delle belle Arti. Io mi sono dovuto ‘accontentare’ dell’Istituto Superiore di Disegno Anatomico a Bologna. Ricordo ancora il primo approccio, una vertebra (vera) appoggiata sul mio banco in formica verde acqua, il test per entrare a far parte degli allievi consisteva nel realizzare la sua riproduzione a matita su cartoncino. Le cose da allora sono cambiate.

Ognuno di noi, oggi, prima di contattare il proprio medico va su internet e naviga alla ricerca di informazioni più o meno veritiere sul problema di salute che lo affligge in quel momento.

A differenza di alcuni colleghi, che mettono le loro capacità artistiche a disposizione di ospedali, università di medicina e studi di ricerca medico-scientifica, io realizzo le mie illustrazioni per un uso prevalentemente editoriale, destinandole ad un lettore “comune” che sfoglia il giornale dal parrucchiere e si spaventa facilmente di fronte ad una pancia aperta che mostra un intervento di appendicite. Il mio compito è quindi quello di creare immagini “soft”, accattivanti, che spieghino l’argomento di cui si sta parlano in modo chiaro e facilmente decodificabile da tutti.

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Per il “Corriere della Sera” sono partito da uno studio dello stile da usare per l’infografica (informazione progettata in forma grafica e visuale) e, dopo diverse prove e confronti con il direttore artistico, è stato scelto uno stile ‘sobrio’, in parte legato alla tradizione delle illustrazioni medico- scientifiche del passato, ma reso graficamente attuale. Una giornalista, Antonella Sparvoli, intervista il medico specializzato nella patologia argomento da trattare. Dall’incontro tra Antonella e il medico nasce un file word che sintetizza l’argomento e che mi viene inviato per email.

A questo punto posso realizzare una bozza preliminare sulla gabbia precedentemente concordata utilizzando immagini grezze per capire se la quantità di testo è congrua o da ridurre per dare spazio alla illustrazioni (sicuramente più belle da vedere rispetto ad un pacchetto di testo).

Realizzato il primo prototipo viene inviato sia ad Antonella che al redattore scientifico Luigi Ripamonti del Corriere con cui si valuta la proposta. Quando abbiamo iniziato a lavorare assieme su questo progetto, i “rimbalzi” e i relativi feedback ci hanno portato a realizzare anche 10/11 passaggi prima di arrivare all’immagine definitiva. Oggi, dopo quasi quattro anni, il feeling stabilito ci permette di raggiungere il risultato migliore già dopo un paio di prove.

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Qualche anno fa iniziai a ricevere email dai lettori del “Corriere della Sera” che mi chiedevano se era stata ipotizzata una raccolta delle tavole che escono ogni domenica sulla sezione Salute.

Ho preso spunto proprio da queste richieste per preparare in autonomia la stampa di un piccolo libro che le raccogliesse e ne ho inviata, come esempio, una copia a Luigi Ripamonti e a Marco Gillo, direttore artistico, per una valutazione. Da allora sono passati altri due anni, è cambiato il direttore prima e, finalmente, il marketing del Corriere ha pensato che la mia proposta era matura per essere realizzata.

A settembre è finalmente uscito, edito da Rizzoli, un volume bellissimo dal titolo Mi spieghi dottore. L’Atlante della salute del Corriere della Sera, di 300 pagine che raccoglie 150 delle mie tavole migliori affiancate all’articolo di Antonella Sparvoli che contibuisce a dare validità scientifica al lavoro, il tutto coordinato da Luigi Ripamonti. Un vanto per me e conferma ulteriore della qualità del mio operato. Lo considero un premio per tutto il tempo dedicato a fare sempre meglio, alle notti passate a studiare nuovi software e a ripassare l’anatomia, al tempo ritagliato al mio ruolo di direttore creativo della mia Agenzia di Comunicazione.

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Il mio percorso professionale mi ha permesso in seguito di incontrare Francesca DI Giorgio, fondatrice dell’agenzia di comunicazione Lirici Greci, e come sempre succede a chi ama condividere esperienze e pensa che il mondo non sia fatto di competitori ma di colleghi è nata l’idea, grazie all’esperienza di Francesca, di fare del mio lavoro una mostra in cui parlare, attraverso le opere, di un mestiere poco conosciuto, delle tecniche di realizzazione, delle possibilità di farne un lavoro per chi frequenta istituti artistici. Mi piacerebbe che le mie immagini possano essere ‘guardate’ con occhi diversi, che se ne possa cogliere l’aspetto artistico prima di quello scientifico, mi piacerebbe trasmettere la passione che ha guidato anche me nel corso della mia carriera. Ed è proprio grazie a tutti i professionisti con cui mi confronto ogni giorno e alla loro fiducia nei miei confronti che ho ricevuto due regali graditissimi: la stampa del libro Mi spieghi Dottore e la possibilità di mostrare i miei lavori alla città in cui vivo.

