Ancona in stile meticcio-mediterraneo

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Domenica 31 agosto, alle ore 18.00, presso lo Spazio Incontri della Mole Vanvitelliana
di Ancona, in occasione dell’Adriatico Mediterraneo Festival 2014,
il poeta Francesco Scarabicchi presenterà il suo libro Stanze per Lorenzo Lotto, accompagnato dalla fisarmonica di Luigino Pallotta.
È la Presentazione di Gesù al Tempio, ultima opera di Lorenzo Lotto, che ispira il lavoro
di Francesco Scarabicchi: un poema di sessantuno testi, un cammino costellato
di domande senza risposta su un destino ignoto e solitario, nei quali l’autore assume
su di sé il destino di un artista solitario e febbrile, a lungo incompreso.
Francesco Scarabicchi è nato ad Ancona, dove vive, nel 1951.
Ha pubblicato diverse raccolte di versi, ha tradotto da Machado e da Lorca.
Si occupa da sempre di arti figurative. Ha ideato e dirige, dal 2002, il periodico di scritture, immagini e voci Nostro Lunedì.

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Alle ore 21.30, la serata alla Mole Vanvitelliana si aprirà con il concerto
di Raiz & Radicanto e la loro musica meticcio-mediterranea.
Il loro progetto discografico Casa è stato finalista del Premio Tenco 2012 e si sviluppa
in una musica immaginaria mediterranea, meticcia. Inoltre, quest’album è stato l’unico cd italiano nella top ten di settembre 2013 delle World Charts of Europe,
oltre ad essere la colonna  sonora della fiction L’Oro di Scampia. Questo è l’incontro
di Raiz con il gruppo barese Radicanto: un concerto nuovo, potente e raffinato
al tempo stesso, in cui l’universo sonoro di voci che si intrecciano a ritmi cadenzati,
gli echi delle corde, delle pelli e dei papiri, scivolano come rivoli di un racconto
che sembra non avere mai fine. Brani d’autore di Raiz e degli Almamegretta riletti
con ritmicità ed eleganza in una chiave destrutturata e riportata in filigrana
alla propria essenza: la dimensione del viaggio. Cantighe sefardite, salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani, mediorientali, asiatici: lingue e linguaggi che si inseguono, una democrazia del pentagramma, il mediterraneo come una realtà panregionale, senza frontiere. Parole che si fanno suono non nel senso che diventano testo di una canzone, ma che evocano la canzone.

Sempre alla stessa ora, ma spostandosi nella location della Casa delle Culture,
si potrà assistere alla performance musicale dei Deltabeat Project,
band progressive contemporanea.
Questa nuova formazione propone musiche originali, suonate in maniera molto energica:
lo stile è alquanto indefinibile, in quanto i tre componenti provengono da gruppi e stili
molto diversi tra loro. Ciò che lega, e che ha dato origine al trio, è la voglia di un sound pieno, reale e compatto. Un power trio strumentale che farà divertire.

Infine, chiuderà la serata alle ore 22.30, presso la Chiesa del Gesù,
il concerto dei Sineforma Trio.
Una grande varietà di strumenti per un ensemble sine forma che ad ogni progetto assume la forma della musica, del brano affrontato o delle suggestioni musicali proposte: protagonisti sono gli strumenti speciali di ogni famiglia e l’uso delle percussioni
e della fisarmonica. Un progetto che tende una linea sottile tra la musica classica
e quella folclorica. Sineforma Trio presenta un repertorio di autori classici, jazz, contemporanei e musiche tradizionali irlandesi, greche e klezmer,
mettendo in risalto i fili che li legano.

Adriatico Mediterraneo Festival 2014

 

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Gianni Vattimo apre Adriatico Mediterraneo Festival

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Il 30 agosto 2014 ad Ancona i confini territoriali e culturali si fondono
attraverso Adriatico Mediterraneo Festival 2014.

Con l’apertura di questo evento, la Macroregione Adriatico Ionica incomincia
a indagare sui temi portanti di un’Europa che guarda a Sud Est
e lo fa con ospiti d’eccezione.

