Franco Rinaldi in colloquio con Nicola Baroni

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Una delle domande che rivolgiamo a Rinaldi riguarda le sue fonti di ispirazione. La risposta, che pesca nella letteratura prima che nel mondo dell’arte, ci stupisce solo in parte, alla luce della pluralità di livelli in cui lo sapevamo muoversi:

La lettura delle opere di F.Kafka mi è fatale, da quel momento l’arte nella sua parte più legata all’inconscio e al fantastico diventano il binario su cui far viaggiare il mio lavoro. Poi ovviamente Van Gogh, ero affascinato dalla sua figura più che dalla sua arte, ho amato il gruppo del ponte e gli espressionisti, per poi rimanere folgorato da Alberto Savinio prima e Victor Brauner con tutti i surrealisti poi.

Come Le nasce l’ispirazione di un’opera?
Il lavoro parte dal buio della carta o della tela bianca, io dico sempre che opero togliendo l’immagine dal bianco, risolvendo gli errori che incontro. Comincio chiedendomi dove è posizionato nel bianco della carta o della tela il mio soggetto. Spesso questa fase è molto lunga e sofferta, ma una volta che mi si mostra, l’immagine cresce velocemente, velatura dopo velatura, fino a quando anche un piccolo tratto sarebbe di troppo, e a volte mi è difficile collocare la firma senza turbare l’equilibrio. Finita l’opera, devo subito toglierla alla vista per lasciare posto alla successiva che mi si sta formando dentro.

La scelta di affrontare tematiche sacre per un artista contemporaneo è insolita. Ha avuto difficoltà nell’indagare questa realtà, ha sentito per esempio il peso di moduli ripetitivi e preordinati?
Certo, oggi l’arte contemporanea è libera di esprimersi, ma se si pone il tema del sacro ecco che subito sorgono dubbi e domande sulla sua autonomia.
Io da tempo cerco di affrontare il tema con il mio modo di fare arte mettendo al centro il Mistero, quel Mistero che porta con sé molto dell’ineffabilità della creazione artistica, come suggerisce papa Giovanni Paolo II nella sua lettera agli artisti. Credo che l’arte sia il mezzo che più si adatti a dare frutto alle richieste che chiedeva il Papa e dunque io ho usato e uso questo mezzo cercando di mostrare la poesia che è nel mistero, penso infatti che solo per assonanza si riesca a cogliere, rendendolo immagine, quello che altri sensi non possono mostrare.

Tra questa realtà intangibile e invisibile che non si può trovare nel quotidiano ma può trovare rappresentazione solo nell’arte c’è il mistero di quel Dio creatore che Rinaldi, stanco della tradizionale e obsoleta figurazione sacra, rappresenta come architetto ordinatore. Un architetto curiosamente simile all’artista creatore e ordinatore del mondo onirico che popola la sua arte.

Nicola Baroni

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Franco Rinaldi e la sua poesia alchemica su tela

“Non basta essere innovatore, non basta creare per esprimere una profonda verità interiore, bisogna che questo prodotto sia anche messaggero di poesia. Deve anche avere un’aurea poetica. Ed è ciò che io ritrovo nelle opere di Franco Rinaldi. Cioè questa carica intensa di poesia”. Arturo Schwartz

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Nato nel 1954, Franco Rinaldi si dedica alla pittura sin dalla fine degli anni ’70. Dal 1989 si dedica anche alla grafica, sua é la xilografia in copertina del libro di Alda Merini, La vita facile (Bompiani 1996). Numerose sue opere accompagnano i libri delle edizioni Pulcinoelefante e L’Obliquo. La rivista “Città e Dintorni” pubblica in copertina un suo disegno. Sue opere illustrano diverse copertine, tra cui Innovazione Tecnologica e Sicurezza sul Lavoro (ed. Fondazione Anna Kulicioff), e Parole Lievi, Parole Grevi tra psicologia clinica e medicina di Paola Manfredi (ed. Borla). Sue opere compaiono in “Vogue Italia“, “Tono Minore“, “Dentro Casa“, “Stile Arte“, “nostrolunedì“, “L’Ago“, “Io Donna” e numerosi quotidiani. Nel 2005, curata da Riccardo Barletta, esce una monografia per la Primo’s Gallery Edizioni. Al 2009 risale il catalogo Nei Giardini Del Sogno (per “Stile Arte”, curata da Maurizio Bernardelli Curuz).  Nel 2006 pubblica con padre Galdino Tagliabue “Necessità Della Pasqua” e nel 2007 “La Notte che Illumina” (ed. La Nuova Rapida Cremona). Per le edizioni L’Obliquo ha pubblicato “Il mio Oceano che dorme” (con Alberto Casiraghy, 1996), “Fuochi Fatui” (con Alberto Albertini, 1997), L’Orizzonte Verticale (con Allessandro Pelliccioli, 2012) e nel 2013 “Oltre lo sguardo” (con Giuseppe Fusari, Agostino Mantovani, Nicola Baroni).

