Composizioni di natura

In poesia, una stanza è una porzione di una grande composizione come un poema.
Nella poesia moderna, il termine è spesso equivalente a strofa, ovvero ad un gruppo di versi che sono associati da un preciso schema di rime; nella musica vocale popolare, una stanza è quasi sempre un verso che si differenzia dal ritornello o refrain.

Tuttavia la stanza, in poesia, è anche qualcosa di più complicato, ma di cui tutti fanno esperienza. Dante Alighieri, nella Vita Nuova, ce ne offre un esempio concreto: “Misimi ne la mia camera, là ov’io potea lamentarmi sanza essere udito;” […] Dante, in questa camera, quindi, incontra un luogo dove pensare, e trovare la forza, le parole per comporre le sue poesie. In parole più semplici è un luogo dove il poeta si isola per creare una condizione mentale in grado di farlo interagire con un mondo diverso, quello delle idee. Come scrive Fernando Salsano la stanza è il luogo “che offre al poeta il conforto della solitudine e della meditazione”, ma è anche luogo della creazione poetica, e di un’elaborazione fantasmatica del vissuto che ne è presupposto e che, come spiega Giorgio Agamben, rende possibile l’appropriazione, in forma di visione e di parola, di ciò di cui altrimenti il soggetto mai potrebbe appropriarsi. La stanza è insieme la concretizzazione e il simbolo di tale dimensione: è lo spazio che contiene e rende possibile la relazione fra il poeta e il suo desiderio, lo spazio attraverso il quale l’esperienza esistenziale comunica con quel tessuto di visioni, immagini e parole che è il rovescio della trama del reale e la materia prima della poesia. In se, inoltre, la stanza contiene tre diverse dimensioni: l’ambiente in cui il poeta si ritira per creare, lo spazio della dinamica interiore da cui la parola poetica scaturisce e la forma che essa assume traducendosi in scrittura. Questa stanza, inoltre, non è solo propria dei poeti, a chi non è capitato di chiudersi in camera propria a piangere un amore, o di ascoltare la musica con le cuffie, ad alto volume per isolarsi dal mondo esterno, ed entrare nel piano dell’immaginazione, e, guardando al di fuori della finestra della camera, del treno, del pullman, dell’auto, scoprire di non vedere l’orizzonte, ma una persona a voi cara, o ciò o chi amate.

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Straniera Valle

Straniera Valle, un sedicesimo, come un taccuino da viaggio
illustrato con finezza da Gabriele Solustri, un sentiero in versi
di versi, attraverso alcuni autori del Novecento nelle Marche.

Franco Matacotta (1916-1978)
Se ti chiedo di spenderti di darti

Se ti chiedo di spenderti di darti
fino al confine del respiro sai
è per comprenderti di più spiarti
dove da te non giungeresti mai
nessuna donna e io comprender me
origliando con il mio sangue all’orlo
dello stesso mistero della vita
lasciando andare piano le mie dita
come acqua su una radura che goccia
lungo il suo dolce scheletro di roccia

La raccolta Straniera Valle
a cura di Francesco Scarabicchi
è in omaggio acquistando on-line
nostro lunedì. Per saperne di più
visita il sito www.nostrolunedi.it
per info: info@nostrolunedi.it

 

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Diamo il benvenuto a Cristian Luca Merisio!

Inizia il nuovo appuntamento di “volti e luoghi” con il nostro amico Cristian Luca Merisio.
Ecco il suo primo lavoro che vi mostriamo!

– 1000 / + 1000
Stampa fotografica, applicata su lastra di alluminio
N° 8 stampe 20 x 20
Installazione ( 41 x 125 x 1,2 )

 

