SGUARDI

Singolare e plurale, città si orienta verso un’Ancona obliqua e civile, còlta là dov’era e dove sembra non essere mentre il presente parla. nostro lunedì ribadisce la sua vocazione ad offrire un’insolita pronuncia delle cose, un fraseggio del tempo che eviti i “luoghi comuni” aprendosi con il Pericle Fazzini del Monumento alla Resistenza sul Monte Pulito che guarda alla Cattedrale – con i versi di Sandro Penna sulle braci degli anni Venti -, al Campo degli Ebrei – con la poesia di Ermanno Krumm -, al mare e al porto – con le prose di Dino Garrone del ’31 e quella tenera e ferita di Valeriano Trubbiani. Prosegue con la dimenticata meteora Lattanzi – che si eclissò in corsa – e il viaggio in Pinacoteca. Poi il resto, da Erba a Napoli, da New York a Milano, da Roma a Recanati, da Macerata a Bologna, da Falconara all’atlante di Valerio Adami. Immagini e voci.

Francesco Scarabicchi

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