L’aura cosmica e il respiro mitologico di Franco Rinaldi

Sapendo quanto Rinaldi condivide il mio aforisma:

” Un pittore deve dipingere una cosa sola! / quella che non si vede”,

colgo l’occasione per ribadire che Rinaldi mi appare come un vero Alchimista dei Sogni, che riesce anzi a fare del sogno, il vero creatore della propria Arte e generatore di creatività allo stato puro, in cui i sogni diventano, seme e matrice delle sue metamorfosi ancestrali, delle sue crisalidi iconologiche e mitologiche, dei veri e propri germogli dell’anima.
[…]
Direi che Franco Rinaldi è il portatore di sogni per un mondo futuro, una creatura portatrice di desiderio e di visione, la matrice attraverso cui l’immagine smette di essere  affabulazione e diventa portatrice di silenzio creativo. La matrice di un sogno ad occhi aperti che diventa reverie dell’invisibile, dell’istante, intuizione  del nuovo e ci rivela l’essere più intimo e profondo in comunione con il suo respiro e il respiro del mondo.

Donato di Poce
Milano, 10 maggio 2007

dalla gabbia del sogno 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nato nel 1954, Franco Rinaldi si dedica alla pittura sin dalla fine degli anni ’70. Dal 1989 si dedica anche alla grafica, sua é la xilografia in copertina del libro di Alda Merini, La vita facile (Bompiani 1996). Numerose sue opere accompagnano i libri delle edizioni Pulcinoelefante e L’Obliquo. La rivista “Città e Dintorni” pubblica in copertina un suo disegno. Sue opere illustrano diverse copertine, tra cui Innovazione Tecnologica e Sicurezza sul Lavoro (ed. Fondazione Anna Kulicioff), e Parole Lievi, Parole Grevi tra psicologia clinica e medicina di Paola Manfredi (ed. Borla). Sue opere compaiono in “Vogue Italia“, “Tono Minore“, “Dentro Casa“, “Stile Arte“, “nostrolunedì“, “L’Ago“, “Io Donna” e numerosi quotidiani. Nel 2005, curata da Riccardo Barletta, esce una monografia per la Primo’s Gallery Edizioni. Al 2009 risale il catalogo Nei Giardini Del Sogno (per “Stile Arte”, curata da Maurizio Bernardelli Curuz). Nel 2006 pubblica con padre Galdino Tagliabue “Necessità Della Pasqua” e nel 2007 “La Notte che Illumina” (ed. La Nuova Rapida Cremona). Per le edizioni L’Obliquo ha pubblicato “Il mio Oceano che dorme” (con Alberto Casiraghy, 1996), “Fuochi Fatui” (con Alberto Albertini, 1997), L’Orizzonte Verticale (con Allessandro Pelliccioli, 2012) e nel 2013 “Oltre lo sguardo” (con Giuseppe Fusari, Agostino Mantovani, Nicola Baroni).

lacrime che salgono 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Testimone di viaggio e di bellezza

Nuovi appuntamenti con Francesco Scarabicchi che presenta due suoi nuovi libri.

Scarabicchi Fra…cott

> Jesi, Palazzo Pianetti­
Mercoledì 12 marzo h. 18.15 
Rassegna “Incontri di Storia dell’Arte in Pinacoteca”
Ciclo di conferenze su temi e argomenti di storia dell’arte locale e nazionale
Organizzato e promosso
dall’Assessorato alla Cultura  Servizio Polo Culturale del Comune di Jesi

Francesco Scarabicchi
Con ogni mio sapere diligentia. Stanze per Lorenzo Lotto
Liberilibri editrice

Presentazione a cura di Massimo Raffaeli e Michele Polverari.
Intervento musicale di Gastone Pietrucci e Marco Gigli del gruppo La Macina

> Moie di Maiolati Spontini, Biblioteca La Fornace
Giovedì 13 marzo h. 17.30
Rassegna di autori e case editrici marchigiane “Scrittori di Marca”

Francesco Scarabicchi
Nevicata con venticinque incisioni di Nicola Montanari
Liberilibri

Persentazione a cura di Massimo Raffaeli
Inaugurazione della mostra di incisioni di Nicola Montanari

> Recanati, Biblioteca comunale
Sabato 22 marzo h 21.15
In occasione della Giornata mondiale della poesia 2014
Le invasioni poetiche

Francesco Scarabicchi
Nevicata con venticinque incisioni di Nicola Montanari
Con ogni mio saper e diligentia. Stanze per Lorenzo Lotto
Liberlibri

Presentazione a cura di Massimo Raffaeli
Dialoghi musicali di Luca Cannarella
In collaborazione con Gruppo Editoriale RaffaelloELI Edizioni
Ente Chiesa San Filippo Neri

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Wes Anderson. Castello Cavalcanti

Il 7 marzo è uscito nelle sale cinematografiche americane The Grand Budapest Hotel, il nuovo film di Wes Anderson, registra tra gli altri di Moonrise Kingdom, Il treno per il Darjeeling e I Tenenbaum. In attesa che il film esca anche nelle sale italiane il 10 aprile, ecco il cortometraggio Castello Cavalcanti ambientato in un paesino italiano immaginario nel 1955. Un omaggio all’Italia e al cinema italiano firmato Prada, con Jason Schwartzman e girato a Cinecittà. Ai costumi Milena Canonero (Carnage, Marie Antoinette, La Mia Africa, Shining, Arancia Meccanica).