Gianni Vattimo , italiensk filosof *** Local Caption ***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alle ore 21.30 la Corte Mole Vanvitelliana darà inizio alla rassegna
con uno dei più grandi pensatori europei. In esclusiva per il festival
e con il tema Confini e Realtà , Gianni Vattimo incontrerà il pubblico per discutere della necessità di tutelare lo straordinario patrimonio euromediterraneo,
al fine di promuovere una cultura all’insegna dell’ospitalità e della cura.
L’incontro pubblico sarà moderato dal professore Giancarlo Galeazzi.
Gianni Vattimo, oltre a essere uno dei più significativi pensatori italiani nel dibattito internazionale, è un protagonista della vita accademica, culturale e civile
dell’ultimo mezzo secolo. Coniugando intelligenza e sensibilità, con polemica e raffinatezza del ragionamento, Vattimo si è aperto a molteplici tematiche, non ultima quella relativa all’incontro e confronto delle culture dove si è fatto portavoce ­con un forte impegno sociale e intellettuale­ della necessità di tutelare lo straordinario patrimonio euromediterraneo
e di promuovere una cultura all’insegna della ospitalità e della cura, insistendo
in particolare sull’Europa che guarda a Sud. Con la sua elaborazione di un pensiero plurale per la comprensione della nostra attualità e con la conseguente elaborazione
di spunti progettuali per una sua trasformazione, Gianni Vattimo si configura
come un filosofo del nostro tempo e per il nostro tempo, in grado di fornire sempre spunti di lettura profondi e innovativi sul divenire della realtà problematica
e spesso drammatica in cui siamo immersi.

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Alle ore 22.30, nella particolare location della Chiesa del Gesù si esibirà
in concerto Heiko Plank, che con la sua mediterranean plank guitar miscela
tradizione e sperimentazione.
Questo compositore tedesco è uno dei più originali chitarristi della scena europea.
Molti titoli da lui composti per la chitarra acustica, come Zeitreise, sono conosciuti
in tutto il mondo. Nel 2006 inventa e realizza il suo personalissimo strumento musicale
a otto corde che porta il suo nome: Plank Guitar. Partendo da una formazione classica, Heiko Plank si muove tra musica contemporanea, musica improvvisata, jazz, e scrive musica per artisti internazionali. Soprattutto la registrazione in loop dal vivo in relazione all’instant composing, sono il segno distintivo della sua arte. Con la sua musica
e il suo strumento Heiko Plank partecipa come solista in numerosi festival internazionali
in Germania, Austria, Spagna.

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Infine, alle ore 23.30, presso la Corte Mole Vanvitelliana i Kabìla e X-Darawish
faranno risuonare la loro world music di origine italiana, libica e greca.
I Kabìla, attivi nel panorama italiano dal 2008 e reduci dal fortunato tour in Libano,
e gli X-Darawish, nati nel 1997 da una costola degli Al Darawish, una tra le più importanti  formazioni world music degli anni novanta, propongono uno spettacolo unico
nel loro genere. I due gruppi si contaminano e alternano sul palco, proponendo
un repertorio di due ore di musica meticcia, in cui si intrecciano italiano, arabo, greco, insieme a strumenti tradizionali ed elettronici. L’incontro di Kabìla con X-Darawish avviene nel 2008, in occasione del Festival Mediterraneo di Conversano. Nel 2013, Kabìla
e X-Darawish lanciano il progetto di un live che unisca le due band in un racconto musicale che leghi Grecia, Italia e Libano.

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Adriatico Mediterraneo Festival 2014

 

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Viaggiatore in cerca d’ispirazione? Chiedi a Minube

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Con Minube anche i viaggi acquistano una dimensione social.
Oggi potrebbe apparire quasi scontato, ma il concetto di viaggio si sposa perfettamente con i principi e le dinamiche dei social network e delle relative comunità virtuali.

Minube è nata nel novembre del 2007, è una comunità pensata per chi ama i viaggi,
che permette agli utenti di ispirarsi al fine di decidere nuove destinazioni, organizzare
i propri viaggi e condividere tutte le loro esperienze.
Si tratta di un progetto giovane, che in meno di un anno e mezzo ha ottenuto
più di 15 milioni di visite con una crescita progressiva e costante.

