Method of Action. Web game type&colours

Schermata 2014-03-17 alle 16.30.27

Method of Action è un educational website ideato da María Munuera, interaction designer e da Mark MacKey, programmatore. Si sono conosciuti quando lavoravano nella prestigiosa agenzia spagnola Vostok e nel 2011 hanno dato vita al progetto Method of Action, attraverso il quale chiunque può imparare le basi della progettazione grafica e confrontarsi con le questioni conseguenti. All’interno del sito sono presenti tre giochi educativi attraverso i quali iniziare a misurarsi con le problematiche di base della progettazione grafica e tipografica.

Il primo gioco tratta del kerning, ossia la corretta spaziatura tra due specifici caratteri: vengono presentate parole scritte con diverse font: trascinando le lettere bisogna individuare la corretta spaziatura.

Schermata 2014-03-17 alle 16.31.06

Il secondo gioco richiede invece di completare e correggere la forma di alcune lettere di font famose.

Schermata 2014-03-17 alle 16.31.29

Nel terzo invece si gioca coi colori: tonalità, saturazione, colori complementari, analoghi, triadi e tetradi di colori. È disponibile anche una versione del gioco per chi è affetto da daltonismo.

Schermata 2014-03-17 alle 16.47.28

info
www.method.ac
www.mariamunuera.com
www.duopixel.ca

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedi.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

Le parole della filosofia – festival del pensiero plurale 2014

Martedìì 25 marzo, secondo appuntamento del Festival del Pensiero Plurale 2014
con Diego Fusaro  Coraggio
al Teatro Sperimentale di Ancona “Lirio Arena” ore 21.00

logo600

Da quasi vent’anni, la rassegna di Ancona Le parole della filosofia a cura di Giancarlo Galeazzi riempie la platea del teatro Sperimentale di Ancona (quasi cinquecento posti) durante le conversazioni serali con i più importanti pensatori italiani (Vattimo, Severino, Margherita Hack, nel recente passato).

Le parole-chiave scelte per la diciottesima edizione della rassegna (in corso da febbraio) sono legate ad altrettanti libri pubblicati di recente dai filosofi ospiti della rassegna: tradimentoGiorello, coraggioFusaro, perseveranzaNatoli, onestàRigotti.

Martedì 25 marzo, alle ore 21, Diego Fusaro dell’Università San Raffaele di Milano, parlerà di coraggio, come ha già fatto nel volume pubblicato da Raffaello Cortina nel 2013. Il filosofo trentenne, fondatore del sito web filosofico.net e ormai volto televisivo (frequente ospite della Gabbia) definisce il coraggio come “il luogo in cui rifulge la libertà di chi sceglie di agire malgrado tutti i rischi che indurrebbero a optare per quell’inerzia che, alleata della viltà, rappresenta uno degli opposti della fortezza. Figlio sia dell’audacia incontenibile di Achille sia di quella meditata di Odisseo, il “coraggio della verità”, come lo chiamava Foucault, è anche l’essenza dell’impresa filosofica e del “dire-di-no” della critica, da Socrate a Bartleby, da Fichte a Marcuse: “essere contro significa avere il coraggio dell’indocilità ragionata, della propria dissonanza rispetto all’esistente, ma anche della volontà di delineare diversamente la morfologia del reale in opposizione alle logiche conservative”.

La rassegna Le parole della filosofia, inaugurata il mese scorso da Giulio Giorello, prosegue il 24 aprile con Salvatore Natoli sulla perseveranza (Il Mulino) e il 20 maggio con Francesca Rigotti sull’onestà.
Al ciclo di conversazioni a teatro, si affianca l’altrettanto fortunata Scuola di filosofia alla facoltà di Economia (l’università di Ancona non ha facoltà umanistiche), condotti da Giancarlo Galeazzi su altre parole: mitezza, resilienza (28 marzo), magnanimità (11 aprile) e pazienza (23 maggio). Parole che richiamano Aristotele e riconducono alla convivenza dello spirito religioso con lo spirito laico, di cui si trova emblematica sintesi nelle pagine di grandi pensatori dedicate alla bontà d’animo (Bobbio, Bodei, Givone, Rodotà, Zagrebelsky), alla forza d’animo (Oliverio Ferraris, Malaguti), alla grandezza d’animo da (Natoli, Reale), alla sopportazione d’animo (Paoli, Gioia).