Ancona, 31 marzo 2016

 tavola 4

 

Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.

Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003

 

La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana  –  Ancona – Banchina Giovanni da Chio 28
www.museoomero.it
telefono 071 281 1935
info@museoomero.it
#museoomero

ancona – mole vanvitelliana – sala leopardi
inaugurazione sabato 28 maggio } h. 17.00
aperta fino al 26 giugno 2016 – INGRESSO LIBERO

Info mostra
Tangherlini Comunicazione
telefono 071 280 2604 / 347 339 7052
incorpore@tangherlini.it
www.tangherlini.it/incorpore.html

Curatore
Francesca Di Giorgio
telefono 338 580 9611
f.digiorgio@liricigreci.it
www.liricigreci.it


Orario mostra fino al 15 giugno 2016
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00
domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Orario mostra dal 15 giugno 2016
dal martedi al venerdi 18.00 – 22.00
sabato e domenica 10.00 – 13.00 / 18.00 – 22.00
lunedi chiuso

Partners

Università Politecnica delle Marche
Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari
Sezione di Patologia Sperimentale e del Lavoro

Ambalt
Associazione Marchigiana Bambini
Affetti da Leucemia e Tumore

AEIMS
Association Européenne des Illustrateurs Médicaux et Scientifiques

AIRIcerca

Tangherlini comunicazione

 Giornale Salute

Senza Età
Salute & famiglia

AZOBE’ onlus

EDRA
www.edraspa.it

AMA
Associazioni Marchigiane Alzheimer – Comitato Regionale

Patrocini

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Ancona

Regione Marche

TAVOLA ROTONDA

conceptdefinitivo_approvato23032016

 

NUOVI LINGUAGGI NELLA COMUNICAZIONE TRA MEDICO E PAZIENTE

Museo Omero / 10 giugno h 17.30 / Sala Conferenze Museo Omero / 2° livello


Luca Borgognoni
 – introduzione e moderazione

Dott. Ciccioli – Storia medico di famiglia e comunicazione con il paziente

Prof. Galeazzi – Etica della comunicazione medico-paziente

Dott. Dobran – La comunicazione medico-paziente in ambito ospedaliero

Dott. Venanzoni – La comunicazione medico-paziente in ambito domiciliare

Tangherlini – Evoluzione tecnologica nella comunicazione medico-paziente

 

DIALOGO TRA MEDICO E PAZIENTE: COMUNICAZIONE IN CRISI O NUOVI APPROCCI?

Questa tavola rotonda è nata a seguito della realizzazione della mostra “In Corpore Hominis” realizzata da Mirco Tangherlini e curata da Francesca Di Giorgio (lirici Greci), una raccolta 100 di tavole infografiche realizzate dall’artista per il Corriere della Sera.
La comunicazione realizzata da Tangherlini è l’infografica: uno strumento di comunicazione composto da testo scritto e da immagini allo stesso tempo. Anche il giornale che seguo come direttore “Giornale Salute” sta seguendo questo tipo di linea editoriale. Perchè? La risposta è molto semplice oggi il testo (comunicazione scritta) non è più sufficiente; i pazienti (le persone) hanno bisogno di associare il testo all’immagine (comunicazione visiva).
Con l’avvento del linguaggio multimediale (utilizzo di più media), in particolare con lo sviluppo di internet quasi tutte le persone in grado di saper utilizzare un PC, cercano risposte alle loro malattie, ai loro problemi di salute, navigando in rete e cercando risposte da più fonti (più o meno autorevoli).
Ci siamo posti alcune domande: tutto questo è un bene o un male?? Bisogna fidarsi di ciò che si legge sui siti internet. (comunicazione virtuale)
E inoltre questo nuovo approccio delle persone, crea un cambiamento, a sua volta, nel rapporto e nel dialogo con il medico “in carne ed ossa”?  Si crea un problema di comunicazione tra i due interlocutori o si tratta di nuove modalità di approccio alla malattia?
Cercheremo di dare delle risposte, facendo anche uno excursus storico della figura del medico nell’arco dell’ultimo secolo e parleremo anche di etica nella comunicazione tra medico e paziente.

 

Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.


Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003


La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana  –  Ancona – Banchina Giovanni da Chio 28
www.museoomero.it
telefono 071 281 1935
info@museoomero.it
#museoomero

ancona – mole vanvitelliana – sala leopardi
inaugurazione sabato 28 maggio } h. 17.00
aperta fino al 26 giugno 2016 – INGRESSO LIBERO

Info mostra
Tangherlini Comunicazione
telefono 071 280 2604 / 347 339 7052
incorpore@tangherlini.it
www.tangherlini.it/incorpore.html

Curatore
Francesca Di Giorgio
telefono 338 580 9611
f.digiorgio@liricigreci.it
www.liricigreci.it


Orario mostra fino al 15 giugno 2016
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00
domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Orario mostra dal 15 giugno 2016
dal martedi al venerdi 18.00 – 22.00
sabato e domenica 10.00 – 13.00 / 18.00 – 22.00
lunedi chiuso

Partners

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Sezione di Patologia Sperimentale e del Lavoro

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Affetti da Leucemia e Tumore

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NUOVI LINGUAGGI NELLA COMUNICAZIONE TRA MEDICO E PAZIENTE

Museo Omero / 10 giugno h 17.30 / Sala Conferenze Museo Omero / 2° livello


Luca Borgognoni
 – introduzione e moderazione

Dott. Ciccioli – Storia medico di famiglia e comunicazione con il paziente

Prof. Galeazzi – Etica della comunicazione medico-paziente

Dott. Dobran – La comunicazione medico-paziente in ambito ospedaliero

Dott. Venanzoni – La comunicazione medico-paziente in ambito domiciliare

Tangherlini – Evoluzione tecnologica nella comunicazione medico-paziente

 

DIALOGO TRA MEDICO E PAZIENTE: COMUNICAZIONE IN CRISI O NUOVI APPROCCI?

Questa tavola rotonda è nata a seguito della realizzazione della mostra “In Corpore Hominis” realizzata da Mirco Tangherlini e curata da Francesca Di Giorgio (lirici Greci), una raccolta 100 di tavole infografiche realizzate dall’artista per il Corriere della Sera.
La comunicazione realizzata da Tangherlini è l’infografica: uno strumento di comunicazione composto da testo scritto e da immagini allo stesso tempo. Anche il giornale che seguo come direttore “Giornale Salute” sta seguendo questo tipo di linea editoriale. Perchè? La risposta è molto semplice oggi il testo (comunicazione scritta) non è più sufficiente; i pazienti (le persone) hanno bisogno di associare il testo all’immagine (comunicazione visiva).
Con l’avvento del linguaggio multimediale (utilizzo di più media), in particolare con lo sviluppo di internet quasi tutte le persone in grado di saper utilizzare un PC, cercano risposte alle loro malattie, ai loro problemi di salute, navigando in rete e cercando risposte da più fonti (più o meno autorevoli).
Ci siamo posti alcune domande: tutto questo è un bene o un male?? Bisogna fidarsi di ciò che si legge sui siti internet. (comunicazione virtuale)
E inoltre questo nuovo approccio delle persone, crea un cambiamento, a sua volta, nel rapporto e nel dialogo con il medico “in carne ed ossa”?  Si crea un problema di comunicazione tra i due interlocutori o si tratta di nuove modalità di approccio alla malattia?
Cercheremo di dare delle risposte, facendo anche uno excursus storico della figura del medico nell’arco dell’ultimo secolo e parleremo anche di etica nella comunicazione tra medico e paziente.

 

Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.


Francesca Di Giorgio, curatore

10329313_10202722753963886_6649365625744148953_nArt director e visual designer, socio professionista AIAP e BEDA.Collabora dal 1994 con gli Enti Pubblici nell’ambito della pubblicautilità, organizzando convegni e mostre, curando pubblicazionisul tema “Grafica Utile”. Sviluppa la ricerca per allestimenti di mostreistituzionali e per aziende nell’ambito di visual-poetry, allestimentivisivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone le filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione sul visual designe esposizioni itineranti in Italia e all’estero. ADI DESIGN INDEX 2003


La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana  –  Ancona – Banchina Giovanni da Chio 28
www.museoomero.it
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Info mostra
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telefono 071 280 2604 / 347 339 7052
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Orario mostra fino al 15 giugno 2016
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00
domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Orario mostra dal 15 giugno 2016
dal martedi al venerdi 18.00 – 22.00
sabato e domenica 10.00 – 13.00 / 18.00 – 22.00
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IN CORPORE HOMINIS

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IN CORPORE HOMINIS. Il corpo attraverso l’illustrazione anatomica.
Le infografiche di Mirco Tangherlini per il “Corriere della Sera”.
Ancona 28 maggio-26giugno 2016 / Mole Vanvitelliana

In un’epoca di grandi cambiamenti climatici, tecnologici e alimentari risulta di grande importanza per tutti noi saper riconoscere quello che succede all’interno del nostro corpo, quali sono le cause dei nostri disturbi e quali possono essere le soluzioni a tali disagi.

