Illusioni materiche

Museo del vetro
opere su carta, su ceramica, su vetro, su plexiglas, su polistirolo
Paolo GubinelliP1020509 [800x600]

Inaugurazione sabato 2 maggio 2015, ore 17.00
Con il Patrocinio del Comune di Piegaro
Comune di Piegaro
Assessorato alla Cultura

dal 2 maggio al 6 giugno 2015
Museo del Vetro di Piegaro

0758358525 – 3669576262
orari di apertura dal martedì alla domenica
ore 10,00-13,00 – 15,00-18,00


Gubinelli 03 [800x600]

CRISTINA ACIDINI 2008

Nel continuare le sue sperimentazioni formali oscillando tra le materie preferite,
la ceramica e la carta, Paolo Gubinelli raggiunge ancora una volta vette
di espressività intensamente lirica. La già sommessa fisicità del supporto,
la ricercatezza delle tecniche – pure presenti allo sguardo dei più avvertiti – sembrano farsi da parte come se i segni e le campiture cromatiche si creassero
in aria, da sole e senza sforzo: tale è il rigore con il quale Gubinelli controlla
la sua creatività, incanalando la sperimentazione entro moduli proporzionali
e segrete armonie di geometrie e colori.
I contatti personali e professionali con tanti illustri colleghi, anche architetti,
del Novecento si leggono in filigrana nell’opera di Gubinelli, e forse più di altre vicinanze ha contato e conta quella con Lucio Fontana, maestro come pochi altri dell’affondo nello spazio reale della materia, virtuale dell’illusione artistica. D’altronde, anche la vicinanza con i poeti del suo tempo introduce note più sonore e accordi piùcomplessi nelle opere di Gubinelli nell’elaborazione di un’armonia formale, che egli raggiunge per sentieri suoi persino difficili da seguire.
La ricerca di Gubinelli ha nella ceramica un approdo felicissimo, come se quel materiale, duttile a modellarsi e ricettivo di cromie intense e delicate, ascoltasse
e ricordasse la segreta vibrazionepoetica oltre che visiva della sua creatività.
E poi mi convince e mi affascina, delle opere grafiche di Gubinelli, quel suo modo
di manipolare la carta assecondandone la naturale tridimensionalità e ottenendo effetti di sorprendente plasticità e di vibrazione chiaroscurale, per poi passare alla carta trasparente che accoglie e restituisce con leggerezza leincisioni e le stesure cromatiche. La carta con le sue infinite potenzialità, il libro d’artista nelle sue variazioni appartengono alla identità profonda di marchigiano dell’artista,
che né i passaggi per Milano, Roma, o Firenze, né la fama internazionale mettono in discussione. E’ anche questo a mio avviso uno spunto che va controcorrente
in un’epoca di valori globalizzati e intercambiabili, e merita dunque rispettosa riflessione da parte dell’osservatore e vivo apprezzamento, come esempio
di sensibilità originale nel coniugare una materia tradizionale con usi innovativi.

Cristina Acidini, Firenze, Luglio 2008
Già Soprintendente per il Patrimonio Artistico,
Storico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della Città di Firenze
Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti e delle Porcellane, 2008
Ed. Grafostil

Rilievo su ceramica, acquerello diam. cm 32.3-2010 [800x600]

While continuing his formal experiments, swinging between his preferred materials, the ceramics and thepaper, Paolo Gubinelli once more reaches peaks of intensely lyrical expressiveness. The already soft physicality of support, the refinement of the techniques – also present to the glance of the most informed – seem moving aside as if the signs and the chromatic painted backgrounds created themselves in air, alone and without effort: this is the rigour which Gubinelli controls his creativity with, channeling the experimentation within proportional modules and secret harmonies of geometries and colours.
The personal and professional contacts with many renowned colleagues, architects too, of the twentieth century, can be read in filigree in the work of Gubinelli, and perhaps the closeness with Lucio Fontana, master like few others of the thrust
in real space of the material and virtual of the artistic illusion, has counted more than other ones. On the other hand, the closeness with the poets of his time too introduces more sonorous notes and more complex arrangements in the works
of Gubinelli: in the elaboration of a formal harmony that he reaches through his own paths even difficult to be followed. The search of Gubinelli has a very successful achievement in the ceramics, as if that material, ductile to be modelled and receptive of delicate and vivid colours, could listen and remember the secret vibration, poetic and visual of his creativeness. About the graphic works
of Gubinelli, his way to manipulate the paper convinces and fascinates me supporting the natural three-dimensional form and obtaining effects of surprising plasticity and chiaroscuro vibration and then moving to transparent paper that accepts and returns the cuts and chromatic drafts with lightness.
The paper with its infinite potentialities, the book of artist in its variations belong
to the deep identity of the artist, inhabitant of the Marches, that neither his travels
to Milan, Rome or Florence, nor the international fame can question.
This is, I believe, one suggestion that goes against the general trend in an epoch
of globalized and interchangeable values and it deserves respectful reflection
as well as appreciation by the observer as an example of original sensitivity in combining a traditional material with innovative uses.

Gubinelli-3.jpg 3 POLISTIROLO [800x600]

Paolo Gubinelli

Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura.Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina
un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero.
L’artista Paolo Gubinelli, invitato da Vittorio Sgarbi e segnalato da Tonino Guerra, presente con una installazione di n. 28 opere su carta accompagnata
da versi 
di Tonino Guerra alla 54 Biennale di Venezia2011 del Padiglione Italia alle Corderie dell’Arsenale

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa,
Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Carmine Benincasa, Luciano Caramel,Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova,
Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Claudio DiBenedetto,
Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, CarmeloStrano,
Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni,
Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi,
Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba,Giorgio Garufi, Tonino Guerra, Tony Harrison, Emilio,  Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, 
Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, RobertoRoversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori,
Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani,
Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente
in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui
le lievissime incisioni ai limitidella percezione diventano i segni di una poesia non verbale. Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili,
il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale. Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi
e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.


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