Una giornata filosofica sul senso della vita

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Una giornata interamente dedicata si svolgerà lunedì 8 aprile al Teatro Sperimentale
di Ancona nell’ambito della XXIII edizione de Le parole della filosofia.
Infatti alla mattina dalle 10 alle 12 si terrà un Debate filosofico con
studenti liceali e alla sera dalle 21 alle 23 un incontro con uno dei maggiori pensatori italiani; entrambi gli appuntamenti sono inerenti al tema del Festival del pensiero plurale 2019, cioè il senso della vita.
Gli studenti del Liceo Scientifico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia –Benincasa” lo affronteranno alla luce di due filosofie: quella dell’epicureismo e quella dello stoicismo sulla base del dialogo immaginato da Ivano Dionigi nel suo libro intitolato Quando la vita ti viene a trovare… Lucrezio, Seneca e noi, che in parte
il rettore emerito dell’Università di Bologna ha anticipato nel precedente incontro allo Sperimentale, gremito di un pubblico attento e partecipe.

Così, per la prima volta il Festival del pensiero plurale si rivolge specificamente
ai giovani e li rende protagonisti di un dibattito a carattere dialogico, basato
sulle argomentazioni addotte in tema di senso della vita dai due pensatori latini;
una metodologia, questa, che risulta feconda anche dal punto di vista didattico, impegnando gli studenti a far capire e a capire le diverse ragioni
delle diverse concezioni.
Protagonisti saranno alcuni studenti della Quinta A del Liceo Scientifico IIS “Savoia Benincasa” e precisamente: Baldini Leonardo, Benedetti Serena, Detti Lorenza, Giacchetti Alessandro, Giorgetti Claudia, Fraticelli Nives, Maggetti Elisa,
Mengarelli Riccardo, Tamburi Alice che sono stati preparati dai loro docenti:
Meleti Lorella, Santini Maria Cristina, Di Bari Daniela, Gabbanelli Michele.
Spettatori saranno studenti del Liceo Scientifico IIS “Savoia Benincasa” di Ancona,
del Liceo Scienze applicate e Itis IIS “Volterra Elia” di Ancona, del Liceo Classico
e Scientifico “Campana” di Osimo e del Liceo Scientifico “Cambi” di Falconara con
gli insegnanti: Luisella Pasquini, Annamaria Cacciamani e Matteo Fiore.

Alla sera poi, il prof. Sergio Givone rifletterà sulla religione in rapporto al senso
della vita, mostrando che “la religione è l’ultima difesa della libertà”, per cui il ritorno
alla religione è necessario al fine di “fronteggiare il totalitarismo in tutte le sue forme –totalitarismo in senso politico, ma prima ancora in senso etico, e soprattutto in senso letterale, dove si tratta del pensiero unico e a una sola dimensione, autentica minaccia totalitaria per l’epoca che credeva di essersi lasciata i totalitarismi alle spalle”.

Così Givone nel suo ultimo libro Quant’è vero Dio, in cui chiarisce perché non possiamo fare a meno della religione, quasi una provocazione per il nostro tempo, ma che proprio in rapporto alla domanda esistenziale per eccellenza, vale a dire
ha senso la vita?” rivela d’essere necessaria, perché il piano che le è proprio è quello della religione”.

Professore emerito all’Università di Firenze, dove è stato ordinario di Estetica e pro-rettore, Sergio Givone è esponente di un nuovo pensiero tragico e autore dei volumi: Prima lezione di estetica del 1995 e Storia del nulla del 2001 (pubblicati da Laterza)
e scrittore di opere di narrativa a valenza anche filosofica: Favola delle cose ultime
del 1998, Nel nome di un dio barbaro del 2002 e Non c’è più tempo del 2008
(tutti pubblicati da Einaudi).
In particolare, qui segnaliamo – oltre al citato Quant’è vero Dio – due volumi a carattere autobiografico: Il bene di vivere del 2011 (Morcelliana) e I sentieri della filosofia
del 2015 (Rosenberg & Sellier), dove viene chiarito che ogni discorso filosofico autentico è caratterizzato dalla tensione tra mito e logo, in quanto ci sono cose
che hanno bisogno del logo, per essere comprese, e cose che hanno bisogno del mito, per essere dette; così la filosofia continuamente si alimenta di quel pensiero tragico
che interpreta rivelando l’intreccio profondo tra filosofia, etica ed estetica.
Il che ritorna anche nel libro che sarà oggetto del prossimo appuntamento
allo Sperimentale di Ancona, e che si può riassumere dicendo che nel cuore
della religione c’è qualcosa che ci appartiene: una domanda tanto contestabile
quanto difficilmente sopprimibile: che senso ha la vita.

Così, dopo il pensiero e il dialogo, è la volta della religione come approccio fecondo
per interrogarsi sul senso della vita.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.

Il senso della vita postcard