Le lettere dell’alfabeto vestite con elementi floreali multicolori,
espressione di un visual fresco e divertente per costruire emozionali esperienze visive. Oggi proponiamo la S dell’Albertus.

S/Albertus

L’Albertus, fu ideato dal tipografo tedesco Berthold Wolpe per la compagnia
di caratteri monografici Monotype Imaging Inc. nel 1940. Il suo nome è un omaggio ad Alberto Magno, frate domenicano considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo.
Come il Gill Sans, l’Albertus non affonda le sue radici nel tavolo da disegno,
bensì nel mondo reale, in questo caso nelle placche commemorative in bronzo.
Wolpe aveva fatto l’apprendistato in una fonderia, dove aveva imparato a comporre iscrizioni in rilievo, tagliando il metallo intorno alle lettere per creare un essenziale
e semplice alfabeto in grassetto. Chiamò l’effetto così ottenuto “nitidezza senza punte”. Per esaminare l’Albertus su vasta scala, anzi su scala pubblica, date un’occhiata
alla City di Londra. Fate una passeggiata per il quartiere finanziario e lo vedrete ovunque: un carattere nitido, che combina la derivazione lapidaria romana
con l’eleganza personale, e presenta grazie impercettibili che assicurano
un’ottima leggibilità. Il carattere ha un aspetto vagamente teatrale e nei corpi più grandi, la B e la O maiuscole e la a minuscola fanno particolarmente colpo.
Alle grandi lettere arrotondate fanno da complemento la E. la F, L e la T,
strette e orizzontali; la S ha un occhio più piccolo in basso che in alto,
ragion per cui può sembrare capovolta.

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