L’iniziativa – promossa dall’Associazione culturale Ventottozerosei, in collaborazione con la Società Filosofica Italiana e il Comune di Ancona – costituisce la prima parte del Festival del Pensiero Plurale, che prosegue con una serie di appuntamenti per ogni stagione: “Libri per pensare” in primavera, “Le ragioni della parola” in estate, “La filosofia nella città” in autunno. Non il festival di un weekend, dunque.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito.

B-V_LeParFilosofia_14C0400

Copia di manifesto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

associazione culturale Ventottozerosei
in collaborazione con
Società filosofica italiana di Ancona

ufficio stampa Le parole della filosofia
Maria Manganaro 347 4435371

comunicazione visiva
Lirici Greci comunicazione
info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

comune di Ancona
www.comune.ancona.it

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedi.it

Marco Catalani, “Spazio”

pizka 2

 

Al tg dicono sarà guerra e
che nn è reato la ricerca d
1vita migliore di quella che
il meteo t’assegna (Altri sguardi
variabile sul tuo nn ritorno)
Ti mando dubbi e 2nuvole
sulla luna dove vivi respiri
ami lavori men3 qui adesso
il tuo vecchio pianeta si scioglie
ragiona per tag spot poco tatto
Ricordati quel viaggio già fatto
tra ParoleNote nn percepite
Ricorda rubare attimi pelle
a ogni cm della notte
Ricorda la rapida progressione
(c’erano i nostri fiati e NOI)
Ricorda quando aprile la sera
s’andava a bere tra senatori

19461_1335213422547_2570942_n

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Catalani è nato a Falconara Marittima (Ancona) nel 1977. Giornalista freelance, da 10 anni si occupa di cronaca e politica per varie testate locali e nazionali. Dirige il quotidiano online Ancona24ore.it. Le sue poesie sono state pubblicate, a partire dal 1999 da Il Falco Letterario, Ippocampo, Urlo, Infinito Letterario. Spesso dice che non ne scriverà più. Ma non ci crede nemmeno lui.

Informazioni
mail: marcocatalani@gmail.com
sito web: www.marcocatalani.wordpress.com
twitter: marcocatalani

Illustration credit
Simone Pasquini in arte “Pizka
Sito web: pizka.me
Email: pisqua69@hotmail.it
Facebook: pizka69
Twitter: Pizka69
Pinterest: pizka69
Instagram: pizka69
LinkedIn: linkedin.com/profile/pizka

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedÏ.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

Forster e la scuola di New York

2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono nato e cresciuto a New York e ho iniziato a dipingere all’età di 9 anni. Ero innamorato della ricchezza dei colori e dell’odore e della sensazione del dipingere. Ho studiato all’High School of Art and Design, al Pratt Institute e all’Art Students League e mi sono diplomato in pittura al Pratt. Nonostante i miei primi lavori fossero principalmente surrealisti e astratti, sono stato influenzato dal lavoro dei pittori della New York School attivi tra il 1940 e il 1960. Dalla metà del 1960, dopo aver visto una retrospettiva riguardante il loro lavoro al Whitney Museum, la mia ricerca si è indirizzata verso l’espressionismo e la pittura non rappresentativa.

4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla fine degli anni 60 mi sono trasferito nella Hudson Valley di New York dove, dopo vari riscontri positivi ho cercato di continuare a dipingere full time. Altri aspetti della mia vita però hanno cominciato ad assumere un’importanza maggiore, rendendomi impossibile dedicarmi alla pittura quando avrei voluto. Finalmente circa 12 anni fa sono riuscito a tornare a dipingere a tempo pieno, ho pubblicato il mio sito internet nel 1996 e il mio lavoro ha trovato successo tra coloro che amano la pittura espressionista e non rappresentativa.