L’analisi parte dal fatto che, l’esame scientifico (TAC) qui preso in considerazione altro non è che il processo-immagine di un corpo penetrato da un raggio luminoso (raggi x).
Esso si presenta in origine con una serie di “frames”, frammenti, circa la densità e la morfologia della struttura indagata, ognuna della quale corrisponde alla sezione trasversale, assiale di quest’ultima.
Da qui l’idea di stratificazione, già intrinseca nella definizione stessa dell’esame (Tomografia – Assiale – Computerizzata) dalla quale il mio intervento prende spunto, interrogandosi sui concetti di “frammento” e di “attraversamento” all’interno di un processo.
Sovrapponendo dunque ogni “frame”, prima uno, poi due, poi tre sino ad ottenere la sovrapposizione di sette “frames”, si genera il percorso che la luce compie all’interno di una forma.
Ogni sovrapposizione, viene scansionata e documentata attraverso un immagine fotografica, dove all’ approssimarsi degli ultimi passaggi, l’immagine di partenza si deforma e si dissolve sino ad arrivare al compimento del “nero”.
Il lavoro fonda la sua analisi dunque sulla sensazione di “percorso/processo”, anche attraverso l’installazione che presenta una serie di otto stampe fotografiche, disposte in modo tale che si crei una sorta di “formula” atta a definire appunto il “viaggio” compiuto dal raggio luminoso e la sua modificazione nei confronti della forma, prima di eclissarsi definitivamente nel compimento del buio.

Cristian Luca Merisio Nasce a Milano nel 1978. Conseguito il Diploma di Laurea in scultura presso l’Accademia di Brera Milano, dove dal 1998 al 2002 frequenta lo studio degli scultori Giampiero Moioli e Stefania Albertini, conclude il ciclo di esami del Biennio di Specializzazione in Arti Visive presso la suddettta Accademia.
Nel 2006 collabora al rifacimento dell’opera di Sol LeWitt e David Tremlet. Cappella delle Brunate. Barolo (Cuneo)
Nel 2007 contribuisce alla realizzazione dell’opera ” L’Eglise / La Chiesa Viaggio sensoriale al termine della notte” di L. F. Céline presso il Teatro dell’Arsenale in Milano.
Nel 2008 realizza la parte scultorea della scenografia per lo spettacolo “ Le Temps des Gitanes” in scena presso Opera National de Paris.

Tra le sue principali mostre:

Nel Giugno 2000 a Milano“Salon I.Palazzo della permanente” sempre a Milano, nel 2011 ThinK Finance – L’arte di una Brian Company. Eptaconsors.
Nel 2002 si trova a Varese per il Progetto Michelangelo. Gallarate.
Nel 2003 a Zurigo, Ausstellungreihe junger kunstlerlnnen aus Italien. Centro culturale “Alte Kaserne2. Wintertur.
Nuovamente a Milano presenta nel 2004 Giovani e il Sacro, Galleria “S. Fedele” e nel 2005 Il senso del corpo. Galleria “S. Fedele”.
A Napoli nel 2006 D.O Direzione Obbligatoria“ Ipogeo dell’Annunziata” e in Corea, Seoul International Print,Photo & Edition Works Seoul Art Center & Hangaram Art Museum. Picy Gallery.
Ancora in Corea precisamente a Seoul, nel 2007 si occupa della Print Exhibition of Italian Contemporary Art Picy Gallery.
Tornando a Varese nel 2009, presenta Quarta Dimensione alla Galleria Ghiggini.
Nel 2010 a Padova, ID 000. SpaziOfficina e 7° Biennale Internazionale di Scultura.Premio Umberto Mastroianni a Torino.
In quest’ultimo anno invece ha presentato a Prato la Prize for Contemporary Art.

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INCONTRI CON GLI AUTORI Villa Murri – Porto Sant’Elpidio

A partire dal 2 Marzo 2012, è iniziata la rassegna di “Incontri con gli autori” promossi dall’Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Comunale “Carlo Cuini” del Comune di Porto Sant’Elpidio, per favorire la lettura e la divulgazione della produzione letteraria regionale e nazionale.

Location degli incontri è Villa Murri,  dimora storica costruita agli inizi dell’800, ora divenuta sede municipale.
Venerdì 25 maggio il protagonista è stato nostro lunedì con la presenza di Francesco Scarabicchi e Francesca Di Giorgio , rispettivamente ideatore e curatore della testata e progettista creativo.
Ad arricchire la serata, il video “Monday Morning” realizzato  da Francesco Badalini, giovane e prommettente artista marchigiano con le musiche di Guido Ghetti, per “Lirici Greci comunicazione, e un estratto dal film “Idillio” di Nelo Risi, girato nel 1978 a Recanati, nel Palazzo Leoapardi.


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LèGàMi

Oggi vi presentiamo una sequenza di immagini dell’evento che si è tenuto alla Badia di San Vittore a Cingoli accompagnate dalla splendida voce di Giacinta Nicotra e dalla pianista Meri Piersanti.
Il luogo dell’evento è stato inoltre ornato dai fantastici dipinti di Simona Bramati.
Ma lasciamo parlare le immagini, ecco “LèGàMi”.