Negli ultimi anni il profilo sociale del viaggiatore è mutato in fretta e le piattaforme
di socializzazione del Web 2.0 hanno contribuito alla creazione di molteplici sfaccettature identitarie per gli appassionati del viaggio.
Così, con l’avvento dei fenomeni sociali del tempo libero e del viaggio di piacere,
quello che una volta era il semplice turista oggi si divide in molteplici soggetti,
ognuno con interessi e ambizioni ben diversi e sempre più di nicchia,
come accade con il viaggiatore romantico, con l’amante della vita notturna,
l’amante della storia, degli animali, dello sport e molti altri ancora.

Reti sociali, conversazione, partecipazione, creatività e innovazione sono le parole chiavi attorno alle quali si sviluppa la filosofia di Minube.
Il settore dei viaggi in Internet è redditizio e, allo stesso tempo, statico,
con un modello molto chiaro che riguarda, ad esempio, la vendita di biglietti aerei
o le prenotazioni di hotel. In Minube intendono ciò in un altro modo: vogliono creare qualcosa di diverso e per questo hanno puntato sulla tecnologia più moderna
e su un design differente, affinché l’utente possa avere la migliore esperienza possibile. Così le menti di questo progetto non smettono mai di lanciare nuovi servizi per i viaggiatori, come di recente hanno fatto con le guide di viaggio personalizzate.

Inoltre, il tutto è condito dalla vocazione internazionale, infatti Minube è già presente in molti paesi tra i quali Francia, Portogallo, Germania e Spagna.

I viaggiatori condividono le loro esperienze, alimentando la comunità con le loro avventure con fotografie e video dei loro luoghi preferiti e dei posti che vogliono raccomandare.
I contenuti che vengono postati su questo alternativo social network fungeranno
poi da fonte d’ispirazione per altri utenti.
Minube offre la possibilità di fare esperienza del ciclo di vita completo del viaggio:
si possono scoprire le destinazioni prima di visitarle e farsi ispirare dalle raccomandazioni di altri utenti, si possono salvare sul proprio profilo i luoghi visitati in modo da creare
una guida di viaggio personalizzata consultabile da chiunque, potendo confrontarsi
in base ai contenuti pubblicati sui singoli blog, riuscendo a trovare anche i prezzi di voli
e hotel più vantaggiosi.

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Ma le reti sociali sono anche il luogo ideale in cui una marca può creare affinità
con i potenziali clienti. Il viaggiatore visita Minube in cerca di ispirazione per i prossimi viaggi, per questo risulta essere un canale fantastico per promuovere destinazioni turistiche. Così Minube offre agli inserzionisti una opportunità perfetta per ottenere notorietà e nuovi clienti. Di conseguenza, questa piattaforma risulta essere un mezzo efficace per pubblicizzare i propri servizi turistici. Per questo motivo, il progetto diviene un’efficace e alternativo canale di vendita per compagnie aeree, catene ricettive e uffici turistici pubblici e privati, che per Minube fungeranno da inserzionisti
e principale fonte di guadagno.

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Flowery letters

Le lettere dell’alfabeto vestite con elementi floreali multicolori
espressione di un visual fresco e divertente per costruire emozionali esperienze visive. Oggi proponiamo la O dell’Eurostile.

O-Eurostile

O/Eurostile

Eurostile è un carattere tipografico creato nel 1962 da Aldo Novarese
per la Fonderia Nebiolo di Torino.
L’idea per l’Eurostile venne dalla necessità di completare la sua precedente creazione
del carattere Microgramma, del 1952 con le lettere minuscole, delle quali era
appunto privo. Eurostile è infatti considerato un Microgramma “completo”.
Grazie al suo stile pulito, neutro e tecnico, ai suoi segni robusti e alle forme compatte
delle lettere, Eurostile è particolarmente adatto a un contesto estetico futuristico, tecnologico e fantascientifico.