Durante tutta la mia carriera la mia ricerca espressiva si è focalizzata sull’uso del colore e delle forme, della linea e della texture per comunicare la visione drammatica che ho del mondo. Il mio lavoro è romantico, sotto molti punti di vista, in particolare per l’intenso uso del colore. Ambisco a una forma di espressione che l’osservatore possa adattare alla sua visione. Le mie opere sono sempre diverse a seconda della luce, dell’ambiente circostante e dell’umore dell’osservatore, motivo per cui credo abbiano sempre qualcosa da dire.

Richard W. Forster

10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

info
rwf@rwforsterpaintings.com
www.rwforsterpaintings.com

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedi.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

“Paradosso decorativo” di Lucilio Santoni

7 copy


“Paradosso decorativo”
di Lucilio Santoni
colloquio con Gloria Gradassi
tratto da nostro lunedì
n° 1 scene – prima serie

In una battuta, qual’è la prima regola nella pittura di Consorti?
Direi che l’instabilità linguistica è la regola della pittura di Paolo Consorti, anzi la pittura è il contenitore di tale instabilità che trova nell’immagine finale un punto di equilibrio.

Come si inserisce Consorti nel panorama artistico degli ultimi anni?
Gli anni novanta hanno portato in campo una pittura rigenerata secondo molteplici opzioni, dislocate tra l’aggressività della pittura “bad“ inglese e una sorta di ritorno a una figurazione a volte accademica e forse noiosa. Parallelamente abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione della fotografia, sostenuta dalla dilagante elaborazione elettronica, che ha proposto e propone una forbice estesissima tra immagini perfettamente realistiche, di cronaca spoglia, e un’ipotesi di fanta-realtà prettamente cinematografica. La performance ha rinnovato la sua vitalità lavorando con accanimento intorno al corpo, indagando comunque il reale tra dimensione sociologica e ossessione privata: sono queste nuove “maniere”, evolutesi da una necessità di forzare i limiti del linguaggio, espanderlo ed estenderlo verso nuove acquisizioni. La pittura, che rispetto agli altri linguaggi è quella che in modo minore si è discostata dal suo tradizionale tracciato, si trova oggi nella necessità di confrontarsi ed aprirsi ad una contaminazione totale con meccanismi tradizionalmente ad essa estranei. Non sembra sufficiente allora la volontà di riaffermare la pittura al di fuori di un confronto viscerale con quanto altre opzioni linguistiche sperimentano in maniera dilagante. La pittura perderebbe inevitabilmente questo confronto, restando comunque sempre la Cenerentola della scena artistica, anacronistica e nostalgica. Tutto il lavoro di Paolo Consorti intorno alla pittura parte da questa necessità, e rappresenta un paradosso decorativo nella misura in cui l’instabilità linguistica è contenuta dentro la cornice di un quadro.

Vorresti tentare di spiegare i lineamenti del lavoro di Consorti?
La pittura è il contenitore ambiguo di una somma di slittamenti, calibrati e miscelati in modo tale che di essi si perdano le tracce. Il lavoro nasce da un prelevamento nella materia del quotidiano, tra persone comuni, oggetti, brandelli di natura, organizzati in un set in cui viene messa in scena un’azione. Qui agisce già una decontestualizzazione rispetto al reale e la successiva operazione fotografica è il primo filtro tecnologico della visione. A questo prelevamento si aggiunge poi l’elaborazione elettronica, operazione in cui lavora l’occhio pittorico.
I modi di elaborare un’immagine sono molteplici, c’è l’occhio del disegnatore, quello puramente digitale, quello totalmente fotografico, quello prevalentemente grafico e c’è l’occhio pittorico. In realtà, nel lavoro di Paolo Consorti, la pittura comincia molto prima dell’intervento sulla tela. Già in parte consumata all’interno dell’elaborazione elettronica, e ancora prima sul set fotografico nella scelta dei tessuti per i costumi usati nella performance e nel calibrare la luce.

