Un’artista polivalente

Di origini francesi da parte di madre ed italiane da parte di padre, Nicole Gabbucci – Wagenbach, grazie ad una carriera multi sfaccettata è ad oggi un’artista “polivalente”. Ebbero un ruolo fondamentale la madre di Nicole, che fin da piccola la rese partecipe del mondo della poesia, della danza e della musica, ed il padre da cui ricevette un teatrino di marionette, con il quale le insegnò a creare delle piccole opere e le fece conoscere le liriche del poeta conterraneo Giacomo Leopardi.
La bellissima Nicole, mosse i suoi primi passi da fotomodella, durante il primo anno di università a Strasburgo, dove venne scelta da un’agenzia pubblicitaria della capitale europea per i primi défilés di prêt-à-porté. Successivamente a Roma dove si recò per scrivere la sua tesi di laurea sul cinema di Fellini, entrò nell’agenzia “International Models”.
Venne anche scritturata per caroselli (coca-cola, la Snia) per partecipazioni cinematografiche con Marcello Mastroianni e un film di Nanni Loi con Alberto Sordi. Recita la parte della “Salomè” di Carmelo Bene a fianco a Veruska e Donyale Luna, parte che non ultimò per completare gli studi universitari.

 La timida cantante nella vasca da bagno e in soffitta, venne un giorno presentata alla RCA da Ennio Morricone affascinato dalle sue ballate, e si offrì di arrangiare i suoi brani. Venne preparata una colonna sonora con otto canzoni create e cantate da lei, un bellissimo pre-disco, ma la  Gabbucci dovette rifiutare l’impegnativo contratto discografico per star vicino alla figlia piccola ed al padre oramai anziano. Fu allora  scritturata per interpretare una canzone in una film dove Maria Schneider, canta e suona la chitarra.
La Gabbucci pittrice, è nota per i suoi paesaggi, dai tratti neri della china che contornano le figure esaltandone i colori, facendoli brillare come se avessero luce propria.
I suoi dipinti, c’è chi non li definisce solo tali, ma bensì fotografie del pensiero dell’artista.

La pittrice ha realizzato bel 50 mostre di livello internazionale, tra Parigi , Strasburgo , Amsterdam Belgrado, Lubiana, Roma, Spoleto, Perugia, Assisi, Bari e numerose città marchigiane , per amata terra paterna, fonte di splendide ispirazioni tra la medioevale sibilla, la poetica Leopardiana e l’affascinante Vergine nera di Loreto.

Un esempio è il paesaggio dei Monti Sibillini, una linearità, una combinazione di colori che comunica una calma contemplativa, quasi leopardiana.

I Monti Azzurri
Il mare blu dei monti
Si delinea all’orizzonte
In questa mattina di Primavera
Io conosco i punti di solitudine
Dove posso contemplare il profilo della Sibilla
Conosco anche tutte le leggende
Dei Cavalieri venuti d’Oltralpe
Per praticare i riti di consacrazione
Hanno popolato le mie mille e una notte
Questi guerrieri, monaci e santi
Dame e contadine, architetti e scalpellini
Pittori, menestrelli e trovadori
Tutti diventati eroi, partiti dalla dolce Francia
Per liberare Gerusalemme, nel loro passaggio
Hanno costruito paesi e meraviglie, scrigni di pietra
E simboli viventi per l’eternità
Pensarli, vederli, non è difficile
Saint Bernard erigere le sue Chiaravalle ovunque
Con le grangie dei suoi amati Cavalieri templari
San Ginesio e il mirabile ospedale romanico,
Il gotico disegno della sua cattedrale
E l’antica chiesa ricoperta di gigli reali
Sarnano e la sua impostazione strategica
Che si intaglia fiera contro la montagna
Belforte e il suo Cavaliere Bianco
In un suntuoso triptico d’oro
Caldarola costruita da un nobile normanno
Sopra le acque di un lago di smeraldo verde
Amo questi siti che sono così vicini
Agli antichi castelli dell’Alsazia
Mia materna, dove andavo a cavalcare
Da bambina, non sapendo allora che
Nel 1100 il suo magnifico Duca avesse ordinato
A Chrétien de Troye il romanzo del Perceval
Mi immergevo allora come oggi
In questo passato colmo di meraviglie
Quando il paesaggio riflette l’immensità
Del cielo e le colline si intagliano
All’mbrunire di mille diamanti azzurrini

Nicole Gabbucci
30 luglio 1999 – composta sui Sibillini

Da pittrice a fotografa, un nuovo mondo in cui l’artista si rifugiò, non essendo più in grado di dipingere in seguto a gravissimi incidenti stradali. Nei momenti in cui la salute lo permetteva, Nicole prendeva l’auto e la macchina fotografica e scappava sui Monti Sibillini immergendosi in una natura bella e selvaggia. Là, iniziò a scattare le foto di tutto quello che l’appassionava: i cieli, gli alberi, le foglie, i fiori, la terra e i suoi orizzonti, le povere case contadine abbandonate, in particolar modo le vecchie porte e finestre dai colori screpolati e anche le antiche chiese medievali. Ma i temi prediletti dall’artista sono da sempre “le nuvole”, sin da bambina, i suoi professori e le sue amichette ridevano spesso di lei per questa sua caratteristica: essere sempre assorta come in un sogno e gli occhi rivolti al cielo.

Fra i tanti premi vinti dall’artista, ricordiamo che Sabato 3 novembre 2012 Nicole è stata premiata col secondo posto per la sezione “poesia o prosa inedite” al XXI Concorso Letterario InternazionaleCittà di Ancona” organizzato da VOCI NOSTRE con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Ancona e del Comune di Ancona.

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