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Franco Rinaldi e la sua poesia alchemica su tela

L’ispirazione di Franco Rinaldi proviene tutta da un “modello interiore” che non cede tuttavia a un astrattismo slegato da contenuti figurali. Arturo Schwartz, estimatore di Rinaldi,
vede in lui il raro esempio di un’artista che “ha sia talento sia genialità”, due qualità spesso scisse nel fare artistico, che in Rinaldi si coniugano a dare vita, sulla tela, a un mondo immaginoso popolato da oggetti e personaggi sempre diversi.

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Nato nel 1954, Franco Rinaldi si dedica alla pittura sin dalla fine degli anni ’70.
Dal 1989 si dedica anche alla grafica, sua é la xilografia in copertina del libro di Alda Merini, La vita facile (Bompiani 1996). Numerose sue opere accompagnano i libri delle edizioni Pulcinoelefante e L’Obliquo. La rivista “Città e Dintorni” pubblica in copertina un suo disegno. Sue opere illustrano diverse copertine, tra cui Innovazione Tecnologica e Sicurezza sul Lavoro (ed. Fondazione Anna Kulicioff), e Parole Lievi, Parole Grevi tra psicologia clinica e medicina
di Paola Manfredi
(ed. Borla). Sue opere compaiono in “Vogue Italia“, “Tono Minore“,
Dentro Casa“, “Stile Arte“, “nostrolunedì“, “L’Ago“, “Io Donna” e numerosi quotidiani.
Nel 2005, curata da Riccardo Barletta, esce una monografia per la Primo’s Gallery Edizioni.
Al 2009 risale il catalogo Nei Giardini Del Sogno (per “Stile Arte”, curata da Maurizio Bernardelli Curuz).  Nel 2006 pubblica con padre Galdino Tagliabue “Necessità
Della Pasqua”
e nel 2007 “La Notte che Illumina” (ed. La Nuova Rapida Cremona).
Per le edizioni L’Obliquo ha pubblicato “Il mio Oceano che dorme” (con Alberto Casiraghy, 1996), “Fuochi Fatui” (con Alberto Albertini, 1997), L’Orizzonte Verticale (con Allessandro Pelliccioli, 2012) e nel 2013 “Oltre lo sguardo” (con Giuseppe Fusari, Agostino Mantovani, Nicola Baroni).

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Franco Rinaldi e la sua poesia alchemica su tela

Franco Rinaldiha preferito all’esibizione l’invenzione dei contenuti”, ma “autentico
e serrato narratore di pungenti miti attuali, il suo lavoro presenta un’identità internazionale
”. Questo sostiene Riccardo Barletta curatore della monografia edita nel 2005 per la Primo’s gallery.

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Nato nel 1954, Franco Rinaldi si dedica alla pittura sin dalla fine degli anni ’70. Dal 1989 si dedica anche alla grafica, sua é la xilografia in copertina del libro di Alda Merini, La vita facile (Bompiani 1996). Numerose sue opere accompagnano i libri delle edizioni Pulcinoelefante e L’Obliquo. La rivista “Città e Dintorni” pubblica in copertina un suo disegno. Sue opere illustrano diverse copertine, tra cui Innovazione Tecnologica e Sicurezza sul Lavoro (ed. Fondazione Anna Kulicioff), e Parole Lievi, Parole Grevi tra psicologia clinica e medicina di Paola Manfredi (ed. Borla). Sue opere compaiono in “Vogue Italia“, “Tono Minore“, “Dentro Casa“, “Stile Arte“, “nostrolunedì“, “L’Ago“, “Io Donna” e numerosi quotidiani. Nel 2005, curata da Riccardo Barletta, esce una monografia per la Primo’s Gallery Edizioni. Al 2009 risale il catalogo Nei Giardini Del Sogno (per “Stile Arte”, curata da Maurizio Bernardelli Curuz).  Nel 2006 pubblica con padre Galdino Tagliabue “Necessità Della Pasqua” e nel 2007 “La Notte che Illumina” (ed. La Nuova Rapida Cremona). Per le edizioni L’Obliquo ha pubblicato “Il mio Oceano che dorme” (con Alberto Casiraghy, 1996), “Fuochi Fatui” (con Alberto Albertini, 1997), L’Orizzonte Verticale (con Allessandro Pelliccioli, 2012) e nel 2013 “Oltre lo sguardo” (con Giuseppe Fusari, Agostino Mantovani, Nicola Baroni).

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