Senza accorgercene sia­mo arrivati alla scena.
Passaggi sottili che si accavallano giocati nel­­­la prospettiva di una pittura che non ha una genesi purista: nasce da un percorso già accidentato, da una condivisione estetica dell’immagine tra dipinto e fotografia, che include anche la fluidità e l’impatto scenico della visione cinematografica. Alla fine la tela è il paradosso decorativo sul quale s’imprime un’immagine transpittorica, risolta in una superficie cromatica preziosa e sottile, priva di spessori materici e dall’apparenza artificiale.

Direi che ne risulta una sorta di scenografia straniante, e forse straniata.
L’immagine che risulta non è realistica nè fantastica, non è fotografica nè in stile cartoon, è totalmente ibrida e inclassificabile. Consorti mixa procedimenti differenti che conferiscono all’immagine un nuovo equilibrio frutto di contaminazioni linguistiche, il cui dosaggio calibrato annulla ogni prevalenza. Il quadro è scatto fotografico, è frame di video a bassa risoluzione, è l’immagine di un’azione, è set e pellicola cinematografica, è pittura, è infine “transpittura”, oltre ogni vicinanza alla gestualità e matericità “bad”, e alle convenzioni della figurazione accademica, con le quali nulla condivide, essendo molto più prossima ad altri procedimenti linguistici. Questa operazione sul linguaggio ha l’importanza di svincolare la pittura da convenzioni datate, salvandola da accademismo, strettoia dei generi, decadenti definizioni da malessere generazionale, confronti esteriori e primitivi con altri media. La realtà a cui appare più vicina è quella degli effetti speciali cinematografici che cortocircuitano mondi fantastico e realismo: siamo in una nuova era della pittura, un’era iniziata dall’analisi impressionista e post-impressionista, passata attraverso la nascita della fotografia, del cinema, Warhol, la televisione, l’iperrealismo, Richter, e giunta ora, alimentandosi visceralmente da fonti altre, alla sua fase evoluta.

Una pittura lontana dalla pittura (intesa tradizionalmente)?
La situazione è una mise en scene post-metafisica, che si collega alla tradizione del teatro barocco e secentesco nella misura in cui questo teatro ci parla utilizzando un decoratismo ossessivo, ci propone messaggi dissimulati sotto il velo del conformismo. La pittura o meglio il paradosso decorativo è la provocazione di questa pittura che in realtà nega la pittura in senso tradizionale essendo un processo complicatissimo che unisce stratagemmi teatrali e realtà metafisica sotto un’immagine composta secondo stilemi in apparenza tradizionali ma comunque di grande impatto visivo.

Un po’ come il vecchio teatro di posa che si è trasformato in scenografia virtuale.
Beh sì, lo spazio nel lavoro di Consorti è inteso in senso dialettico, cioè come procedimento mentale. C’è un voluto decoratismo eccessivo, un senso dell’horror vacui nella composizione dell’immagine.

Se ben comprendo, non si tratta di distruggere quanto c’è di passato, ma di costruire il futuro con l’occhio attento a quanto si è già fatto ieri. Di costruire e perfezionare soprattutto quegli aspetti della tecnologia che possono portarci a rendere valido il grande viaggio verso l’universo, a riveder le stelle.
Così è.

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedÏ.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

Il primo bacio

La regista Tatia Pileva ha chiesto a 10 coppie di volontari che non si conoscevano fra loro di baciarsi per la prima volta davanti alla sua telecamera. Ecco cos’è successo.