La versione bold extended ha visto un massiccio uso in film e serie televisive
di fantascienza molto popolari, come 2001: Odissea nello spazio, nei logotipi
di diversi film e serie televisive, come Battlestar GalacticaShooter, album musicali come All That You Can’t Leave Behind degli U2.
Il carattere rimane usato tutt’oggi in loghi di aziende come CasioDiadora e Toshiba, nell’identità societaria della Regione Sardegna, nonché nella maglia da gioco della Juventus nelle stagioni 2012-13 e 2013-14.

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Il Festival del Pensiero Plurale per Adriatico Mediterraneo 2014

Due sono gli appuntamenti: Gianni Vattimo e Remo Bodei nella città dorica.

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Ad Ancona è arrivato il momento di Adriatico Mediterraneo Festival 2014,
la rassegna estiva che delineerà, e allo stesso tempo ridefinirà, i confini geoculturali
della Macroregione Adriatico Ionica. Dal 30 agosto al 6 settembre, dibattiti,
tavole rotonde, proiezioni, performances, eventi sportivi e concerti si susseguiranno
in una fittissima e interessantissima programmazione in una miscela di filosofia,
inchieste sui diritti umani, musica e sport.

Dandovi alcune anticipazioni, vi consigliamo due appuntamenti da non perdere:
due illustri filosofi contemporanei si confronteranno sul tema
“Confini: distinguere per unire”.

Nell’ambito dell’Adriatico Mediterraneo Festival si collocherà quest’anno la rassegna “Le ragioni della parola”, che rientra nella seconda parte del Festival del Pensiero Plurale. La decima edizione di questa rassegna vedrà protagonisti due filosofi
di livello internazionale: Gianni Vattimo, professore emerito dell’Università di Torino,
e Remo Bodei, docente all’Università della California a Los Angeles.

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La parola su cui i due pensatori rifletteranno è “Confini”, che Vattimo esaminerà
in rapporto alla società e Bodei in rapporto alle generazioni, tenendo conto
delle trasformazioni in atto nel mondo globalizzato, di cui Vattimo si è occupato in libri come La società trasparente del 1995, L’Europa a Sud. Le speranze congiunte di Africa
e Europa
del 2003 e il recente Della realtà: fini della filosofia del 2012,
e Bodei in volumi come Scomposizioni. Forme dell’individuo moderno del 1987,
Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze del 2002
e il recente Generazioni: età della vita, età delle cose del 2014.

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Due filosofi molto diversi per permettere un confronto più dialettico sulle nuove implicazioni dell’idea di “confini”. Il pensiero di Gianni Vattimo, che nel 2007 ha ricevuto il Premio internazionale di filosofia Karl-Otto Apel. può sintetizzarsi nel duplice imperativo:
Pensare l’attualità, cambiare il mondo, come suona il titolo della raccolta di scritti
in suo onore nel 2008. Il pensiero di Remo Bodei, che nel 1992 ha vinto il Premio nazionale letterario Pisa per la saggistica, si è in particolare soffermato sulla Geometria
delle passioni
: paura, speranza e felicità nel 1991, sulle Logiche del delirio: ragione, affetti, follia nel 2002 e su La vita delle cose nel 2013.

Introdurrà e coordinerà i due incontri, che si svolgeranno il 30 agosto e il 2 settembre
con inizio alle ore 21.00 ai quali seguiranno dibattiti pubblici, Giancarlo Galeazzi, presidente onorario della Società Filosofica Italiana di Ancona e direttore scientifico
del Festival del Pensiero Plurale.

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Adriatico Mediterraneo Festival 2014

 

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Le opere di Fulvio Leoncini – parte 4

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Fulvio Leoncini è nato a Empoli (Firenze) nel 1960. Pittore e incisore. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Cascina (Pisa) ha iniziato l’attività espositiva nel 1978. Nel 1998 riprende lo studio delle tecniche d’incisione e partecipa all’attività del Laboratorio d’incisione di Villa Pacchiani. Nel 2000 è tra i fondatori con Romano Masoni e Simonetta Melani della Compagnia dei Liberi Incisori e Varia Umanità a Santa Croce sull’Arno. Nel 2003 viene inserito nel progetto multimediale Terre del Rinascimento, curato da Silvia Bottinelli per il Museo Leonardiano di Vinci. Risiede e lavora a Santa Croce sull’Arno (Pisa).