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Armonie e contrappunto. Libro d’artista

Sabato 15 marzo 2014 alle ore 17
presso la Libreria Del Monte di Macerata
Via XXIV Maggio 2, angolo Corso Cavour

Sarà presentato in anteprima il libro d’arte a tiratura limitatissima (15+5 copie con allegato un dipinto originale) dell’artista marchigiano Carlo Iacomucci dal titolo Armonie e Contrappunto, con un testo critico di Mauro  Carrera di Parma.

Scenasette impossibile

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FontSpotting

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FontSpotting.org è un progetto di Dustin de Souza & Jessica Witt due graphic designer che vivono e lavorano in Australia. È una serie di flashcard scaricabili gratuitamente in versione stampabile o screen per testare la propria conoscenza sulle font, le più famose, le più belle, quelle che hanno fatto la storia della tipografia. Sul fronte delle carte la classica frase The quick brown fox jumps over the lazy dog esemplifica la font con tutte le sue lettere, mentre sul retro troviamo la soluzione: il nome della font, una breve storia e i segreti per riconoscerla

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Le pagine di introduzione forniscono le informazioni fondamentali per parlare di font: la terminologia di base e le caratteristiche per individuare il gruppo cui appartiene.

fontspotting1www.fontspotting.org

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Scrittori leggono scrittori

a cura di MASSIMO RAFFAELI & FRANCESCO SCARABICCHI

PAOLA MARIA MINUCCI legge COSTANTINO KAVAFIS

Domani giovedì 6 marzo l’ultimo incontro per la rassegna Scrittori leggono scrittori
Presso la BibliotecaLaFornace di Moie di Maiolati Spontini alle ore 18.00

Paola Maria Minucci (Grosseto, 1948) è una traduttrice e docente italiana. È professore associato di lingua e letteratura neogreca all’Università La Sapienza; si è occupata di traduzione dalla lingua greca. Nel 2006 le è stato conferito il Premio Nazionale di Traduzione greco per la sua traduzione di La materia leggera di Elitis. Nel 2007 le è stato assegnato il Premio Nazionale per la Traduzione per l’attività complessiva. Si ricordano: Costantino Kavafis, Firenze, La nuova Italia, 1979, Kavafis, Roma, Edizioni dell’Elefante, 1984, Per Alfonso Gatto, Caltanissetta, Sciascia, 2003

Scrittorieggonoscrittori2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La nuova edizione 2014 del programma Scrittori leggono scrittori, giunto al suo sesto anno, è interamente dedicata alla poesia e ai poeti per una sorta di necessaria attenzione all’arte verticale per eccellenza, al suo scandaglio, secondo il Melville di Moby Dick, al suo tentare, col minimo dei mezzi, il massimo della domanda sul senso e sul destino degli uomini nel mondo.

Da Shakespeare a Emily Dickinson, da Vittorio Sereni e René Char a Sandro Penna e al greco di Alessandria d’Egitto Costantinos Kavafis, attraverso la “lettura”, nei consueti modi della conversazione, di altrettanti autori e studiosi contemporanei (Franco Buffoni, Silvia Bre, Elisa Donzelli, Elio Pecora, Paola Maria Minucci), si comporrà il disegno in versi di una ulteriore esperienza che ha visto, fino ad oggi, un pubblico attento e fedele accompagnare l’ascolto degli ospiti e di Giorgio Sebastianelli cui sono affidati i brani prescelti che, questa volta, si rivolgono agli epistolari e alle prose di poetica o di narrazione, eccezion fatta per Shakespeare per il quale si attingerà dal suo teatro.
Il ruolo dei curatori sarà lo stesso di sempre. A Massimo Raffaeli spetta il compito di introdurre criticamente l’ospite e l’autore, a Francesco Scarabicchi di aprire delle “finestre” liriche appositamente preparate per gli stessi.

In mostra
Giannetto Magrini “Astrazioni naturalistiche1976-1979”
La mostra sarà aperta negli orari della Biblioteca nel periodo della rassegna letteraria.

giannetto4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’arte onirica di Franco Rinaldi vista da Alda Merini

Il segno pittorico comincia e muore in se stesso

Belle, strategiche, felici le composizioni di Franco Rinaldi
praticamente incomprensibili.

Ma se l’arte non si sottraesse alla curiosità sospetta non sarebbe vera arte. C’è il rito e la simbologia, il canto e la penetrazione ideale e l’incubo magistrale del sogno.

