Acruto Vitali
con Osvaldo Licini
Quando il vespro adunò l’ombre ed il cielo
fu come il grande specchio della sera,
io vidi profilarsi la chimera
nel colore del tuo pallido velo.
E un tremore m’invase, uno sgomento,
una paura folle e indefinita
quand’io tentai l’indugio delle dita,
in quella forma vana come il vento;
nulla: parvenza della sera azzurra
coi suoi misteri, in giochi di penombra,
intorno al lembo del tuo lieve velo…
Tu mi scuotesti: Senti? Non sussurra
foglia; il silenzio come un fiume d’ombra,
scorre così che noi sentiamo il cielo.
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La forma della sera