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Si sono interessati e hanno scritto del suo lavoro:
Piero Gambassi, Nicola Nuti, Valerio Vallini, Nicola Micieli, Romano Masoni, Luciano Della Mea, Silvia Bottinelli, Antonella Serafini, Marco Giovenale, Antonio Bobò, Sandro Parmiggiani e Fabrizio Mugnaini.

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Non chiedetemi perché faccio questo lavoro, che poi, in fondo in fondo, lavoro non è; sono attratto dall’ombra e dal buio, mi piace accendere qualche lumino nel buio, ci ho provato e ci provo, tutto qui, niente di eccezionale.

Fulvio Leoncini

017Elettroshock III 2010 copy

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Alle poesie complete di Antonio Machado – Federico Garcia Lorca

Di Federico Garcia Lorca
Tratto da nostro lunedì
n. 3 – Libri

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Versione di Francesco Scarabicchi
Lascerei in questo libro
tutta la mia anima.
Questo libro che ha visto
con me i paesaggi
e vissuto ore sante.

Che pena per quei libri
che ci colmano le mani
di rose e di stelle
e lentamente vanno!

Che tristezza profonda
guardare le tavole
di dolori e pene
che un cuore ha in sé.

Veder passare gli spettri
di vite che scompaiono,
vedere l’uomo nudo
in Pegaso senza ali,

vedere la vita e la morte,
la sintesi del mondo,
che negli spazi profondi
si guardano e si abbracciano.

Un libro di poesie
è l’autunno morto:
i versi son le foglie
nere sulla terra bianca,

e la voce che li legge
è il soffio del vento
che li porta nell’amma
-interiori distanze-.

Il poeta è un albero
con frutti di tristezza
e foglie secche
per piangere ciò che ama.

Il poeta è il sensale
della Natura
che dice la sua grandezza
con le parole.

Il poeta comprende
tutto l’incomprensibile,
e le cose che si odiano,
lui, le chiama amiche.

Sa che i sentieri
sono tutti impossibili,
e per questo la notte
li cammina con calma.

Nei libri di versi,
fra rose di sangue
van passando le tristi
ed eterne carovane

che lasciano il poeta,
quando piange la sera,
assediato e vinto
dai suoi stessi fantasmi.

Poesia è amarezza,
miele celeste che nasce
da un favo invisibile
che fabbricano le anime.

Poesia è l’impossibile
reso possibile. Arpa
che invece delle corde
ha cuori e fiamme.

Poesia è la vita
che attraversiamo nell’ansia
attendendo chi guida
senza rotta la nostra barca.

Libri dolci di versi
sono gli astri che vanno
nel silenzio muto
verso il regno del Nulla,

scrivendo nel cielo
le sue strofe d’argento.

Oh che pene profonde
e mai consolate,
le voci dolorose
che i poeti cantano

Lascerei in questo libro
tutta la mia anima… Continua a leggere

Picasso in videoarte

Quaranta videoproiettori sono serviti per i 4000 metri quadrati della superfice espositiva delle cave sotterranee delle Carrières des Lumières a Les Baux de Provence in Francia. Lo scopo dell’opera, andata in cena nel 2009, consiste nel ridisegnare lo spazio
nella maniera in cui lo fece Pablo Picasso. L’iter artistico si sviluppa dal neoclassicismo alle diverse fasi del cubismo, dal periodo blu e rosa all’esplosione di colore e forma.
Un viaggio che svela come la ricerca ininterrotta di uno degli artisti più eclettici
del Ventesimo secolo sia culminata in un ritorno all’arte infantile.

L’installazione è stata diretta da Gianfranco IannuzziRenato Gatto
Massimiliano Siccardi.