C’è la traccia del vissuto, il segno sanscrito della memoria e il silenzio orribile e felice dopo una grande fatica.

Alda Merini
(mostra di grafica alla biblioteca Sormani Milano)
2 gennaio 1996

l'altro ritratto 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nato nel 1954, Franco Rinaldi si dedica alla pittura sin dalla fine degli anni ’70. Dal 1989 si dedica anche alla grafica, sua é la xilografia in copertina del libro di Alda Merini, La vita facile (Bompiani 1996). Numerose sue opere accompagnano i libri delle edizioni Pulcinoelefante e L’Obliquo. La rivista “Città e Dintorni” pubblica in copertina un suo disegno. Sue opere illustrano diverse copertine, tra cui Innovazione Tecnologica e Sicurezza sul Lavoro (ed. Fondazione Anna Kulicioff), e Parole Lievi, Parole Grevi tra psicologia clinica e medicina di Paola Manfredi (ed. Borla). Sue opere compaiono in “Vogue Italia“, “Tono Minore“, “Dentro Casa“, “Stile Arte“, “nostrolunedì“, “L’Ago“, “Io Donna” e numerosi quotidiani. Nel 2005, curata da Riccardo Barletta, esce una monografia per la Primo’s Gallery Edizioni. Al 2009 risale il catalogo Nei Giardini Del Sogno (per “Stile Arte”, curata da Maurizio Bernardelli Curuz). Nel 2006 pubblica con padre Galdino Tagliabue “Necessità Della Pasqua” e nel 2007 “La Notte che Illumina” (ed. La Nuova Rapida Cremona). Per le edizioni L’Obliquo ha pubblicato “Il mio Oceano che dorme” (con Alberto Casiraghy, 1996), “Fuochi Fatui” (con Alberto Albertini, 1997), L’Orizzonte Verticale (con Allessandro Pelliccioli, 2012) e nel 2013 “Oltre lo sguardo” (con Giuseppe Fusari, Agostino Mantovani, Nicola Baroni).

i sogni Dervisci 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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“L’Ambleto” colloquio con Sandro Lombardi

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“L’Ambleto”
colloquio con Sandro Lombardi
tratto da nostro lunedì
n° 1 scene – prima serie

Dunque, Testori. Parlamene.
è come se, a un certo momento della mia vita d’attore, avessi scoperto un autore nel quale mi sembrava di trovare tutto quello che più mi piace del teatro, da tutti i punti di vista. La drammaturgia di Testori è stata una soglia per me; e attraversandola ho scoperto, di me attore, più di quanto qualsiasi altro autore non mi avesse mai permesso di fare. C’erano stati naturalmente altri scrittori, prima (Beckett fra tutti) e dopo (Bernhard) che avevo sentito veramente affini e assimilabili alla mia drammaturgia d’attore. Ma con Testori la cosa è stata più intensa, probabilmente per il fatto che lui scrive nella nostra lingua, anche se si tratta di una lingua inventata. L’aspetto linguistico è stato quello che, in principio, mi ha attratto di più, in ragione del grande problema di cui soffre la drammaturgia italiana: la mancanza di una lingua vera per il teatro; mancanza legata a tutte le ragioni storiche che sappiamo: l’Italia, a differenza dei grandi paesi europei, ha avuto un’unificazione politica tardiva, che si è riflessa nel ritardo dell’unificazione linguistica, la quale inoltre è avvenuta in maniera artificiosa, imposta dall’alto, prima dal fa­scismo, poi dalla radio e dalla televisione. Schematizzando molto, non c’è un codice linguistico teatrale in cui un attore si possa riconoscere e su cui possa lavorare, a meno che non voglia far finta che la lingua della drammaturgia italiana media non è una lingua inesistente.

La lingua di plastica.
La lingua di plastica, certo. La lingua lisa, consunta, sfibrata, svenata… Testori poi scrive sempre delle storie di attori. Salvo le primissime prove, che ancora hanno un’apparenza di realismo e naturalismo, quasi tutta la sua drammaturgia è sostanzialmente metateatrale; sono sempre degli attori i personaggi, che si dichiarano apertamente tali. Nell’ultimo monologo dei Tre lai, quello di Maria Vergine, (Mater Strangosciàs è il titolo), la stessa protagonista si rivolge al pubblico scusandosi, se “del recitar son poco praticata”. Questo, tra l’altro, fa sì che un attore non senta più il diaframma tra sé e un testo… non so… è come se quelle parole me le sentissi scritte addosso, come se fossero state pensate per me. Non sono state pensate per me, certo, ma per degli attori sì e questo è importante. Anche Bernhard pensa per degli attori precisi e per loro scrive. Continua a leggere

Irina Werning – Back to the Future

Irina Werning è una fotografa argentina che un paio di anni fa ha realizzato un progetto fotografico chiamato Back to the Future, nel quale ricreava a distanza di anni vecchi scatti, nelle stesse location e con le stesse persone. Jamie Jessett ha raccolto
la sua testimonianza in un breve documentario.

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