[youtube_sc url=”http://www.youtube.com/watch?v=fv95kExbodA&feature=youtu.be”]

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Weekend a Teatro!

Forma neoclassica della facciata che rimanda alla storia del Teatro delle Muse, e interni riprogettati nei materiali e nelle forme, con un sipario tagliafuoco unico in Europa firmato dallo scultore Valeriano Trubbiani.

Questo fine settimana vi proponiamo un weekend nei teatri di Ancona. Se non avete impegni approfittatene!


TEATRO SPERIMENTALE “LIRIO ARENA” – Ancona

Domenica 26 maggio 2012 ore 20.45 – Teatro Sperimentale
Saggio di Danza

ASCD Salus et Gratia
Prezzi biglietti € 15 dalla fila A alla fila L (posto numerato)
€ 10,00 dalla fila M alla fila V (non numerato)


TEATRO DELLE MUSE – Ancona

Sabato 26 maggio 2012 ore 21.00 Ridotto del Teatro
Immagini di danze “I Concerti del Pergolesi”
Alessandro Mugnoz – fisarmonica
Mariella Guazzaroni e Claudia Menghi duo pianistico
Musiche: N. Campogrande, S. Joplin, I. Salizzato
S. Barber, R. Galliano, F. Mignone, J. Carmichael
ingresso € 5,00
www.istitutopergolesi.it


Domenica 27 maggio 2012 ore 20.30 Concerto ROCK Terapia

Accompagnati dai grandi successi degli anni 60-70-80 con gli “AFFETTI COLLATERALI”, ripercorrendo i successi dei grandi complessi italiani come Dik Dik, Nomadi, Equipe 84 ed alcuni brani di Lucio Battisti, quindi le cover di Sognando la California, Bang Bang, Eppur mi son scordato di te, 29 settembre, Ragazzo di Strada ed i grandi successi della musica di oltreoceano con i Creedence, i Rollings Stones, ed Eric Clapton, Cocaine…

Il binomio Musica & Salute in occasione delle 2a edizione di “DONNE SENZA ETÀ” una giornata insieme per la prevenzione. Giornata e spettacolo serale di prevenzione e sensibilizzazione all’osteoporosi organizzata dall’Associazione Patronesse dell’ospedale Salesi in collaborazione con l’AILA, Ass. per la lotta all’artrosi e all’osteoporosi.
L’ingresso è libero ad offerta pro Ass. Patronesse Salesi.
La giornata è così organizzata:
– dalle 9,30 alle 19,00 controllo gratuito dell’osteoporosi, Piazza Roma Ancona;
– ore 20.30 spettacolo musicale.

Per Info
dal lunedì al venerdì- Biglietteria
– Teatro delle Muse
ore 09.30-16.30 (orario continuato)
Via della Loggia – 60121 Ancona
telefono 071 52525
fax 071 52622
e-mail biglietteria@teatrodellemuse.org

Nelle giornate di spettacolo (a pagamento) la biglietteria apre un’ora prima dell’inizio degli spettacoli esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti dello spettacolo medesimo. Per i biglietti on-line, potete andare sul sito www.geticket.it. Si accettano prenotazioni telefoniche dall’Italia e dall’estero, pagabili con carta di credito o bonifico bancario, entro 4 giorni lavorativi dalla prenotazione. I biglietti acquistati al telefono possono essere ritirati presso la biglietteria fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Non si accettano prenotazioni via fax o e-mail.

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“Il bicchiere green”: Alf 1.0

Così recita il motto del nuovo bicchiere Alf :”Impara l’arte e usane una parte”!

L’artista Fabrizio Loschi ha presentato lo scorso 21 febbraio a Casa Corsini, “Alf”, il bicchiere da lambrusco da lui brevettato. L’inaugurazione è stata accompagnata da una degustazione di Lambruschi.