Gianfranco Iannuzzi è un artista multimediale.
Nativo di Venezia, ha studiato sociologia e fotografia. Utilizza l’immagine, il suono e la luce come supporti di comunicazione sensoriale per la creazione artistica.
Durante più di vent’anni ha realizzato numerosi spettacoli e installazioni nelle cave di pietra sotterranee della Provenza svolgendo un ruolo di direttore artistico
per Cathédrale d’Images. Nel 2011 ha ideato e diretto una nuova installazione tecnologica delle stesse cave investendo 7000 metri quadrati di superfice di proiezione con un centinaio di video-proiettori, un sistema sonoro spazializzato e un’illuminazione dinamica. La società Culturespaces gli ha affidato la realizzazione artistica
dei nuovi spettacoli per il sito ribattezzato per l’occasione Carrières de Lumières.
Nuovi progetti internazionali lo portano a investire altri spazi che accoglieranno
le prossime installazioni in particolare in Giappone dove è rappresentato
da Yoshihiro Arakane. Nella realizzazione dei suoi progetti collabora
con Renato Gatto e Massimiliano Siccardi.

Renato Gatto è un vocalista. Insegna teatro e assistenza di regia.
Studia con vari maestri della vocalità cantata e parlata, realizzando un proprio percorso didattico-formativo che pone al centro il rapporto corpo-voce, gesto-suono.
Dal 1986 è docente di Tecnica Vocale in numerose scuole di teatro tra le quali:
Scuola del Teatro l’Avogaria di Venezia, Civica Scuola d’Arte Drammatica
“Paolo Grassi”
 di Milano, Civica Accademia Arte Drammatica “Nico Pepe”
di Udine, Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Collabora, come docente e interprete ai Progetti Didattici del Teatro La Fenice
di Venezia. Nel 1996 fonda e dirige fino al 2002 il Centro d’Arte Vocale,
nato come spazio di incontro e diffusione delle pratiche della voce.
Dal 1999 al 2003 lavora con InCanto – Suoni per Azioni di Milano in récital per voci, strumenti e immagini e con la regia di Ambra D’Amico.
Dal 1990 cura inoltre, con il fotografo-regista Gianfranco Iannuzzi, installazioni d’immagini
e musica realizzate in numerose località di Francia e Italia.

Massimiliano Siccardi è un videoartista, fotografo, coreografo e regista teatrale.
Formatosi alla London School of Contemporary Dance di Londra, nel 1990 si allontana temporaneamente dalla sua esperienza come danzatore per iniziare un percorso nel mondo della videoarte con collaborazioni internazionali.
Studia con vari maestri della vocalità cantata e parlata, realizzando un proprio percorso didattico-formativo che pone al centro il rapporto corpo-voce, gesto-suono.
Dal 1986 è docente di Tecnica Vocale in numerose scuole di teatro tra le quali:
Scuola del Teatro l’Avogaria di Venezia, Civica Scuola d’Arte Drammatica
“Paolo Grassi” di Milano, Civica Accademia Arte Drammatica “Nico Pepe”
di Udine, Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Collabora, come docente e interprete ai Progetti Didattici del Teatro La Fenice
di Venezia. Nel 1996 fonda e dirige fino al 2002 il Centro d’Arte Vocale,
nato come spazio di incontro e diffusione delle pratiche della voce.
Dal 1999 al 2003 lavora con InCanto – Suoni per Azioni di Milano in récital per voci, strumenti e immagini e con la regia di Ambra D’Amico.
Dal 1990 cura inoltre, con il fotografo-regista Gianfranco Iannuzzi, installazioni d’immagini
e musica realizzate in numerose località di Francia e Italia.

Gianfranco Iannuzzi Web Site
Massimiliano Siccardi YouTube Channel
Carrières des Lumières

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Otto giorni oltre i “Confini”. Adriatico Mediterraneo Festival 2014

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Ad Ancona fervono i preparativi per un imponente festival.
Dal 30 agosto al 6 settembre il capoluogo marchigiano diventerà infatti il palcoscenico
di Adriatico Mediterraneo Festival 2014.

I confini territoriali, i confini culturali e i confini di generi saranno il tema portante
del Festival che porterà Ancona e, per la prima volta, Senigallia al centro del Mare Adriatico; una rassegna che quest’anno fornirà i contenuti culturali all’ambizioso progetto
della Macroregione Adriatico Ionica, seguendone l’evoluzione e interrogandosi sui temi portanti di un’Europa che guarda a sud e ad est.