Nessuno nasce con un bagaglio di nozioni o competenze e le conoscenze maturate in campo medico-scientifico dall’uomo sono il frutto di secoli di studi, diagnosi, esperimenti, dissezioni, e anche di errori. Per noi gente comune è però, purtroppo, difficile interpretare i sintomi che quotidianamente si manifestano sotto forma di disturbi nervosi, cutanei, alimentari e chi più ne ha più ne metta.

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Come fare allora per permettere a tutti di fruire di una conoscenza generale di base del corpo umano, dei segnali che questo ci manda in ogni istante della nostra vita? È possibile un connubio tra arte e scienza che ci aiuti a comprendere i misteri del nostro organismo?

Fin dall’antichità sono molti gli studiosi che si sono alternati nel tentativo di ‘illustrare’ ai più la grandezza delle scoperte scientifiche che da ogni periodo storico scaturivano, partendo da Galeano, famoso tuttologo il cui pensiero ha dominato la medicina fino al Rinascimento, passando per Vesalio che nel ‘500 fu il primo a fondere arte e medicina grazie alle sue illustrazioni. Come non nominare poi Leonardo da Vinci, secondo il quale il disegno bono costituisce uno strumento di indagine scientifica imprescindibile o lo stesso Bartolomeo Eustachi, audace marchigiano pioniere dello studio necroscopico e primo illustratore del funzionamento della tromba auditiva.

Da qui l’idea, l’intuizione, la consapevolezza che in una qualche maniera attraverso le immagini è possibile suscitare emozioni, anche se si sta parlando di una malattia. Negli ultimi anni l’illustrazione medico-scientifica e l’infografica sono diventati dei tasselli importanti nel mosaico della medicina moderna e oggi un numero sempre maggiore di medici e studiosi si affidano alla grafica – digitale e non – per trasmettere il proprio sapere, estendendolo a quanta più gente possibile.

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In Corpore Hominis è una originale mostra itinerante, che parte ora da Ancona, e che metterà a disposizione del visitatore diverse tavole edite ed inedite, realizzate da Mirco Tangherlini per il “Corriere della Sera”, che illustrano in modo incredibilmente chiaro il funzionamento della straordinaria macchina che è il nostro corpo. Il progetto è rivolto a tutti i curiosi che vogliono saperne di più, che non si accontentano di parole tecnico-scientifiche, che sono amanti dell’arte in tutte le sue forme. È quanto mai importante costruire una connessione tra il mondo della scienza e il pubblico più vasto, per infondere una piena consapevolezza e conoscenza del proprio corpo.

Oggi siamo in grado, grazie alle nuove tecnologie e ai social network, di capirne qualcosa in più ed è proprio a tal proposito che ci viene in supporto il volume Mi spieghi dottore. L’atlante della salute del Corriere della Sera, edito da Rizzoli nel giugno 2015, curato da Luigi Ripamonti e Antonella Sparvoli, con prefazione di Umberto Veronesi e illustrazioni di Mirco Tangherlini. Un viaggio a colori attraverso l’anatomia umana, che risolve i dubbi intorno alle più comuni patologie del ventunesimo secolo in modo chiaro e accessibile a tutti. Perchè è solo liberandoci dai miti e dalle credenze popolari che possiamo ottenere quella qualità di vita tanto agognata nel caos della civiltà moderna.

Francesca Di Giorgio, curatore

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Mirco Tangherlini, illustratore

mirco1Nato ad Ancona nel 1957, illustratore, disegnatore e pubblicitario italiano, è membro AEIMS. Titolare di Tangherlini Comunicazione Innovativa è attivo sulla scena artistica italiana ed internazionale dai primi anni ‘80, ha firmato le illustrazioni delle più importanti riviste italiane come “Panorama”, “Il Venerdì di Re- pubblica”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport”, “Wired Italia”, “Tv Sorrisi e Canzoni” e internazionale come “Paris Match” e “Nature”. Pioniere in Italia nell’utilizzo già negli anni ‘80 della tecnologia Apple. Ha tenuto mostre personali ad Ancona e Gabicce Monte. Ha vinto il Premio internazionale Digital Art Night per il progetto multimediale “Cybersculpture”. Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare il saggio di infografica: Informazione visiva. Quando le parole non bastano (Mediateca delle Marche 2007) e “L’Atlante della salute del Corriere della Sera” Mi spieghi, dottore (Rizzoli 2015), che raccoglie le tavole scientifiche illustrate per il “Corriere Salute”.

Francesca Di Giorgio, curatore

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La mostra “In Corpore Hominis” è realizzata in collaborazione con il

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Orario mostra fino al 15 giugno 2016
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00
domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Orario mostra dal 15 giugno 2016
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