A piedi nudi
È una testa brulicante di navi
il porto – certe sere – nervi tesi
tir container occhi rossi di fari
fuori cornice confusi sentori
sulle gru poggiano cupole e case
A piedi nudi attende il Passetto
pini ferrosi alle caviglie
balze bianche e riccioli di nastri
che s’allargano verso la scogliera
grotte sprofondate nella marna
come nascondigli di lontananza
Spunteranno gatti e violacciocche
in primavera – tu – zingara solitaria
salirai dal mare
Maria Grazia Maiorino, nata a Belluno, dopo aver trascorso parte dell’infanzia e dell’adolescenza al sud, approda ad Ancona. Si laurea in lettere all’Università di Urbino con Alessandro Parronchi. Scrive poesie, racconti, saggi di critica letteraria; i suoi testi sono apparsi in riviste e antologie. Ha pubblicato le raccolte di versi: E ho trovato la rosa gialla (prefazione di Guido Garufi, Forum 1994); Sentieri al confine, nell’antologia 7 poeti del premio Montale (Scheiwiller, 1997); Viaggio in Carso (Edizioni del Leone, 2000); Dare la mano a un albero (fotografia e haiku, in collaborazione con Giovanni Francescon e con una nota critica di Paolo Ruffilli (Rocciaviva, 2003); Di marmo e d’aria (Manni, 2005). Nel 2006 è uscito per la peQuod il suo primo romanzo, intitolato L’azzurro dei giorni scuri.
Con la suite Haiku per angeli è presente nel libro di scultura e poesia Angeli di Raimondo Rossi.