Intellettuali, musicisti, registi, artisti animeranno per l’ottavo anno i luoghi più significativi
di Ancona, da sempre porta d’Oriente, e di Senigallia, da secoli luogo di connessione
tra culture. Uno sguardo particolare sarà dedicato alla Bosnia Erzegovina,
mentre, come sempre, si approfondiranno i temi legati ai rapporti culturali e sociali
tra le diverse sponde del Mediterraneo.
Sui palchi di Adriatico Mediterraneo saliranno, tra gli altri: Gianni Vattimo,
Raiz & RadicantoDivanhanaRemo BodeiMoni Ovadia & Orchestrina Adriatica,
Dj della MacroregioneEnzo Avitabile & Kocani Orkestar.

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Adriatico Mediterraneo Festival 2014 sarà un insieme bene amalgamato di eventi culturali, musica, danza, teatro, incontri, esposizioni, cinema, in un territorio che vuole sempre più riscoprire la propria vocazione allo scambio e al confronto tra popoli e culture. Una delle missioni dell’evento consisterà nel dare uno stimolo alla riflessione su questioni centrali della contemporaneità, che si sviluppano all’interno del sempre più strategico scenario geopolitico del Mediterraneo. Per questo motivo, l’inaugurazione del festival verterà sul faticoso dialogo tra culture, con la consegna, fissata sabato 30 agosto,
del Premio Adriatico Mediterraneo 2014 a Gianni Vattimo, uno dei più originali pensatori italiani sulla scena internazionale; sarà poi lo stesso Vattimo ad inaugurare in serata
lo spazio della Mole Vanvitelliana, in un incontro pubblico moderato da Giancarlo Galeazzi in cui si affronteranno i temi della solidarietà e del confronto tra le culture mediterranee. Domenica 31 agosto saliranno sul palco Raiz & Radicanto, per un concerto potente
e raffinato al tempo stesso. I Divanhana sono i protagonisti della serata di lunedì
1 settembre, con spumeggianti riarrangiamenti della musica tradizionale
della Bosnia-Erzegovina che accompagnano le emozioni del pubblico in un ricco percorso tra gioia e malinconia. Martedì 2 settembre sarà la volta di Remo Bodei che incontrerà
il pubblico in una conversazione aperta che affronterà i temi centrali della modernità
e dell’uomo, dei limiti e delle utopie. La giornata di giovedì 4 settembre sarà interamente dedicata a Senigallia, dove i protagonisti saranno Moni Ovadia & Orchestrina Adriatica, per uno spettacolo di musica e parole, di strumenti nuovi e antichi e di luoghi che si incontrano su melodie comuni. Doppio concerto venerdì 5 settembre all’Arco
di Traiano di Ancona: prima con Terra Madre/Terra Matrigna, un percorso di video
e musica realizzato appositamente per Adriatico Mediterraneo;
poi con Acque Internazionali, un innovativo progetto che unirà in contemporanea otto Dj dagli otto Paesi della Macroregione adriatico ionica con la partecipazione
di Alessio Bertallot. Infine, Sabato 6 settembre la chiusura del Festival sarà affidata
Enzo Avitabile & Kocani Orkestar, per i quali i suoni sempre innovativi del musicista partenopeo si uniranno al travolgente ritmo della band macedone
per un mix tutto da scoprire.

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Scoprite il programma di Adriatico Mediterraneo Festival 2014
i
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Cityteller – la mappa geo-emozionale

Da oggi gli angoli della vostra città e dei luoghi che visiterete si riempiranno
di così tanti dettagli e tranelli che non immaginate neanche.

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Cityteller è la nuova applicazione che si comporta come una mappa geolocalizzata
che racconta le città attraverso i luoghi dei libri condivisi dagli utenti.
Per interpretare al meglio le finalità di questa idea bisogna accantonare un ragionamento razionale e tecnologico, perchè questo progetto assume le vesti
di una mappa geo-emozionale. Infatti, Cityteller nasce dal concetto di Storytelling, ovvero la capacità di creare emozioni attorno al racconto di qualsiasi cosa
e, con questo orizzonte creativo, il racconto viene inteso come una condivisione
di un’esperienza, o meglio di un’emozione, la stessa che provate leggendo
ad esempio Gomorra mentre attraversate i quartieri e le periferie napoletane
o quando vi capita di passeggiare per le vie di Dublino, ricordandovi di quel romanzo
di James Joyce letto alle scuole superiori.

