Viaggi e melodie balcaniche per l’Adriatico Mediterraneo Festival

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Il primo settembre, nell’ampia programmazione dell’Adriatico Mediterraneo Festival, meritano particolare interesse due eventi, o meglio due scrittori. Alle ore 18.00,
presso lo Spazio Incontri della Mole Vanvitelliana di Ancona,
avverrà la presentazione di due libri.
“Uno che dove va non ritorna”, edito da Pequod, è scritto da Mario Di Desiderio
ed è la cronaca disincantata di un’esistenza che galleggia sul flusso degli eventi.
Poulson, il protagonista, gira disorientato senza direzione, e non torna mai sui suoi passi.
Mario Di Desidero è nato a Lanciano, ha collaborato come sceneggiatore a film
dal contenuto musicale tra i quali Tamburi e Dei e Palestrina Princeps Musicae.
Il secondo volume che verrà presentato si intitola “Stanno tutti bene”, edito da Pequod
e scritto da Pierfrancesco Curzi. Il libro è una guida; un diario di viaggio; una cronaca; La ricostruzione fedele di un viaggio tra Uganda, Kenya e Rwanda compiuto a 15 anni esatti dal genocidio che sconvolse quest’ultimo paese.
Pierfrancesco Curzi ha 46 anni, è giornalista e collabora con il Resto del Carlino,
Il Fatto Quotidiano e Il manifesto. Ha viaggiato in paesi di tutti i continenti,
sempre in solitaria.

Divanhana 20

Alla Mole Vanvitelliana la serata assumerà i contorni della tradizione musicale bosniaca, perchè alle 21.30 si esibiranno i Divanhana.
Provenienti da Sarajevo, storico crocevia tra Est e Ovest, questo gruppo musicale propone spumeggianti riarrangiamenti della musica tradizionale della Bosnia-Erzegovina.
C’è nella loro musica un’enfasi particolare riversata sul suono della sevdalinka,
il tradizionale veicolo musicale per l’espressione di amore e lontananza, passione e gioia, che affonda le sue radici nella storia dell’Impero Ottomano. La band nasce nel 2009
da un gruppo di studenti dell’accademia musicale di Sarajevo che, grazie alle rispettive esperienze e sensibilità, uniscono elementi della musica sefardita ed orientale
con una spiccata sensibilità jazz, orchestrati e sottolineati dalla voce chiara della cantante Leila Catic, che accompagna le emozioni del pubblico in un ricco percorso tra gioia
e malinconia. Il gruppo è reduce da partecipazioni a festival in Portogallo e Grecia
e da un tour che li ha portati ad attraversare l’Europa.

HasaMazzotta1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Infine, nella cornice della Chiesa del Gesù, alle 22.30 si esibirà la cantante
Maria Mazzotta accompagnata dal violoncellista Redi Hasa.
Un incontro insolito il loro, un esperimento innovativo. Il risultato è uno straordinario duo che vede la formidabile voce della salentina Maria Mazzotta, solista
tra l’altro dell’ensemble Canzoniere Grecanico Salentino, intrecciarsi abilmente
con le corde del violoncello albanese di Redi Hasa, solista dell’ensemble
di Ludovico Einaudi e del gruppo pugliese Bandadriatica. Il progetto, dal significativo titolo di Ura, in albanese “ponte” e in salentino “adesso”, porta alla luce i legami possibili
tra i repertori che navigano attraverso l’Adriatico unendo i Balcani e i Carpazi
con le regioni del Sud Italia. La voce di Maria Mazzotta si muove leggera e ricca
di mille sfumature tra le lingue musicali delle due sponde mentre le note di Redi Hasa propongono, ogni volta, una e mille soluzioni possibili alle melodie tradizionali, rendendo straordinariamente affascinante questo progetto che getta un ponte tra mondi musicali lontani ma incredibilmente vicini.

Adriatico Mediterraneo Festival 2014

 

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