Alf  rappresenta un’ “idea semplice e perfetta”: si tratta di un bicchiere ricavato dal fondo della più classica delle bottiglie per il lambrusco, la “borgognotta”, tagliato e trattato artigianalmente. È un bicchiere, unico nel suo genere, ispirato oltre che dal lambrusco, dalla territorialità modenese e dalla storia familiare dell’artista Fabrizio Loschi, che lo ha disegnato. Fabrizio ci racconta così com’è nato Alf:

“Era da dieci anni che volevo realizzare questo bicchiere; un oggetto dedicato al mio personale amore per il lambrusco e alla storia, non sempre felice, della mia famiglia. […]In quella casa dove non si buttava nulla il bisnonno, con una pazienza infinita recuperava le bottiglie scheggiate, quindi inutilizzabili per l’imbottigliamento, tagliandole con lo spago bagnato nell’alcol. Nella stessa casa molti anni dopo, da bambino, ho giocato con gli ultimi superstiti di questi oggetti imperfetti; bottiglie trasformate in bicchieri e vasi per i fiori.[…]Ogni pezzo è simile agli altri ma non uguale. ALF con la H sarebbe internazionalmente mezzo; in realtà il nome del mio bisnonno era Alfonso, e a lui è dedicato questo mio progetto. La collaborazione con Alberto Paltrinieri e il tempo passato nella sua cantina sono stati l’elemento scatenante, lo stimolo per passare da progetto ad oggetto. Un oggetto che rispetta le coordinate etiche del green design e la mia personale ricerca verso produzioni seriali di pezzi unici”.

Il brevetto del bicchiere è stato curato dalla Brunacci & Partners e la realizzazione è opera dell’azienda veronese Isaac Glass.

www. alfstyle.it


Letizia
per Lirici Greci Comunicazione

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“Stanze”

Francesca Di Giorgio
LIRICI GRECI

Ritratto di un laboratorio creativo

Lo studio Lirici Greci dal 1987 opera in Ancona e nella regione marchigiana realizzando progetti di immagine e comunicazione per enti pubblici e aziende private.

Nel rispetto delle tipologie e delle esigenze specifiche di clienti di natura diversa, lo slancio creativo e la passione per il “mestiere del grafico” di Francesca Di Giorgio – anima dello Studio – hanno portato alla creazione continua e ad un travaso osmotico di idee, soluzioni, recuperi e creazioni di segni che sono la cifra dinamica e insieme raffinata con cui lo Studio dà voce nuova, fortemente identitaria, alle sue committenze.

Non si tratta solo di talento creativo ma della conoscenza delle leggi del mercato e del marketing che, per quanto riguarda la comunicazione pubblica, non vengono trasferite meccanicamente dall’advertising commerciale a questo settore ma vengono modellate “su misura” attraverso l’adesione etica e culturale ai soggetti che scelgono Lirici Greci come portavoce di se stessi e delle loro iniziative.

È infatti nella “grafica di pubblica utilità”, nella sua versione attuale di “grafica utile”, rivolta ai soggetti pubblici e alle istituzioni culturali, che i Lirici Greci hanno acquisito una meritata autorevolezza nella regione.

Ne sono testimonianza alcuni lavori esemplari, quali la progettazione della rivista di poesia nostro lunedì, diretta da Francesco Scarabicchi, dove il visual designer non si ferma alla messa in pagina elegante per tipografia e immagini, ma interagisce con i testi attraverso una paritaria capacità di dialogo, con l’uso di segni e “figure” di forte autonomia espressiva, che diventano essi stessi contenuto della pubblicazione. Si può considerarlo, dunque, un esempio eloquente della capacità dei Lirici Greci di essere partner attivi nell’organizzazione di progetti di comunicazione e non solo  professionisti dell’estetica visiva come valore aggiuntivo.

Con la stessa impostazione lo Studio ha avuto nel tempo contatti proficui con la pubblica amministrazione marchigiana per la quale ha saputo svolgere un ruolo di raccordo, di relazione e di scambio in numerosi progetti relativi a comunicazione di servizi, allestimenti di mostre, realizzazione di pubblicazioni, creazione di loghi e segni identitari, in particolare di musei e istituzioni culturali.

Lirici Greci, inoltre, è stata ed è da sempre una sponda formativa per giovani professionisti, che in cambio di esperienze lavorative sul campo apportano alla struttura una rigenerante attitudine all’innovazione, all’uso di nuove tecnologie, alle connessioni tra discipline artistiche e tecniche operative, all’apertura verso esempi di comunicazione europea che trascendono l’abituale conformismo del livello medio della comunicazione pubblica nel nostro paese.

I Lirici Greci sono quindi un laboratorio di progetti di comunicazione declinati in tutti i media – tradizionali e innovativi – che in relazione a soggetti pubblici consapevoli del loro ruolo di servizio collettivo e attenti alla valorizzazione dei servizi e delle risorse, danno il meglio di sé e lo hanno ampiamente dimostrato.