Cityteller serve a conoscere le città attraverso i libri e a conoscere gli stessi luoghi dei libri, diventando qualcosa in più di una normale guida turistica; è uno strumento per guardare
e conoscere il territorio facendoselo raccontare dai grandi scrittori e dalle loro storie.
Così può essere utile per raccontare e condividere le storie dei libri che si leggono
e che si amano, segnalando i luoghi in cui sono ambientati.
Partecipare è semplicissimo: basta segnalare un luogo associato al passaggio di un libro
in cui è ambientato o in cui viene descritto, inviando all’applicazione il nome del luogo
e l’ndirizzzo, il titolo del libro, l’autore e la casa editrice, poi bisogna includere il passaggio del libro che descrive o racconta le storie ambientate nel luogo segnalato
e infine il vostro nome.

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Nella pancia degli ideatori fervono altri progetti di condivisione.
Infatti, Cityteller vuole coinvolgere le scuole ai fini di una collaborazione
che preveda l’organizzazione di contest online utilizzando i social network come canale
di comunicazione e interazione; inoltre, coinvolgendo
anche gli scrittori e le case editrici il progetto vorrebbe far breccia proprio nelle scuole,
al fine di indirizzare i ragazzi alla lettura di un romanzo e creare con essi degli itinerari
per conoscere i luoghi del romanzo.
Le scuole possono diventare cityteller inviando le proprie citazioni,
oppure utilizzare l’applicazione come strumento per crearsi dei percorsi didattici
per conoscere un territorio o un autore.
Cityteller vuole collaborare con gli enti e le associazioni di promozione del territorio
per realizzare e promuovere itinerari turistico-letterari legati a specifici romanzi,
generi letterari e scrittori, nel tentativo di uscire fuori dalla letteratura dei grandi centri urbani, puntando quindi sulla promozione di un senso di appartenenza
che usi nuove forme e nuovi linguaggi. Cityteller mira al coinvolgimento di librerie,
circoli letterari e associazioni di lettura, per organizzare degli eventi che sensibilizzino
su questi temi. L’applicazione vuole poi coinvolgere e instaurare nuove relazioni
con alcune realtà, quali piattaforme di booksharing, blog letterari e siti web
che si occupano del territorio e della promozione di luoghi letterari,
ipotizzando la diffusione degli stessi attraverso la presenza di QRcode.

Agli inizi del Novecento il filosofo Walter Benjamin, dopo aver letto Baudelaire,
diede un nome a un nuovo prodotto sociale dell’età moderna, precursore dell’odierno turista metropolitano, si trattava del flaneur, un borghese ideale non coinvolto,
ma molto perspicace che trascorreva le giornate compiendo spensierate osservazioni sociali ed estetiche mentre si protraeva in lunghe passeggiate per le strade di Parigi,
per questo motivo in italiano è meglio conosciuto con l’aggettivo di perdigiorno.
Questo concetto ha molto a che fare con i Parigini e un comportamento simile lascia spazio all’esplorazione non affrettata e libera da programmi.
Il flâneur era tipicamente molto consapevole del suo comportamento
pigro e privo di urgenza.
Così, in una maniera non troppo dissimile, i realizzatori di Cityteller hanno pensato
di far scoprire con occhi nuovi la città e il mondo dei libri tra realtà e immaginazione.

Cityteller è stata creata da Fabrizio ParodiLorena PetriccioneFilippo Ghisi
Guido Alessandro Gozzi, che hanno deciso di unire le loro passioni: la letteratura,
la tecnologia e la scoperta di nuovi territori.

Che aspettate, date un’occhiata a Cityteller!
Cityteller è un progetto ideato e sviluppato da Studioand – Interregional Design Studio,
in collaborazione con SpectaculArch! e Agr Knowledge Hub.

 

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