[youtube_sc url=”https://www.youtube.com/watch?v=IpbDHxCV29A” autohide=”1″]

Il video è una pubblicità per un marchio di abbigliamento americano Wren.

info
www.wrenstudio.com

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedi.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

N(u)ove donne in salotto, di Rosella Centanni

fino a domenica 23 marzo
dalle 18,00 alle 19,30
presso la Galleria Puccini
via Bernabei 39, Ancona

Maria _3 rid _ 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C’è un approccio garbato ma intenso e intimistico in quest’opera realizzata da Rosella Centanni che con attenzione e sensibilità è riuscita a costruire un progetto narrativo concettuale coinvolgente. Partendo dalla descrizione della realtà quotidiana delle sue n(u)ove amiche ci consegna uno spaccato della loro vita, ce le racconta per valorizzarle. Un elogio però che sottende anche, come scopo portante, il desiderio di sollecitare la nostra riflessione su l’attualità e porre l’attenzione sulla condizione dell’altra metà del cielo in una società, la nostra, dai cambiamenti repentini e radicali. Attraverso una struttura compositiva ben organizzata, un polittico di quattro foto, che mantiene inalterata per tutte e n(u)ove le protagoniste, ci introduce nei loro salotti. Lei stessa li definisce: “luogo aperto della casa, in cui si riceve, ci si ascolta e ci si confronta e, nello stesso tempo, luogo in cui ci si rilassa e si sta con se stessi. Il nido in cui si è soli, ma non ci si sente soli”, creando la condizione perfetta per l’apertura al dialogo e alla confidenza.
Solo attraverso la forza del rapporto che l’autrice è riuscita a creare si sono potuti realizzare dei ritratti così significativi e intriganti.

Patricia _3 rid _ 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua a leggere

Thinking for a Living

Schermata 2014-02-25 alle 18.10.15
Thinking for a Living è un blog ideato, scritto e curato da un network di persone che condividono, interessi ed esperienze, con competenze varie e provenienti da diversi settori della creatività. I temi trattati vanno dal design alla grafica, dalla tipografia alla moda. Raccoglie progetti interessanti, libri e brevi saggi scritti dai componenti del network. I temi trattati vanno dal design, alla grafica, dalla tipografia e alla moda.

Schermata 2014-03-05 alle 11.34.52

Il membro fondatore Duane King è un designer, curatore e scrittore di Portland, Oregon. Tra i suoi clienti: The Museum of Modern Art, Nike, Toyota, Wieden+Kennedy, Saatchi & Saatchi LA, 80/20, Bloomingdale’s, Nambé, Orrefors, Kosta Boda, Neiman Marcus, Herman Miller, Northrop Grumman, Activision, and id Software.

Schermata 2014-02-25 alle 18.10.45

info
www.thinkingforaliving.org
www.kingduane.com

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedi.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

Marco Catalani, “Le lune di Giove”

Copia di jupiter-terra-e-lua

Lune piene Acque energia
d pozza mari laghi e vibrano
cellule lingue pelli membrane
protese armate verso la sera
(Ogni 3 giorni eclissi buio)
Sono l’uomo che descrive futuri
leggendo polvere sulle auto
La mia nn la lavo Incosciente
d carta sabbia tanti momenti
perché in sogno nn ti ho avuta
se nn le labbra Poi il risveglio

Copia di VenJupMorn_tafreshi

Marco Catalani è nato a Falconara Marittima (Ancona) nel 1977. Giornalista freelance, da 10 anni si occupa di cronaca e politica per varie testate locali e nazionali. Dirige il quotidiano online Ancona24ore.it. Le sue poesie sono state pubblicate, a partire dal 1999 da Il Falco Letterario, Ippocampo, Urlo, Infinito Letterario. Spesso dice che non ne scriverà più. Ma non ci crede nemmeno lui.

Informazioni
mail: marcocatalani@gmail.com
sito web: www.marcocatalani.wordpress.com
twitter: marcocatalani

info@nostrolunedi.it
www.nostrolunedÏ.it

info
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it