Marta Alessandri

Vi mostriamo tre collage grafici composti da foglie, fiori e colori denominate “stanze”.

Misimi ne la mia camera,
là ov’io potea lamentarmi sanza essere udito”

Dante Alighieri, nella Vita Nuova

In poesia, una stanza è una porzione di una grande composizione come un poema.
Nella poesia moderna, il termine è spesso equivalente a strofa, ovvero ad un gruppo di versi che sono associati da un preciso schema di rime; nella musica vocale popolare, una stanza è quasi sempre un verso che si differenzia dal ritornello o refrain.

Tuttavia la stanza, in poesia, è anche qualcosa di più complicato, ma di cui tutti fanno esperienza. Dante Alighieri, nella Vita Nuova, ce ne offre un esempio concreto: “Misimi ne la mia camera, là ov’io potea lamentarmi sanza essere udito;” […] Dante, in questa camera, quindi, incontra un luogo dove pensare, e trovare la forza, le parole per comporre le sue poesie. In parole più semplici è un luogo dove il poeta si isola per creare una condizione mentale in grado di farlo interagire con un mondo diverso, quello delle idee. Come scrive Fernando Salsano la stanza è il luogo “che offre al poeta il conforto della solitudine e della meditazione”, ma è anche luogo della creazione poetica, e di un’elaborazione fantasmatica del vissuto che ne è presupposto e che, come spiega Giorgio Agamben, rende possibile l’appropriazione, in forma di visione e di parola, di ciò di cui altrimenti il soggetto mai potrebbe appropriarsi. La stanza è insieme la concretizzazione e il simbolo di tale dimensione: è lo spazio che contiene e rende possibile la relazione fra il poeta e il suo desiderio, lo spazio attraverso il quale l’esperienza esistenziale comunica con quel tessuto di visioni, immagini e parole che è il rovescio della trama del reale e la materia prima della poesia. In se, inoltre, la stanza contiene tre diverse dimensioni: l’ambiente in cui il poeta si ritira per creare, lo spazio della dinamica interiore da cui la parola poetica scaturisce e la forma che essa assume traducendosi in scrittura. Questa stanza, inoltre, non è solo propria dei poeti, a chi non è capitato di chiudersi in camera propria a piangere un amore, o di ascoltare la musica con le cuffie, ad alto volume per isolarsi dal mondo esterno, ed entrare nel piano dell’immaginazione, e, guardando al di fuori della finestra della camera, del treno, del pullman, dell’auto, scoprire di non vedere l’orizzonte, ma una persona a voi cara, o ciò o chi amate.

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Straniera Valle

Straniera Valle, un sedicesimo, come un taccuino da viaggio
illustrato con finezza da Gabriele Solustri, un sentiero in versi
di versi, attraverso alcuni autori del Novecento nelle Marche.
Plinio Acquabona (1913-2002)
Libertà clandestina

Oh, mia pupilla non illusa, muto
grido di violenza luminosa
che fendi l’immutabile procedere
del tempo!
Sai quale potere bruci
passi e speranze, e sai che nella vana
ressa non resta all’uomo che un’amara
libertà clandestina.

da Libertà clandestina, Ancona, Bucciarelli, 1965

 


La raccolta Straniera Valle
a cura di Francesco Scarabicchi
è in omaggio acquistando on-line
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Ultimo appuntamento con Daniele Gigli

Si conclude così il nostro appuntamento settimanale con i volti del nostro amico Daniele Gigli, ecco le foto che ci accompagneranno in questa giornata

“Credo che il Passetto simboleggi al meglio la continua metamorfosi dell’identità dell’uomo moderno, che abita e vive quotidianamente all’interno di una pluralità di mondi locali e globali: pur essendo sempre identico a se stesso diventa, come noi, ogni giorno diverso”. 

Daniele Gigli è laureato in Progettazione e Coordinamento dei Servizi Educativi e Formativi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Urbino. Lavora nel Settore Politiche Sociali ed Educative del Comune di Ancona. Ha pubblicato alcuni manoscritti per la casa editrice “L’Orecchio di Van Gogh” (“Pesci, uomini e lupi”, 2005 – “Dinamica di un incontro, autismo e pet-therapy” , 2010).

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